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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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232 FILIPPO MAZZONIS<br />

Semplificando e schematizzando al massimo un discorso ben più complesso,<br />

date le molteplici implicazioni metodologiche e interpretative, e, comunque,<br />

assai più variegato, data la molteplicità dei modelli proposti e la<br />

varietà di fruitori che si intendeva raggiungere, gli specimen letterari che qui<br />

ci interessano si possono, a mio avviso, raggruppare in due categorie. La prima<br />

e più numerosa si rivolge a un pubblico più vasto e culturalmente ed<br />

economicamente più differenziato, che si suppone vivere in condizioni se<br />

non di agiatezza almeno di sicurezza economica. L'intento che la caratterizza<br />

è la maggiore divulgazione da conseguire grazie al massimo di realismo<br />

nell'impostazione. Accanto a una serie di essenziali norme di buona creanza,<br />

tanto più insistite e ripetute quanto più si immagina " sprovveduto , il<br />

lettore, abbondano altri generi di indicazioni e consigli utili a migliorare l'igiene<br />

e l'eleganza (sia personali che dell'ambiente), nel pieno rispetto di una<br />

« saggia economia domestica », per finire con una estesa precettistica finalizzata<br />

a migliorare l'educazione (individuale e familiare) e a " elevare i sentimenti<br />

» (privati e « patriottici »). Insomma, non di rado, ci si trova di fronte<br />

a una via di mezzo tra il trattatello di buone maniere, quello di morale e quello<br />

che oggi chiameremmo di " educazione civica ,, 8.<br />

Alla seconda e più elitaria categoria appartengono quelle pubblicazioni<br />

che pur offrendo una abbondante descrizione degli " usi dell'alta società ,<br />

intendono, in realtà, soprattutto evidenziarne la differenza (la superiorità)<br />

rispetto alle consuetudini che regolano i rapporti sociali negli altri milieux<br />

(considerati inferiori). Le finalità divulgative sono ininfluenti; ciò che le caratterizza<br />

è il massimo dell'astrazione. Il modello proposto, benché esteriormente<br />

aggiornato alle esigenze dei tempi mutati, è saldamente improntato<br />

ai principì della tradizione di corte. I criteri ispiratori sono infatti i seguenti:<br />

una buona dose di orgoglio aristocratico (all'interno di ogni raggruppamento,<br />

quali che siano le situazioni e le occasioni sociali, per dirla con Goffman,<br />

è da tener presente che « se non è bene mettersi nel numero degli oppressori,<br />

è ancora peggio lasciarsi mettere in quello degli oppressi »); la convinzione<br />

che a fondamento del « saper vivere , vi sia un principio di razionalità,<br />

pur venato da una punta di edonismo (« gli usi e costumi [dell'alta società]<br />

tendono sempre a rendere più facile la vita e con la minor noia possibile »);<br />

la conseguente convinzione che in una società che, proprio in nome della<br />

razionalità, ha fatto della carriera e della ricchezza, come ha osservato Elias,<br />

8 Esemplare sotto questo aspetto è il Manuale delle Madri di famiglia. Consigli ad<br />

ogni classe di persone. Opera compilata dal cavaliere CARLO ALLARIO già direttore del<br />

Collegio italiano d'Alessandria d'Egitto e professore nella R. Scuola Centrale di Genova,<br />

e pubblicato per cura del signor ANGELO ALBENGO, Torino, G. B. Paravia, 1878.<br />

USI DELLA BUONA SOCIETÀ E QUESTIONI D'ONORE 233<br />

« le fonti primarie del prestigio », il primato spetti alla signorilità (occorre<br />

« distinguersi per eleganza, non per ricchezza »); e infine, e soprattutto, la<br />

certezza che il portamento aristocratico non è cosa che si possa imparare<br />

facilmente,

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