esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...
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FILIPPO MAZZONIS · USI DELLA BUONA SOCIETÀ E QUESTIONI D'ONORE . ETICHETTA E VERTENZE CAVALLERESCHE NEI MANUALI PER UFFICIALI " Le usanze del mondo andate a studiar " W. A. MOZART, aria "Per pietà non ricercate , (1783) " Coloro che notavano nell'aspetto di questo giovane eroe una dissoluta impudenza, unita ad una estrema alterigia e ad una completa indifferenza per i sentimenti altrui, non potevano negare al suo portamento quella sorta di grazia che è propria di un volto aperto i cui tratti, ben formati dalla natura, ma modellati artificialmente secondo le regole della cortesia, sono talmente franchi e leali che paiono rifiutarsi di dissimulare le emozioni naturali dell'animo. Una simile espressione viene frequentemente scambiata per virile franchezza, quando in verità essa sorge dalla spensierata indifferenza di un temperamento libertino consapevole della superiorità che la nascita, la fortuna e ogni altro fortuito privilegio che non ha nulla a che vedere col merito personale gli assicurano "· l) Premessa: da « cortegiano » a «gentiluomo ». W. SCOTT, lvanhoe (1820). Quando nel 1802 Melchiorre Gioia diede alle stampe il Nuovo Galateo, intese, coerentemente con i propri ideali repubblicani e illuministici, offrire un quadro normativa di comportamenti che meglio rispondesse alle esigenze dei tempi mutati, superando l'obsoleto Galateo di mons. Della Casa riservato alle élites di una società di corte 1 e al tempo stesso dimostrando 1 Per le tematiche di carattere generale, sia metodologico che interpretativo, affrontate nel presente lavoro, mi limito a richiamare pochi essenziali titoli, rinviando ad essi per un più completo panorama bibliografico: oltre ai classici e ben noti studi di N. ELIAS,
230 FILIPPO MAZZONIS come il vero " sentimento della libertà " non significasse " impertinenza e sgarbatezza "• né comportasse necessariamente " spezza[re] tutti i vincoli di convenienza "· Ma al di là di ogni considerazione riguardo alle idee e agli intenti apertamente e sinceramente professati dall'autore, il Nuovo Galateo appare ai nostri occhi come l'espressione di un mutamento di fondo nel costume che dall'ambito dei rapporti familiari in uso tra quegli aristocratici ed esponenti dell'alta borghesia nati nell'ultimo trentennio del XVIII secolo si andò estendendo a tutti gli aspetti del vivere sociale: « tutto era nuovo - ricordava più tardi il Pecchio di quel primo quindicennio del secolo -; uomini, nomi, linguaggio, vestiti, emblemi. Era un cangiamento di scena simile a quei delle mille e una notte " 2• E che non si trattasse di un cambiamento di poco conto lo stanno a dimostrare le numerose edizioni dell'opera di Gioia anche negli anni della Restaurazione imperante e il successo da essa incontrato 3 . Benché forti differenze si potessero riscontrare tra una grande città e l'altra (« quello che a Roma viene considerato un modo di esprimersi e di comportarsi pieno di affettazione, è considerato di buon gusto o incomprensibile a Firenze ", scriveva Stendhal), era pur sempre evidente, come lamentava il gesuita Antonio Bresciani, che, fosse " per le Cascine di Firenze, per Il processo di civilizzazione, I. La civiltà delle buone maniere, Bologna, Il Mulino, 1982, II. Potere e civiltà, Bologna, Il Mulino, 1983, cfr. E. GoFFMAN, La vita quotidiana come rappresentazione, introduzione di P. P. GIGLIOLI, Bologna, Il Mulino, 1969, ID., Il comportamento in pubblico, prefazione di FRANco e FRANCA BASAGLIA, Torino, Einaudi, 1971; B. BERNSTEIN, Class, Codes and Contro!, vol. I, Theoretical Studies toward a Sociology of Languages, London, Routledge, 1971; L 'Ottocento, a cura di M. PERROT, in La vita privata, diretta da P. ARIÈS e G. DuBY, IV, Roma-Bari, Laterza, 1988. Per l'Italia, cfr.: M. BARBAGLI, Sotto lo stesso tetto. Mutamenti della famiglia in Italia dal XV al XX secolo, Bologna, Il Mulino, 1984; La Corte nella cultura e nella storiografia. Immagini e posizioni tra Otto e Novecento, a cura di C. MOZZARELLI e G. OLMI, Roma, Bulzoni, 1983; Rituale cerimoniale etichetta, a cura di S. BERTELLI e G. GRIFÒ, Milano, Bompiani, 1985 (in particolare: S. BERTELLI-G. CALVI, Rituale cerimoniale etichetta nelle corti italiane, pp. 11-27 e G. GRIFÒ, Tra sociologia e storia. Le scelte culturali di N Elias, pp. 261-271). Per un approccio d'insieme alle tematiche connesse agli aspetti esteriori della sensibilità e del gusto estetici, quali la moda (anche le uniformi militari), l'arredamento ecc., cfr.: FONDAZIONE GIOVANNI TRECCANI DEGLI ALFIERI, Storia del costume in Italia, di R. LEVI PI SETZKY, V, L'Ottocento, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1969. Colgo l'occasione per ringraziare quanti con fattiva collaborazione hanno agevolato il mio lavoro di ricerca, e in particolare: col. Paolo Langella, col. Giampaolo Pani, cap. Roberto Grivet-Fetà e sig.ra Rina Baschieri, dell'Accademia Militare di Modena; ten. col. Alfredo Terrone e ten. Antonino Di Gangi, dell'Ufficio storico dello SME; Rosanna De Longis e Lauro Rossi, della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma; un sincero e sentito ringraziamento anche all'amico e collega Pietro Moretti, a Inge Botteri-Mozzarelli e a Giovanni Belardellì. 2 G. PECCHIO, Vita di Ugo Foscolo, Lugano 1830, p. 41. 3 Nel 1822 per i tipi dell'editore Perrotta usciva la III edizione in 2 voll. (
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come il vero " sentimento della libertà " non significasse " impertinenza e<br />
sgarbatezza "• né comportasse necessariamente " spezza[re] tutti i vincoli di<br />
convenienza "· Ma al di là di ogni considerazione riguardo alle idee e <strong>agli</strong><br />
intenti apertamente e sinceramente professati dall'autore, il Nuovo Galateo<br />
appare ai nostri occhi come l'espressione di un mutamento di fondo nel costume<br />
che dall'ambito dei rapporti familiari in uso tra quegli aristocratici ed<br />
esponenti dell'alta borghesia nati nell'ultimo trentennio del XVIII secolo si<br />
andò estendendo a tutti gli aspetti del vivere sociale: « tutto era nuovo -<br />
ricordava più tardi il Pecchio di quel primo quindicennio del secolo -; uomini,<br />
nomi, linguaggio, vestiti, emblemi. Era un cangiamento di scena simile<br />
a quei delle mille e una notte " 2• E che non si trattasse di un cambiamento<br />
di poco conto lo stanno a dimostrare le numerose edizioni dell'opera di<br />
Gioia anche negli <strong>anni</strong> della Restaurazione imperante e il successo da essa<br />
incontrato 3 .<br />
Benché forti differenze si potessero riscontrare tra una grande <strong>città</strong> e<br />
l'altra (« quello che a Roma viene considerato un modo di esprimersi e di<br />
comportarsi pieno di affettazione, è considerato di buon gusto o incomprensibile<br />
a Firenze ", scriveva Stendhal), era pur sempre evidente, come lamentava<br />
il gesuita Antonio Bresciani, che, fosse " per le Cascine di Firenze, per<br />
Il processo di civilizzazione, I. La civiltà delle buone maniere, Bologna, Il Mulino, 1982,<br />
II. Potere e civiltà, Bologna, Il Mulino, 1983, cfr. E. GoFFMAN, La vita quotidiana come<br />
rappresentazione, introduzione di P. P. GIGLIOLI, Bologna, Il Mulino, 1969, ID., Il comportamento<br />
in pubblico, prefazione di FRANco e FRANCA BASAGLIA, Torino, Einaudi, 1971;<br />
B. BERNSTEIN, Class, Codes and Contro!, vol. I, Theoretical Studies toward a Sociology<br />
of Languages, London, Routledge, 1971; L 'Ottocento, a cura di M. PERROT, in La vita<br />
privata, diretta da P. ARIÈS e G. DuBY, IV, Roma-Bari, Laterza, 1988. Per l'Italia, cfr.: M.<br />
BARBAGLI, Sotto lo stesso tetto. Mutamenti della famiglia in Italia dal XV al XX secolo,<br />
Bologna, Il Mulino, 1984; La Corte nella cultura e nella storiografia. Immagini e posizioni<br />
tra Otto e Novecento, a cura di C. MOZZARELLI e G. OLMI, Roma, Bulzoni, 1983; Rituale<br />
cerimoniale etichetta, a cura di S. BERTELLI e G. GRIFÒ, Milano, Bompiani, 1985 (in<br />
particolare: S. BERTELLI-G. CALVI, Rituale cerimoniale etichetta nelle corti italiane, pp.<br />
11-27 e G. GRIFÒ, Tra sociologia e storia. Le scelte culturali di N Elias, pp. 261-271).<br />
Per un approccio d'insieme alle tematiche connesse <strong>agli</strong> aspetti esteriori della sensibilità<br />
e del gusto estetici, quali la moda (anche le uniformi militari), l'arredamento ecc., cfr.:<br />
FONDAZIONE GIOVANNI TRECCANI DEGLI ALFIERI, Storia del costume in Italia, di R. LEVI PI<br />
SETZKY, V, L'Ottocento, Milano, Istituto Editoriale Italiano, 1969. Colgo l'occasione per<br />
ringraziare quanti con fattiva collaborazione hanno agevolato il mio lavoro di ricerca,<br />
e in particolare: col. Paolo Langella, col. Giampaolo Pani, cap. Roberto Grivet-Fetà e sig.ra<br />
Rina Baschieri, dell'Accademia Militare di Modena; ten. col. Alfredo Terrone e ten. Antonino<br />
Di Gangi, dell'Ufficio storico dello SME; Rosanna De Longis e Lauro Rossi, della Biblioteca<br />
di Storia Moderna e Contemporanea di Roma; un sincero e sentito ringraziamento<br />
anche all'amico e collega Pietro Moretti, a Inge Botteri-Mozzarelli e a Giov<strong>anni</strong> Belardellì.<br />
2 G. PECCHIO, Vita di Ugo Foscolo, Lugano 1830, p. 41.<br />
3 Nel 1822 per i tipi dell'editore Perrotta usciva la III edizione in 2 voll. (