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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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224 DANIELA MALDINI CHIARITO<br />

mente sui vari aspetti della " letteratura militare , , sulla cultura degli ufficiali,<br />

sull'educazione dei soldati, sulla necessità di trasformare e riformare l'<strong>esercito</strong>.<br />

(Non a caso, le sue opere si riferiscono soprattutto al periodo compreso<br />

fra il 1887 e il 1892).<br />

In " Armi e Lettere " egli scriveva:<br />

« Io lo sogno il gran giornale letterario-militare aperto alla bizzarria di tutte<br />

le matite di artisti soldati, a tutte le strofe di soldati poeti, ravvicinate nelle<br />

stesse colonne le malinconiche riflessioni del marinaio [ . .. ] alle fantasticherie<br />

invernali dell'ufficiale distaccato ai forti delle Alpi. [ . . . ] Il grande giornale in<br />

cui domini come uno squillo argentino la nota gaia della giovinezza e del buon<br />

umore, nelle cui colonne scorra il sangue baldo dei nostri giovani <strong>anni</strong>, che<br />

le fatiche del mestiere non basta a prostrare . . . , 12.<br />

Molti di questi scrittori hanno una forte inclinazione educativa: gli uomini<br />

dell'<strong>esercito</strong> andavano educati e migliorati, perché anche all'<strong>esercito</strong><br />

spettava il compito di educare il popolo. La letteratura di argomento militare<br />

non doveva essere soltanto vanamente descrittiva, doveva insegnare e inculcare<br />

dei valori positivi.<br />

" Io voglio il libro che mi additi una nobile meta e mi scorga a raggiungerla<br />

,, , scriveva il capitano Domenico Guerrini a Olivieri Sangiacomo 13 e<br />

proseguiva:<br />

" Io capisco solo il romanzo che abbia uno scopo: capisco anche il romanzo<br />

che abbia per iscopo di scalzare dalle basi l'<strong>esercito</strong>, ma non capisco<br />

che un militare scriva un romanzo se non è per rafforzare l'<strong>esercito</strong> nella stima<br />

di sé, nella coscienza del proprio valore e nella fiducia altrui " 14.<br />

A queste esortazioni, il Sangiacomo, pur consapevole del valore educativo<br />

del libro 15, replicava:<br />

« Il nostro soldato non legge; è dunque inutile fare della letteratura didattica;<br />

è inutilissimo scrivere dei libri pel soldato sieno pure di Cesare Abba e<br />

premiati dal Ministero della Guerra [ ... ]. A noi sorride un più modesto ideale;<br />

a noi basta che la letteratura riproduca la vita nostra tale quale è, che ci presenti<br />

tipi, creature, paesaggi che non si discostino da quelli che abbiamo ogni<br />

giorno sott'occhio, che analizzi sentimenti umani, virtù e vizi umani " 16•<br />

12 "Armi e Lettere », novelliere militare illustrato, dicembre 1892, Per la bellezza<br />

di un 'idea, di A. Olivieri Sangiacomo.<br />

13 «Armi e Lettere », novelliere militare illustrato, 15 luglio 1893.<br />

14 Ibidem.<br />

15 A. OuviERI SANGIACOMO, Il libro del soldato, in " Rivista militare italiana '', l dicembre<br />

1894.<br />

16 "Armi e lettere », l agosto 1893.<br />

NARRATIVA E MEMORIALISTICA DELL'OTTOCENTO 225<br />

Tali affermazioni rivelano a pieno una esigenza di « realismo ,, peraltro<br />

abbastanza diffusa e condivisa, in netto contrasto con gli astratti messaggi<br />

didascalici e morali che alcuni (autori e lettori) ancora auspicavano.<br />

È significativo che un tenente, intervenendo nella polemica suscitata dal<br />

romanzo di Maurizio Basso, Nel Vortice, per lodare il libro e difenderne l'autore,<br />

scrivesse:<br />

« A me par di cascare dalle nuvole quando rileggo certi bozzetti militari<br />

di De Amicis, oggi, alla mia età; bozzetti che quand'ero alla scuola elementare<br />

mi facevano lagrimare ... , I « tipi alla De Amicis ,, , secondo il tenente non erano<br />

mai esistiti: « Per mio conto dichiaro di non averne mai conosciuto nei 12<br />

<strong>anni</strong> da che mi onoro di servire il mio paese . .. '' 17•<br />

Nonostante la sfiducia nella volontà e capacità di lettura di soldati e ufficiali,<br />

il Sangiacomo tentò ripetutamente la strada del romanzo che venisse<br />

letto e apprezzato dai militari.<br />

« Siam sempre qui - scriveva un recensore del suo libro Alla prova del<br />

fuoco - se assai poco si legge in Italia, nelle varie classi sociali, non di più<br />

certamente si legge nell'<strong>esercito</strong>, anzi! Quindi, prima di creare l'opera d'arte<br />

nel campo romantico militare occorre formare a questo il suo pubblico, mercé<br />

lavori che possano offrire letture piacevoli e interessanti '' 18.<br />

Il libro del Sangiacomo veniva segnalato come un'opera " buona di propaganda<br />

patriottica [ ... ] che dovrebbe andare nelle mani dei nostri soldati<br />

[ ... ]i quali, chiuso il volume, troverebbero d'aver in cuore un po' più di af<br />

fetto per il loro ruvido cappotto e anche per la loro missione '' 19.<br />

E anche questa componente - tipicamente ottocentesca - delle letture<br />

rivolte al pubblico particolare (subalterno) dei soldati, con una serie di<br />

precisi riferimenti, così come in altri casi ci si rivolgeva al pubblico delle<br />

donne, degli operai, dei fanciulli. .. , certo meriterebbe una attenta riflessione.<br />

Nei suoi romanzi, il Sangiacomo mise in scena tutti i diversi aspetti della<br />

vita militare e della vita degli ufficiali nel reggimento, le riviste, le punizioni,<br />

le '' mense " dei vari gruppi di ufficiali, gli amori nelle guarnigioni; e la<br />

vita di famiglia, le difficoltà economiche, i disagi degli spostamenti; e i vari<br />

tipi delle " ufficialesse ,, con relativi intrighi sentimentali, e poi ancora impressioni,<br />

ricordi e considerazioni politiche. (Si veda in proposito I<br />

richiamati).<br />

A questo punto mi pare che si intreccino molti contenuti: la necessità<br />

dell'educazione del coscritto, le responsabilità morali dell'ufficiale, l'eser-<br />

17 " Armi e Lettere ", 15 agosto 1893.<br />

18 "Armi e Lettere », 15 aprile 1894.<br />

19 Ibidem.

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