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31.05.2013 Views

220 DANIELA MALDINI CHIARITO Per rintracciare « stati d'animo, ideali e giudizi », (ma anche fatti e vicende) che mi aiutassero a ricomporre il significato che l'esercito aveva assunto nel quadro contraddittorio e inquieto dell'Italia di fine secolo, avevo a mia disposizione molti documenti di carattere letterario. Innanzi tutto le Memorie. Le « ricordanze di fede e d'azione », infatti, occupano buona parte di tutto quel gran scrivere di sé che fecero gli uomini del secolo scorso. Anche tralasciando, come vastissimo discorso a parte, la memorialistica garibaldina, resta un gran numero di autori (vedi elenco allegato). Tuttavia, mi sono resa conto che questi scrittori non rispondevano, se non in minima parte, alle mie aspettative. Ufficiali, soldati, veterani, reduci, fantaccini, volontari avevano scritto per lo più di guerre, campagne, grandi fatti, grandi uomini, eroi, talvolta con l'intento di '' disinnescare , un passato importante, ancora incombente sul loro presente privato e pubblico, talvolta, al contrario, per recuperare il tempo lontano e celebrarne con accorato rimpianto le virtù. Il decennio 1860-70 aveva concluso il periodo della gloria: restava l'attaccamento a quanto vi era stato di nobile ed elevato, degno di essere difeso, da parte di coloro che tale periodo eroico avevano vissuto. Coloro che scrivevano di sé, raccontando il « loro , Risorgimento, erano uomini di diversa provenienza sociale e culturale: « romantici della prima età, mazziniani, garibaldini, moderati, monarchici, uomini usciti da diverse e spesso fieramente contrastanti frontiere ideologiche e tutti impegnati a restituire con onestà le ragioni che li mossero nelle loro azioni , 3 . Tutti, più o meno, erano stati attori e non solo spettatori della cronaca e della storia che venivano raccontando; non solo, il Risorgimento, i campi di battaglia, i compagni di lotta e di fede, le fatiche, i sacrifici, le sofferenze coincidevano, per la grande maggioranza dei narratori, con gli anni della gioventù. Il ricordo e la memoria erano pronti a tendere i loro tranelli, a trasfigurare vicende non lontanissime, ma già in qualche modo mitiche e le autobiografie, ora prolisse, ora sobrie, oscillavano fra il tentativo di fare bilanci e il desiderio di evitarli. Spesso il recupero del passato avveniva con il fermo proposito di restaurare l'onore militare italiano (si veda, ad esempio, il rativi come fonti nella ricerca e nella didattica della storia, in Ricerca e Didattica ... cit., pp. 170-186; AA.VV., Testi letterari e conoscenza storica. La letteratura come fonte, a cura di F. Cataluccio, Milano, Bruno Mondadori, 1986; M. LEGNANI, Appunti sulle relazioni tra storiografia e romanzo, in « Informazione », anno III, novembre 1984; ID., L 'introvabile romanzo. Proposta di discussione su alcuni aspetti della cultura italiana fra Otto e Novecento, in « Informazione », a. V, maggio 1986. 3 S. ROMAGNOLI, Narratori e prosatori del Romanticismo. La prosa memorialistica, in Storia della Letteratura italiana, Milano, Garzanti, vol. VIII, Dall'Ottocento al Novecento, p. 146. NARRATIVA E MEMORIALISTICA DELL'OTTOENTO 221 caso di Cesare De Laugier, Ricordi concisi di un soldato napoleonico, 1870) e comunque, come avverte anche Benedetto Croce, « il rimpianto avvolgeva perfino i pericoli, i travagli, i dolori sostenuti, le battaglie a cui si era partecipato, le persecuzioni, l'affannoso trafugarsi, i processi, le condanne, le carceri, gli ergastoli. Molti sentivano che il meglio della loro vita era stato vissuto » 4• Tuttavia, la vita militare, il suo senso, la sua funzione nel tessuto di una società che stava ricercando regole nuove, il ruolo dei suoi componenti (ufficiali e soldati che fossero) tutto ciò restava sfocato, come alterato da troppa enfasi narrativa, da troppo entusiasmo di rievocazione. Mi servivano altre pagine, quelle della letteratura « al tramonto del Risorgimento » che ho ricercato nella ricca produzione della " nuova Italia ,, . Si tratta, come è noto, di una letteratura fortemente caratterizzata soprattutto in tal une sue componenti, dal desiderio di « fare gli italiani ,, e, proprio per il suo slancio educativo, aveva dato largo spazio ad una serie di argomenti ricchi di motivi etici e civili: la patria, la monarchia, la religione, la famiglia ... Sono temi importanti, sui quali molti studiosi si sono già soffermati, analizzando i momenti e gli autori più significativi di questa vera e propria gara di virtù borghesi, disputata a colpi di buoni sentimenti, senso dell'onore e del dovere. Fra gli argomenti trattati, non poteva mancare l'esercito. Si trattava di un soggetto importante: l'esercito era stato il grande strumento con il quale la monarchia aveva lavorato per l'unificazione del paese, era ovvio che alla fine del secolo se ne scrivesse per farne conoscere agli italiani gli uomini, la struttura, le regole e i valori: "Il culto degli affetti gentili si stendeva anche all'esercito, ai « nostri bravi soldati ,, come allora si diceva, che dopo aver dato il loro sangue negli anni delle guerre, erano pronti ad ogni opera di soccorso, nelle inondazioni, nei terremoti, nelle epidemie ,, 5. Non a caso, Cesare Cantù, gran celebratore e divulgatore dell'educazione « del cuore ,, , aveva dedicato all'esercito una Conferenza vibrante di ammirazione, per convincere il popolo dei benefici effetti del servizio militare: " Le fatiche e le privazioni diventano un'educazione, e la maggior parte tornano dal servizio militare composti, ordinati, civili, dotati di buon senso, s'anche prima erano rozzi, ignorani, sudici; oltre che imparano a leggere e scrivere, talora anche qualche lingua e qualche mestiere » 6. 4 B. CROCE, Storia d'Italia dal 1871 al 1915, Bari, Laterza, 1928, p. 2. 5 B. CROCE, Storia d'Italia . . . cit., pp. 82-83. 6 C. CANTÙ, Buon senso e buon cuore, Milano, Agnelli, 1870; si veda la conferenza XLIV, I soldati, pp. 589-594.

222 DANIELA MALDINI CHIARITO Il tema dell'esercito, in letteratura, mette di fronte ad un contrasto '' classico "• quello De Amicis-Tarchetti. La vicenda è notissima, basta ripercorrerne le linee essenziali. Fra il l866 e il 1867, in appendice al giornale milanese « Il Sole " era apparso un romanzo fortemente antimilitarista di I. U. T archetti, intitolato Una nobile follia, primo romanzo del ciclo rimasto incompiuto Drammi della vita militare. La patria, le sue gerarchie e l'esercito, la più importante delle infrastrutture con le quali lo stato si garantiva ordine e proprietà, erano il bersaglio della critica di T archetti e il movente della sua rivolta. Al Tarchetti, nel 1868, rispondeva Edmondo De Amicis, luogotenente del R. Esercito, redattore dell'« Italia Militare "• organo di propaganda del Ministero della guerra, con la raccolta di racconti La vita militare. I due libri nascevano da motivazioni lontanissime e i due autori rappresentavano - a modo loro - due facce dell'Italia appena fatta: un compiaciuto idillio e un fervido patriottismo da una parte, un profondo disgusto dall'altra, che si traduceva in cupe descrizioni di violenze e soprusi. L'ingresso in caserma, veniva così definito: " Così si uccide un uomo e si forma un soldato, la nazione lo tollera; v'ha di più, la nazione vi applaude, illusa come un fanciullo insensato dalla vista dei pennacchi azzurri, delle sciabole lucide e dal suono delle trombette: i pochi onesti fremono e tacciono " 7. Questo contrasto, certamente molto interessante, ricco di componenti talmente nette e « totali " da fare dei due scrittori due simboli, è già stato studiato e recentemente è stato riproposto da Piero Del Negro in un'ottica estremamente originale e suggestiva 8, ma non serviva completamente alla mia ricerca: non potevo limitarmi a valutare pregi e « mostruosità " di un'istituzione attraverso le pagine di De Amicis e Tarchetti. Né le commoventi e gratificanti raffigurazioni dell'uno, né le invettive dell'altro mi restituivano, infatti, la vita dell'esercito e dei suoi uomini e l'immagine dell'esercito nella cultura. borghese di quegli anni, militarista o meno che fosse. Fra il « bozzetto " e il « dramma ", ricercavo qualche cosa che mi avvicinasse di più alla « realtà ,, . Procedendo nelle mie letture per rintracciare altri documenti, mi sono imbattuta in un genere letterario di cui conoscevo l'esistenza, ma di cui non sospettavo la grande consistenza: il romanzo di argomento militare. 7 I. U. T ARCHETTI, Una nobile follia, in Narratori settentrionali dell 'Ottocento, a cura di Folco Portinari, Torino, UTET, 1974, pp. 398. 8 P. DEL NEGRO, De Amicis versu T archetti. Letteratura e militari al tramonto del Risorgimento, in Esercito, Stato, Società, saggi di storia militare, Bologna, Cappelli, 1979, pp. 125-166. NARRATIVA E MEMORIALISTICA DELL'OTTOCENTO 223 Sono opere che fanno parte di quel filone narrativo che Croce aveva definito " romanzi-documento », sottolineandone appunto l'interesse storico, nettamente preminente rispetto a quello estetico ed artistico: " Commisti di storie passionali e di intenzioni ideologiche, critiche, satiriche e ammonitrici, molti altri romanzi, che non appartengono all'arte e spesso neppure alla letteratura, similmente non saranno inutili allo storico della nuova Italia, sia per qualche aneddoto o altro partrcolare di cui conservano la memoria, sia per quel che riferiscono del comune sentire e opinare di quel tempo, di giudizi correnti e convenzionali, di dicerie e simili, offrendo a questo modo ora lo spunto all'ulteriore ricerca, ora la riprova di quel che si trae da altri documenti " 9. Nel quadro della ,, rigenerazione nazionale " all'esercito spettavano compiti e responsabilità non da poco e all'esercito venivano riservate cure particolari. Era logico che se ne scrivesse e se ne parlasse, mettendone in risalto i valori e i pregi, oltre che militari, anche civili; ma ciò che ho trovato sorprendente è stata la quantità di ufficiali che scrissero, oltre a opere di carattere etico, tecnico e patriottico, anche romanzi e raccolte di novelle di contenuti schiettamente sentimentali. Basta scorrere un'annata del periodico " Armi e Lettere "• giornale « dei soldati e pei soldati "• divulgato come « campo in cui i giovani e valenti ufficiali potessero con novità e nobiltà di pensiero esercitare l'altissimo ufficio di educatori dei loro soldati "• per conoscere, attraverso segnalazioni bibliografiche, recensioni, discussioni e polemiche, un buon numero di questi ufficiali scrittori: Maurizio Basso, Antonio Andreotti, Luciano Zuccoli, Arturo Olivieri Sangiacomo, Giulio Bechi 10 . . . Fra tutti si impone Arturo Olivieri Sangiacomo. Nato a Torino nel l862 e morto nel 1903, il Sangiacomo costituisce un esempio di ufficiale scrittore particolarmente interessan.te, non solo per la quantità e la varietà dei suoi scritti l i, ma soprattutto per la passione con la quale intervenne ripetuta- 9 B. CROCE, La letteratura della nuova Italia. Saggi critici, Bari, Laterza, 1940, vol. VI; si veda il capitolo XLIX, Romanzi-Documenti, p. 171. 10 A. ANDREOTTI, Giorgio di S. Chiara. Romanzo; E. PIFFERI, Giulio d'Arco; F. RIC· CHIARDI, Il romanzo d'un ufficiale; A. SACCONI, L 'artiglieria. Ricordo; M. BAsso, In caserma e fuori; ID., Nel vortice; G. SARAGAT, In caserma; G. BECHI, I racconti di un fantaccino, Milano, Treves, 1906; ID., Il capitano Tremalaterra; ID., I seminatori, Milano, Treves, 1914; ID., Lo spettro rosso. Romanzo nazionale; L. Zuccou, Ufficiali, sott'ufficiali, caporali e soldati; N. MARSELLI, La vita del reggimento. Osservazioni e ricordi, Firenze, Barbera, 1889. 11 Guido Forti; 1 O I Fanteria; Alla prova del fuoco; Il colonnello, romanzo militare; Psicologia della caserma; I richiamati; Le militaresse; Fanti e cuori, storie di caserma; La spia, romanzo militare; Caporal Berretta, racconto militare; La vita nell'esercito, novelle militari; Storie di caserma ecc ....

222 DANIELA MALDINI CHIARITO<br />

Il tema dell'<strong>esercito</strong>, in letteratura, mette di fronte ad un contrasto '' classico<br />

"• quello De Amicis-Tarchetti. La vicenda è notissima, basta ripercorrerne<br />

le linee essenziali. Fra il l866 e il 1867, in appendice al giornale milanese<br />

« Il Sole " era apparso un romanzo fortemente antimilitarista di I. U.<br />

T archetti, intitolato Una nobile follia, primo romanzo del ciclo rimasto incompiuto<br />

Drammi della vita militare. La patria, le sue gerarchie e l'<strong>esercito</strong>,<br />

la più importante delle infrastrutture con le quali lo stato si garantiva ordine<br />

e proprietà, erano il bers<strong>agli</strong>o della critica di T archetti e il movente della<br />

sua rivolta.<br />

Al Tarchetti, nel 1868, rispondeva Edmondo De Amicis, luogotenente<br />

del R. Esercito, redattore dell'« Italia Militare "• organo di propaganda del<br />

Ministero della guerra, con la raccolta di racconti La vita militare. I due libri<br />

nascevano da motivazioni lontanissime e i due autori rappresentavano<br />

- a modo loro - due facce dell'Italia appena fatta: un compiaciuto idillio<br />

e un fervido patriottismo da una parte, un profondo disgusto dall'altra, che<br />

si traduceva in cupe descrizioni di violenze e soprusi. L'ingresso in caserma,<br />

veniva così definito:<br />

" Così si uccide un uomo e si forma un soldato, la nazione lo tollera; v'ha<br />

di più, la nazione vi applaude, illusa come un fanciullo insensato dalla vista<br />

dei pennacchi azzurri, delle sciabole lucide e dal suono delle trombette: i pochi<br />

onesti fremono e tacciono " 7.<br />

Questo contrasto, certamente molto interessante, ricco di componenti<br />

talmente nette e « totali " da fare dei due scrittori due simboli, è già stato<br />

studiato e recentemente è stato riproposto da Piero Del Negro in un'ottica<br />

estremamente originale e suggestiva 8, ma non serviva completamente alla<br />

mia ricerca: non potevo limitarmi a valutare pregi e « mostruosità " di un'istituzione<br />

attraverso le pagine di De Amicis e Tarchetti. Né le commoventi<br />

e gratificanti raffigurazioni dell'uno, né le invettive dell'altro mi restituivano,<br />

infatti, la vita dell'<strong>esercito</strong> e dei suoi uomini e l'immagine dell'<strong>esercito</strong><br />

nella cultura. borghese di quegli <strong>anni</strong>, militarista o meno che fosse. Fra il « bozzetto<br />

" e il « dramma ", ricercavo qualche cosa che mi avvicinasse di più alla<br />

« realtà ,, . Procedendo nelle mie letture per rintracciare altri documenti, mi<br />

sono imbattuta in un genere letterario di cui conoscevo l'esistenza, ma di<br />

cui non sospettavo la grande consistenza: il romanzo di argomento militare.<br />

7 I. U. T ARCHETTI, Una nobile follia, in Narratori settentrionali dell 'Ottocento, a cura<br />

di Folco Portinari, Torino, UTET, 1974, pp. 398.<br />

8 P. DEL NEGRO, De Amicis versu T archetti. Letteratura e militari al tramonto del<br />

Risorgimento, in Esercito, Stato, Società, saggi di storia militare, Bologna, Cappelli, 1979,<br />

pp. 125-166.<br />

NARRATIVA E MEMORIALISTICA DELL'OTTOCENTO 223<br />

Sono opere che fanno parte di quel filone narrativo che Croce aveva<br />

definito " romanzi-documento », sottolineandone appunto l'interesse storico,<br />

nettamente preminente rispetto a quello estetico ed artistico:<br />

" Commisti di storie passionali e di intenzioni ideologiche, critiche, satiriche<br />

e ammonitrici, molti altri romanzi, che non appartengono all'arte e spesso<br />

neppure alla letteratura, similmente non saranno inutili allo storico della nuova<br />

Italia, sia per qualche aneddoto o altro partrcolare di cui conservano la memoria,<br />

sia per quel che riferiscono del comune sentire e opinare di quel tempo,<br />

di giudizi correnti e convenzionali, di dicerie e simili, offrendo a questo<br />

modo ora lo spunto all'ulteriore ricerca, ora la riprova di quel che si trae da<br />

altri documenti " 9.<br />

Nel quadro della ,, rigenerazione nazionale " all'<strong>esercito</strong> spettavano compiti<br />

e responsabilità non da poco e all'<strong>esercito</strong> venivano riservate cure particolari.<br />

Era logico che se ne scrivesse e se ne parlasse, mettendone in risalto<br />

i valori e i pregi, oltre che militari, anche civili; ma ciò che ho trovato sorprendente<br />

è stata la quantità di ufficiali che scrissero, oltre a opere di carattere<br />

etico, tecnico e patriottico, anche romanzi e raccolte di novelle di contenuti<br />

schiettamente sentimentali.<br />

Basta scorrere un'annata del periodico " Armi e Lettere "• giornale « dei<br />

soldati e pei soldati "• divulgato come « campo in cui i giovani e valenti ufficiali<br />

potessero con novità e nobiltà di pensiero esercitare l'altissimo ufficio<br />

di educatori dei loro soldati "• per conoscere, attraverso segnalazioni bibliografiche,<br />

recensioni, discussioni e polemiche, un buon numero di questi ufficiali<br />

scrittori: Maurizio Basso, Antonio Andreotti, Luciano Zuccoli, Arturo<br />

Olivieri Sangiacomo, Giulio Bechi 10 . . .<br />

Fra tutti si impone Arturo Olivieri Sangiacomo. Nato a Torino nel l862<br />

e morto nel 1903, il Sangiacomo costituisce un esempio di ufficiale scrittore<br />

particolarmente interessan.te, non solo per la quantità e la varietà dei suoi<br />

scritti l i, ma soprattutto per la passione con la quale intervenne ripetuta-<br />

9 B. CROCE, La letteratura della nuova Italia. Saggi critici, Bari, Laterza, 1940, vol.<br />

VI; si veda il capitolo XLIX, Romanzi-Documenti, p. 171.<br />

10 A. ANDREOTTI, Giorgio di S. Chiara. Romanzo; E. PIFFERI, Giulio d'Arco; F. RIC·<br />

CHIARDI, Il romanzo d'un ufficiale; A. SACCONI, L 'artiglieria. Ricordo; M. BAsso, In caserma<br />

e fuori; ID., Nel vortice; G. SARAGAT, In caserma; G. BECHI, I racconti di un fantaccino,<br />

Milano, Treves, 1906; ID., Il capitano Tremalaterra; ID., I seminatori, Milano,<br />

Treves, 1914; ID., Lo spettro rosso. Romanzo nazionale; L. Zuccou, Ufficiali, sott'ufficiali,<br />

caporali e soldati; N. MARSELLI, La vita del reggimento. Osservazioni e ricordi, Firenze,<br />

Barbera, 1889.<br />

11 Guido Forti; 1 O I Fanteria; Alla prova del fuoco; Il colonnello, romanzo militare;<br />

Psicologia della caserma; I richiamati; Le militaresse; Fanti e cuori, storie di caserma;<br />

La spia, romanzo militare; Caporal Berretta, racconto militare; La vita nell'<strong>esercito</strong>,<br />

novelle militari; Storie di caserma ecc ....

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