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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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176 VINCENZO CACIULLI<br />

La piccola inchiesta del 1983 conferma in pieno questa aspirazione, rivelando<br />

la tendenza a lasciare i piccoli centri (le Rocca Cannuccia, tanto per<br />

usare una espressione che ricorre spesso nella pubblicistica militare e che<br />

designa sedi piccole e sperdute) o i centri minori dell'Italia meridionale per<br />

sistemarsi nelle <strong>città</strong> più grandi, preferibilmente del centro e del nord.<br />

La seconda riflessione parte dalle percentuali sopra citate. Non è un caso<br />

che dalla Fanteria provenissero (sempre in base al rapporto n o degli ufficiali<br />

dei reggimenti esaminati/n o dei trasferimenti) il maggior numero di richieste<br />

di cambio. La Fanteria era l'arma più frazionata dai distaccamenti e<br />

più tartassata dalle rotazioni dei reggimenti; quella in cui il desiderio di stabilità<br />

era avvertito di più. Il trasferimento diveniva così il mezzo per rimanere<br />

nella stessa sede.<br />

Questo aspetto del problema, la tendenza cioè degli ufficiali a 'stabilizzare'<br />

la propria residenza, viene confermata anche dalle tabelle elaborate dalla<br />

Commissione d'inchiesta. Nella sua 6° Relazione, edita nel marzo del l910,<br />

sempre a proposito delle difficoltà di regolare secondo giustizia la materia<br />

dei trasferimenti su domanda, si legge:<br />

" Il punto più scabroso e più difficile a disciplinarsi ( ... ) si riferisce alle domande<br />

presentate dopo il preavviso dei cambi di guarnigione, che si hanno<br />

in novembre o dicembre di ogni anno per il successivo autunno.<br />

A prova dell'affermazione ( ... ) riproduciamo il seguente prospetto ( ... ) relativo<br />

alle domande presentate da ufficiali appartenenti a reggimenti che hanno<br />

cambiato sede nell'autunno 1909, per essere trasferiti in altro reggimento:<br />

Numero degli ufficiali che fecero domanda 327<br />

Domande ace lt [ per la sede richiesta 97<br />

0 e<br />

per altre sedi 67<br />

Domande in via di essere accolte 35<br />

Domande non accolte 128<br />

Delle preaccennate 327 domande 168 erano dirette esclusivamente ad ottenere<br />

di essere trasferiti nei reggimenti subentranti ( ... ) ,, 21 .<br />

Nella stessa relazione i commissari ribadivano il problema quando, sulla<br />

scorta delle numerose deposizioni raccolte nel corso delle indagini, denunciavano<br />

l'esistenza di casi<br />

" ... di ufficiali ( ... ) che con successivi traferimenti ( ... ) riuscirono a restare<br />

a lungo tempo nella stessa sede senza essere meritevoli più di altri, i quali<br />

avevano fatto le domande non in prossimità dei cambi di guarnigione ( ... ). Si<br />

aggiunse pure che gli ufficiali di alcuni reggimenti di armi con sede fissa erano<br />

, riusciti a restare sempre nelle stesse guarnigioni 22.<br />

21 COMMISSIONE D'INCHIESTA SULL'ESERCITO, 6° Relazione, p. 60.<br />

22 Ibid., p. 42.<br />

GLI UFFICIALI ITALIANI E I TRASFERIMENTI DI GUARNIGIONE 177<br />

Il desiderio di non seguire il proprio reggimento nella nuova destinazione,<br />

di rimanere nella <strong>città</strong> in cui da tempo si prestava servizio, viene confermato<br />

anche da questo episodio della vita di E. De Rossi: ·<br />

"Da molti mesi atteso giunse l'ordine di estrarre a sorte tre compagnie<br />

per andare a formare il nuovo reggimento da costituirsi a Torino, con il concorso<br />

di reparti di altri corpi. Tutti desideravano questa destinazione, che evitava<br />

il preannunciato cambio di guarnigione, ed io fui tra i fortunati; ( ... )" 23.<br />

Una successiva tabella, elaborata dalla Commissione d'inchiesta sul triennio<br />

1907-09, mostrava che ben 2854 ufficiali, più o meno il 20% del totale,<br />

avevano cambiato sede. La stragrande maggioranza di questi trasferimenti<br />

era avvenuta su richiesta degli ufficiali o su proposta dei loro comandanti,<br />

accertata l'esistenza di reali motivi di necessità privata.<br />

Rispetto alle armi combattenti si aveva questo quadro 24:<br />

Avvenuti su proposta<br />

dei comandanti per Avvenuti per altri<br />

ARMA Avvenuti su domanda<br />

motivi privati degli motivi<br />

ufficiali<br />

1907 08 09 1907 08 09 1907 08 09<br />

Fanteria 63 75 128 91 146 13 95 20 14<br />

Cavalleria 5 14 4 9 6 l 3 6 2<br />

Artiglieria 75 20 37 14 16 6 131 3<br />

Genio 12 16 9 2 2 45<br />

Globalmente il numero dei trasferimenti chiesti o comunque registratosi<br />

nella Fanteria durante i tre <strong>anni</strong> (587) era di gran lunga superiore a quello<br />

delle tre armi ed anche al totale delle tre sommate. È chiaro che questo<br />

dato è determinato dal fatto che la Fanteria aveva il maggior numero degli<br />

ufficiali nell'<strong>esercito</strong>. Ma è anche vero che, escludendo dal computo dei trasferimenti<br />

quelli compresi sotto la dizione « Avvenuti per altri motivi " e imputabili,<br />

probabilmente, a promozioni ed incarichi speciali, si può notare<br />

che mentre i valori di Cavalleria, Artiglieria e Genio si abbassano sino a diventare<br />

minimi, quelli della Fanteria continuano ad essere sufficientemente<br />

alti e significativi.<br />

Tendenza a privilegiare le sedi metropolitane e a 'fissare' la sede di servizio,<br />

'resistenza' alle rotazioni dei reggimenti, sono gli elementi che si evidenziano<br />

da questa parzialissima, ma non trascurabile collazione di dati sul<br />

23 E. DE Rossi, La vita di un ufficiale ... , ci t., p. 53.<br />

24 COMMISSIONE D'INCHIESTA SULL'EsERCITO, 6° Relazione, p. 53.

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