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esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

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XVIII CRONACA<br />

anche attraverso la valorizzazione e lo sviluppo di queste nostre zone e<br />

delle zone interne italiane.<br />

In questo sfo rzo di essere presenti nella dinamica dello sviluppo, per<br />

l'Umbria questione non secondaria è certamente il tema della cultura e<br />

della ricerca scientifica intese, così come noi le intendiamo, come risorse<br />

per lo sviluppo.<br />

Il tema della ricerca e della cultura non ha confini, non ha dimensioni<br />

limitate, ma deve spaziare in ambiti vasti e su vari temi; e questa iniziativa<br />

della Deputazione ha per noi anche questo significato, come diceva<br />

il sig. Sindaco della <strong>città</strong> di Spoleto ed è estremamente attuale.<br />

Affrontare il tema rapporto fra Esercito e Città, significa esaminare,<br />

studiare non la funzione istituzionale della difesa affidata all '<strong>esercito</strong>, ma<br />

il contributo dato dalla presenza dell'Esercito nelle varie <strong>città</strong> italiane al<br />

loro assetto urbanistico, ai rapporti sociali.<br />

Si tratta di un tema attuale, perché su di esso è in atto una discussione<br />

nazionale, essa riguarda i problemi che attengono alle aree, ai rapporti,<br />

alla funzione educativa della stessa leva militare, nel! 'ambito del ciclo<br />

educativo del giovane; sono temi su cui la democrazia italiana si sta cimentando.<br />

L 'Umbria è orgogliosa di poter partecipare a questo dibattito.<br />

Esprimiamo anche un ringraziamento alle Forze Armate, all 'Esercito<br />

in particolare, per quanto è stato fa tto in questi <strong>anni</strong> nei rapporti fra l 'Esercito<br />

e l'Umbria. Vi sono stati momenti dolorosi, momenti di di ficoltà,<br />

rispetto ai quali il contributo dell 'Esercito all 'Umbria è stato di notevole<br />

significato: basti solo ricordare gli eventi del terremoto della Valnerina e<br />

tutte le altre situazioni di difficoltà nelle quali l 'Esercito ha dato e profuso<br />

energie e contributi.<br />

Ma anche nel vivere quotidiano delle nostre <strong>città</strong>, nei rapporti profo<br />

ndi che si instaurano fra le varie unità e tutti i livelli operativi ed amministrativi<br />

de !l '<strong>esercito</strong>.<br />

Sono molte le occasioni di incontro: tra Esercito e Scuola, tra Esercito<br />

e giovani; certamente non è stato raggiunto il livello ottimale, che non si<br />

raggiunge mai; è una ricerca continua. Sono inoltre molte le occasioni in<br />

cui le istituzioni collaborano con l 'Esercito, in particolare desidero ricordare<br />

la collaborazione con l 'Arma dei Carabinieri, per difendere anche<br />

valori fondamentali, quali quelli dei beni culturali presenti nella nostra<br />

regione.<br />

Di tutto ciò siamo grati alt 'Esercito. Questo convegno si inserisce in<br />

questo clima, in questo rapporto generale di collaborazione e quindi crediamo<br />

che esso ci arricchirà.<br />

Devo portare le scuse del presidente della Giunta regionale che non<br />

CRONACA XIX<br />

ha potuto partecipare a questa cerimonia in quanto che, questa mattina,<br />

fra poco, avrà luogo la presentazione del piano regionale di sviluppo, un<br />

altro momento fondamentale di confronto che l' Umbria offre alle proprie<br />

popolazioni e <strong>agli</strong> altri momenti di direzione dello Stato.<br />

Auguro un buon soggiorno e una buona permanenza in Umbria, soprattutto<br />

un buon lavoro ai partecipanti al Convegno, per la cui organizzazione<br />

ringrazio profondamente la Deputazione di storia patria per l'Umbria<br />

ed in modo particolare il dott. - Antonèlli.<br />

Infine ha preso la parola il sottosegretario alla Difesa, sen. Mauro<br />

Bubbico:<br />

Mi atterrò anche io alla regola temporale della clessidra corta, come<br />

hanno fa tto il sindaco di Spoleto, il presidente della Deputazione di storia<br />

patria per l'Umbria e l'assessore regionale alla Cultura.<br />

Desidero portarvi il saluto del Governo, l'adesione a questa iniziativa<br />

espressa anche dal ministro Zanone col suo messaggio.<br />

Il convegno, così autorevole per tema, relatori e sede, è nuovo, unico<br />

nel suo genere, salda l 'urbanistica con le scelte di stanziamento, di arruolamento<br />

territoriale, di apparato industriale anche strategico, delle FF.AA.<br />

alla storia d'Italia, presa nell'ottica dell 'Umbria, come punto di stimolo,<br />

ma in realtà abbraccia l 'intero corso della nostra storia unitaria, nella<br />

quale fo rse due volte <strong>esercito</strong> e popolo si trovarono uniti. Ricordo, Eccellenza<br />

Reverendissima, che nel museo di Castel Sant'Angelo c'è un editto<br />

di Carlo Alberto del 1848 che consente ai volontari pontifici di conservare<br />

la loro bandiera (era una bandiera del papa, in quel momento di neoguelfismo<br />

e anche di spinta liberale che da Roma veniva ad unificare l 'Italia),<br />

apponendo la coccarda tricolore sull'asta della bandiera, direi legando<br />

una parte del paese alla causa dell 'unità nazionale. E gli insediamenti<br />

da parte urbanistica, in tutto l'arco del Risorgimento, in tutta l'Italia<br />

come fuori sono stati momenti che hanno segnato le <strong>città</strong> grandi e piccole.<br />

Per fa re un esempio estero, basti ricordare nella Parigi che conosciamo<br />

i grandi boulevards costruiti da Hausmann sotto impulso di Napoleone<br />

III per consentire delle cariche di cavalleria in momenti di disordine<br />

e comunque di sommovimenti. Ma nell 'arco nostro nazionale della costruzione<br />

della patria, forse la prima guerra mondiale (voi vi fermate nella<br />

ricerca, mi pare, <strong>agli</strong> <strong>anni</strong> Trenta), fu l'altra grande occasione in cui popolo<br />

ed <strong>esercito</strong> furono insieme; il popolo che si fece <strong>esercito</strong> per la causa<br />

nazionale; poi bisognerà andare al momento della guerra di Liberazione<br />

nazionale. E in questo essere insieme, <strong>esercito</strong> e popolo, <strong>esercito</strong> e <strong>città</strong>,<br />

ci sono anche i grandi momenti di urbanistica, specialmente a Roma, dove<br />

il quartiere Prati fu costruito subito dopo il 1870.

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