31.05.2013 Views

esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

172 VINCENZO CACIULLI<br />

il modello di organizzazione militare prussiana, si mette mano ad una serie<br />

di riforme che introducono le ferme brevi e generalizzate, che registrano<br />

la nascita delle prime truppe speciali con reclutamento territoriale e stanze<br />

dei reggimenti fisse, che pongono le premesse del rinnovamento dell'<strong>esercito</strong><br />

9.<br />

Non è questa la sede in cui è possibile né necessario dar conto di quel<br />

dibattito. Si può notare però che accanto ai temi 'strutturali' emergono una<br />

serie di esigenze, di malumori dei quadri legati essenzialmente all'avanzamento<br />

delle carriere e ai meccanismi che le regolavano, ai privilegi concessi<br />

<strong>agli</strong> appartenenti allo Stato Maggiore 10. Solo più tardi, a cavallo tra i due secoli,<br />

provocata da una crescita del malcontento che originerà anche una corrente<br />

di dissidenza chiamata del 'modernismo militare', altri temi attireranno<br />

l'attenzione e tra questi vi sarà, 'defilato', anche quello della mobilità e<br />

dei suoi oneri.<br />

A questo proposito dobbiamo notare che manca purtroppo in Italia uno<br />

studio assimilabile a quello che William Serman ha compiuto per gli ufficiali<br />

francesi, nel quale l'autore analizza congiuntamente al nomadisme militaire<br />

una serie di aspetti: dai costi e dalle difficoltà di reperimento degli alloggi<br />

<strong>agli</strong> impegni di etichetta che gli ufficiali erano tenuti a rispettare nella società<br />

(provinciale, cittadina o coloniale) nella quale dovevano, di volta in volta,<br />

recarsi 11• Mancano altresì lavori che illustrino i comportamenti, le risposte<br />

che gli ufficiali italiani davano a questo loro particolare regime di vita<br />

che li estraniava dalla società civile e che li limitava pesantemente sul piano<br />

delle scelte individuali.<br />

Rispetto al tema del matrimonio degli ufficiali ad esempio, abbiamo con<br />

il lavoro di Antonella Buono un quadro preciso della legislazione, delle sue<br />

evoluzioni e dei suoi criteri ispiratori. Criteri che implicano, nell'analizzarli,<br />

una considerazione globale sulla natura della società militare e sulla specificità<br />

della professione militare. Non disponiamo invece ancora di informa-<br />

9 Sulle riforme degli <strong>anni</strong> '70 e '80 e, in generale, sulla storia dell'<strong>esercito</strong> italiano<br />

vedi: G. ROCHAT e G. MASSO BRIO, Breve storia ... , cit.; ]. WHITTAM, Storia dell '<strong>esercito</strong> ita­<br />

liano, Milano 1979; L. CEVA, Le forze armate, Torino 1981. Si veda anche il vecchio ma<br />

utile F. BAVA BECCARIS, L '<strong>esercito</strong> italiano, sue origini, suo successivo ampliamento, stato<br />

attuale, in AA. VV., Cinquant'<strong>anni</strong> di storia italiana, a cura della R. Accademia dei Lin­<br />

cei, Roma 1911.<br />

10 A proposito dei fermenti che scuotevano il mondo degli ufficiali italiani in quel<br />

periodo sono molto interessanti le pagine di N. LABANCA, Il generale Cesare Ricotti e la<br />

politica militare italiana dal 1884 al 1887, Roma 1986, pp. 156 e seg.<br />

11 W. SERMAN, Les officiers ... , cit., pp. 203 segg., Di questo autore è da tenere pre­<br />

sente anche il volume Les origines des officiers français 1848-1870, Paris 1979.<br />

GLI UFFICIALI ITALIANI E I TRASFERIMENTI DI GUARNIGIONE 173<br />

zioni sull'aggiramento delle norme, sulle scelte 'illegali' compiute d<strong>agli</strong> ufficiali,<br />

che esprimevano così il loro dissenso e il loro disagio 12 .<br />

Relativamente al nomadismo dei reparti e dei reggimenti la risposta più<br />

immediata pare essere quella della domanda di trasferimento. Nel corso dell'Ottocento<br />

questa pratica era molto diffusa tantoché, a partire dal 1892 il<br />

Ministero della Guerra iniziò ad emanare una serie di istruzioni sulla materia,<br />

al fine di agevolare ufficiali con situazioni particolari e per eliminare (o<br />

tentare di eliminare) quelle 'vie' clientelari che si erano create nel vuoto di<br />

normativa e che erano molto criticate dentro e fuori l'<strong>esercito</strong> 13.<br />

Con la Istruzione per la compilazione delle note caratteristiche degli<br />

ufficiali del R. Esercito, del 3 luglio 1892, il Ministero sanzionava per la prima<br />

volta il diritto degli ufficiali a presentare domanda di trasferimento per<br />

interesse e per ragioni di famiglia in occasione della compilazione delle note<br />

caratteristiche. Sanzionava inoltre che la domanda dovesse ottenere il consenso<br />

della commissione che compilava le note e che, infine, il comandante<br />

superiore dell'ufficiale era tenuto ad accertare la reale esistenza dei motivi<br />

che ispiravano la domanda.<br />

Una nuova Istruzione veniva emanata l'anno seguente. In essa si stabiliva<br />

che l'ufficiale presentatore di domanda di trasferimento dovesse aver<br />

trascorso almeno due <strong>anni</strong> al corpo di appartenenza. Si stabiliva anche che<br />

coloro che avanzavano domanda dovessero ottenere, nelle note personali,<br />

un giudizio di 'buono' o di 'ottimo'.<br />

I punti 31 e 32 della nuova Istruzione svelavano indirettamente quali<br />

12 A. BuoNo, Il matrimonio degli ufficiali nella legislazione italiana dall 'Unità al<br />

1971, " Rivista Militare ,, , a. XXIX, luglio-agosto 1973, n. 7-8 e n. 9-1 O, settembre-ottobre<br />

1973. Per un quadro minimo del dibattito sulla condizione militare rispetto al matrimonio<br />

nel corso dell'800, vedi C. LESSONA, Il matrimonio degli ufficiali, Torino 1890 (2 •<br />

edizione). Di grande interesse ci sembra la relazione, per questo Convegno, di F. MINNI·<br />

TI, Primi orientamenti sulla dislocazione delle scelte matrimoniali degli ufficiali dell'Esercito<br />

(1861-1906), testo dattiloscritto.<br />

13 Scriveva anche se indirettamente su questo tema, nel 1893, la " Rivista di Fante-<br />

ria »:<br />

" Io non dico che gli ufficiali debbano fare salti di gioia quando il loro reggimento<br />

cambiando guarnigione va da Milano nella più Cannuccia e meno Rocca<br />

di tutte le Roccacannuccia d'Italia: ma questo so dire che brucia meno l'andarvi<br />

tutti che non il vedere uno, o due, o cinque fortunati, i quali rimangono a Milano,<br />

o vi ritornano presto ».<br />

Replica a richiesta, " Rivista di Fanteria », a. II, fase. IX, 30 settembre 1893, p. 628.<br />

Relativamente al tema dei trasferimenti non è da sottovalutare la possibilità affacciata<br />

dalla stampa militare che, nel corso degli <strong>anni</strong> '90, il Ministero della Guerra tollerasse<br />

e anzi permettesse <strong>agli</strong> ufficiali di 'giocare' con i trasferimenti stessi per mitigare in parte<br />

i disagi provocati dalle rotazioni dei reggimenti e contenere il dissenso.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!