esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...
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160 PIERO DEL NEGRO tanto calunniata Caserma è per tutti una scuola dai mille insegnamenti, il campo delle esperienze, il libro dell'avvenire, il luogo di preparazione per il passaggio da una inferiore ad una superiore forma di esistenza » (« al nostro sistema di reclutamento misto anzitutto », era la tesi di Olivieri Sangiacomo, che individuava nel reclutamento nazionale l'elemento indispensabile al successo della formula « la Caserma al servizio della Civiltà », « e all'intrinseco valore della disciplina come elemento educativo del carattere, si deve un primo dirozzamento delle plebi italiane, specialmente di quelle meridionali ed insulari, e il loro lento ma progressivo tendere verso forme superiori di civiltà ») 31 . Una volta accettata questa premessa, il rapporto tra la caserma e la città, tra coloro che erano stati o stavano per essere acculturati dal servizio milita re e coloro che rimanevano confinati in una forma di esistenza « inferiore » 32, non poteva non essere colto in termini antagonistici. Se la grande città dalla strade « interminabili » era per i coscritti d'estrazione campagnola '' come una sirena bellissima che li incanta e li impaura », la mappa dei luoghi d'incontro tra i soldati e la popolazione cittadina era dipinta con toni tutt'altro che rassicuranti: « il lurido angiporto dove amore e lue venerea so no sinonimi », «l'osteria suburbana dove i pregiudicati di tutte le risme, i rifiuti di tutta la società distillano il veleno omicida delle teorie distruttri ci » 33, la strada dove ci si imbatte in chi « aizza qualche classe al disordine » inalberando slogan sovversivi come « pane e lavoro "· « Siate dunque digni tosi nel portamento », ammoniva il maggiore d'artiglieria Felice Mariani in Perché e come si fa il soldato. Libro pel soldato italiano, « circospetti nella scelta dei ritrovi ed energici quando l'occasione non vi lascia più tempo di ritirarvi dignitosamente '' · Due comportamenti esemplarmente « energici » erano additati da Mariani, quello di un tenente, che aveva ammazzato uno che gli aveva gridato « ufficiale di m ... , spia tu e il tuo Re », e quello di un soldato, promosso caporale per aver ucciso un appartenente ad « una mano di faziosi » che « cercava di far nascere disordini e di scalzare i fondamenti della disciplina, insinuando le loro dottrine sovversive nei reggimenti » 34. I pericoli del milieu urbano, la propensione all'autosufficienza connaturata al mondo militare, per taluni la stessa necessità di differenziare positivamente la caserma dalla città (il soldato, era la tesi di Gaiani, in caserma 31 0LIVIERI SANGIACOMO, Psicologia della Caserma cit., pp. 88-89. 32 " I di lui modi urbani devono invece distinguerlo dalla classe d'individui senza educazione "• insegnava al soldato un Nuovo abbecedario e sillabario militare, Tip. dell'Ancora di G. Bargellini, Siena 1879, p. 39, che a sua volta recuperava il regolamento di disciplina. 33 0LJVIERI SANGIACOMO, Psicologia della Caserma cit., pp. 64 e 79. 34 MARIANI, Percbé e come si fa il soldato cit., pp. 261-62 e 264-66. CASERMA E CITTÀ NEL DISCORSO MILITARE DELL'ITALIA LIBERALE 161 " ritrovava nelle ore di libertà la stessa natura della sua borgata, cioè l'osteria , ) 35 inducevano gli ufficiali più sensibili a chiedere dei ricreatori per il soldato " un locale dove egli si senta libero, di cui si sappia padrone » e degli spaz dove potesse giocare a bocce o a palla. « Una serena atmosfera di benessere morale , avrebbe tolto « alle caserme quella severa e opprimente musoneria che le fa tanto rassomigliare a conventi ", avrebbe trasformato la " prigione , del soldato in una « casa sana e piacevole " (per un certo verso, non più una " seconda casa paterna ,, ma una prima casa). Dalla caserma alla Caserma, dalle " stanze di guarnigione » ad un'istituzione « veramente educatrice , 36: questo il percorso proposto dagli ideologi militari alla Olivieri Sangiacomo all'esercito dell'Italia liberale. All'interno dell'arma del Genio continuava invece a prevalere uno strabismo di tipo diverso, se non opposto: mentre gli ideologi non vedevano la caserma, ma unicamente la Caserma, gli ingegneri non osavano sollevare lo sguardo a tali altezze. Anzi. Quando anche il « Giornale del Genio militare , aveva cercato, sulla scia di Ricotti, di trarre ispirazione dal modello prussiano aveva appreso che al di là dei monti la costruzione e la manutenzione delle caserme non rientravano tra le competenze del Genio militare, ma tra quelle del Genio civile: una scelta strategica giudicata eccelente, in quant? " per tal modo il corpo degli ingegneri in Prussia conserva mtegralmente 11 suo carattere e il suo prestigio militare, e non è continuamente distratto da occupazioni d'indole affatto civile, che tolgono perfino all'ufficiale il ezz di occuparsi di fortificazione e dei diversi rami di servizio militare, a cm puo dall'oggi all'indomani essere comandato " 37. Tuttavia, forse perché - come avrebbe sostenuto nel l899 il colonnello Crescentino Caveglia - dopotutto progettare ed edificare caserme consentiva di far acquistare pratica di costruzioni ai giovani ufficiali, che non potevano essere impiegati nel loro vero mestiere, i lavori di fortificazione (del resto dei « dettami di saggia, economica ed onesta amministrazione " erano sufficienti a soddisfare le « esigenze dell'accasermamento ,) 38, di quest'ultimo continuò ad occuparsene il Genio militare. In quanto discorso settoriale, tecnico-pratico e ad un tempo collocato ai margini della vera e propria professione dell'ingegnere militare, il discorso del Genio sulle caserme procedette negli anni 1870 senza particolari im- 35 GAlANI, La disciplina militare cit., p. 60. 36 0LIVIERI SANGIACOMO, Psicologia della Caserma cit., pp. 64-66. 37 Organizzazione dell 'arma del genio nell 'esercito prussiano, " Giornale del genio militare "• 1872, parte II, p. 289. . , . . . . . 38 c. CA VEGLIA, La separazione delle carrzere nel! arma del gemo, « R1v1sta d1 artiglieria e genio "• maggio 1899, pp. 202 e 206.
162 PIERO DEL NEGRO pennate, se si escludono gli interventi del generale Biagio De Benedictis sulla ventilazione e - tema allora avveniristico - sul riscaldamento delle camerate, interventi apparsi sul " Giornale di artiglieria e genio " nel 1875 e nel 1878 39. D'altronde soltanto negli anni 1880 poté prendere avvio ed essere in parte realizzato un incisivo programma di costruzione di caserme, che permise in non pochi casi di uscire da uno stato di emergenza (spesso frustrante anche sotto il profilo finanziario a causa delle " somme ragguardevoli " spese per affitti e « in ampliamenti ed in riduzione di fabbricati ») che, ad esempio a Roma, aveva costretto la bassa forza a vivere in edifici « di poca capienza, con cameroni mal ventilati, locali mal distribuiti ,, nei quali « le buone e comuni regole per la disciplina e l'igiene di una considerevole massa di uomini, che venga riunita in uno stesso fabbricato, non erano, né potevano essere menomamente rispettate " 40. Di questo " notevole sviluppo '' , ma anche dei suoi limiti (ad esempio, le casermette di Foligno per un reggimento d'artiglieria di campagna prevedevano al pianterreno le scuderie e al primo piano le camerate dei soldati: una soluzione alla contadina giudicata poco igienica, ma preferita perché più economica), dette notizie per alcuni anni, fintantoché la crisi finanziaria di fine secolo tarpò le ali al fenomeno, la « Rivista di artiglieria e genio " 41 . Le relazioni degli ufficiali addetti ai lavori, quasi tutti capitani, facevano emergere la tendenza ad ubicare le nuove caserme alla periferia della città, dove gli spazi erano più a buon mercato e dove era facile che i comuni potessero donare, come voleva la regola, il terreno (non di rado i comuni contribuivano anche con somme notevoli alle spese di costruzione). Oltre a questi e a pochi altri contributi tecnici 42 la
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tanto calunniata Caserma è per tutti una scuola dai mille insegnamenti, il campo<br />
delle esperienze, il libro dell'avvenire, il luogo di preparazione per il passaggio<br />
da una inferiore ad una superiore forma di esistenza » (« al nostro sistema<br />
di reclutamento misto anzitutto », era la tesi di Olivieri Sangiacomo,<br />
che individuava nel reclutamento nazionale l'elemento indispensabile al successo<br />
della formula « la Caserma al servizio della Civiltà », « e all'intrinseco<br />
valore della disciplina come elemento educativo del carattere, si deve un<br />
primo dirozzamento delle plebi italiane, specialmente di quelle meridionali<br />
ed insulari, e il loro lento ma progressivo tendere verso forme superiori di<br />
civiltà ») 31 .<br />
Una volta accettata questa premessa, il rapporto tra la caserma e la <strong>città</strong>,<br />
tra coloro che erano stati o stavano per essere acculturati dal servizio milita<br />
re e coloro che rimanevano confinati in una forma di esistenza « inferiore<br />
» 32, non poteva non essere colto in termini antagonistici. Se la grande<br />
<strong>città</strong> dalla strade « interminabili » era per i coscritti d'estrazione campagnola<br />
'' come una sirena bellissima che li incanta e li impaura », la mappa dei luoghi<br />
d'incontro tra i soldati e la popolazione cittadina era dipinta con toni<br />
tutt'altro che rassicuranti: « il lurido angiporto dove amore e lue venerea so<br />
no sinonimi », «l'osteria suburbana dove i pregiudicati di tutte le risme, i<br />
rifiuti di tutta la società distillano il veleno omicida delle teorie distruttri<br />
ci » 33, la strada dove ci si imbatte in chi « aizza qualche classe al disordine »<br />
inalberando slogan sovversivi come « pane e lavoro "· « Siate dunque digni<br />
tosi nel portamento », ammoniva il maggiore d'artiglieria Felice Mariani in<br />
Perché e come si fa il soldato. Libro pel soldato italiano, « circospetti nella<br />
scelta dei ritrovi ed energici quando l'occasione non vi lascia più tempo di<br />
ritirarvi dignitosamente '' · Due comportamenti esemplarmente « energici »<br />
erano additati da Mariani, quello di un tenente, che aveva ammazzato uno<br />
che gli aveva gridato « ufficiale di m ... , spia tu e il tuo Re », e quello di un<br />
soldato, promosso caporale per aver ucciso un appartenente ad « una mano<br />
di faziosi » che « cercava di far nascere disordini e di scalzare i fondamenti<br />
della disciplina, insinuando le loro dottrine sovversive nei reggimenti » 34.<br />
I pericoli del milieu urbano, la propensione all'autosufficienza connaturata<br />
al mondo militare, per taluni la stessa necessità di differenziare positivamente<br />
la caserma dalla <strong>città</strong> (il soldato, era la tesi di Gaiani, in caserma<br />
31 0LIVIERI SANGIACOMO, Psicologia della Caserma cit., pp. 88-89.<br />
32 " I di lui modi urbani devono invece distinguerlo dalla classe d'individui senza<br />
educazione "• insegnava al soldato un Nuovo abbecedario e sillabario militare, Tip. dell'Ancora<br />
di G. Bargellini, Siena 1879, p. 39, che a sua volta recuperava il regolamento<br />
di disciplina.<br />
33 0LJVIERI SANGIACOMO, Psicologia della Caserma cit., pp. 64 e 79.<br />
34 MARIANI, Percbé e come si fa il soldato cit., pp. 261-62 e 264-66.<br />
CASERMA E CITTÀ NEL DISCORSO MILITARE DELL'ITALIA LIBERALE 161<br />
" ritrovava nelle ore di libertà la stessa natura della sua borgata, cioè l'osteria<br />
, ) 35 inducevano gli ufficiali più sensibili a chiedere dei ricreatori per il<br />
soldato " un locale dove egli si senta libero, di cui si sappia padrone » e degli<br />
spaz dove potesse giocare a bocce o a palla. « Una serena atmosfera di<br />
benessere morale , avrebbe tolto « alle caserme quella severa e opprimente<br />
musoneria che le fa tanto rassomigliare a conventi ", avrebbe trasformato<br />
la " prigione , del soldato in una « casa sana e piacevole " (per un certo verso,<br />
non più una " seconda casa paterna ,, ma una prima casa). Dalla caserma<br />
alla Caserma, dalle " stanze di guarnigione » ad un'istituzione « veramente<br />
educatrice , 36: questo il percorso proposto d<strong>agli</strong> ideologi militari alla Olivieri<br />
Sangiacomo all'<strong>esercito</strong> dell'Italia liberale.<br />
All'interno dell'arma del Genio continuava invece a prevalere uno strabismo<br />
di tipo diverso, se non opposto: mentre gli ideologi non vedevano<br />
la caserma, ma unicamente la Caserma, gli ingegneri non osavano sollevare<br />
lo sguardo a tali altezze. Anzi. Quando anche il « Giornale del Genio militare<br />
, aveva cercato, sulla scia di Ricotti, di trarre ispirazione dal modello prussiano<br />
aveva appreso che al di là dei monti la costruzione e la manutenzione<br />
delle caserme non rientravano tra le competenze del Genio militare, ma tra<br />
quelle del Genio civile: una scelta strategica giudicata eccelente, in quant?<br />
" per tal modo il corpo degli ingegneri in Prussia conserva mtegralmente 11<br />
suo carattere e il suo prestigio militare, e non è continuamente distratto da<br />
occupazioni d'indole affatto civile, che tolgono perfino all'ufficiale il ezz<br />
di occuparsi di fortificazione e dei diversi rami di servizio militare, a cm puo<br />
dall'oggi all'indomani essere comandato " 37. Tuttavia, forse perché - come<br />
avrebbe sostenuto nel l899 il colonnello Crescentino Caveglia - dopotutto<br />
progettare ed edificare caserme consentiva di far acquistare pratica di<br />
costruzioni ai giovani ufficiali, che non potevano essere impiegati nel loro<br />
vero mestiere, i lavori di fortificazione (del resto dei « dettami di saggia, economica<br />
ed onesta amministrazione " erano sufficienti a soddisfare le « esigenze<br />
dell'accasermamento ,) 38, di quest'ultimo continuò ad occuparsene<br />
il Genio militare.<br />
In quanto discorso settoriale, tecnico-pratico e ad un tempo collocato<br />
ai margini della vera e propria professione dell'ingegnere militare, il discorso<br />
del Genio sulle caserme procedette negli <strong>anni</strong> 1870 senza particolari im-<br />
35 GAlANI, La disciplina militare cit., p. 60.<br />
36 0LIVIERI SANGIACOMO, Psicologia della Caserma cit., pp. 64-66.<br />
37 Organizzazione dell 'arma del genio nell '<strong>esercito</strong> prussiano, " Giornale del genio<br />
militare "• 1872, parte II, p. 289.<br />
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38 c. CA VEGLIA, La separazione delle carrzere nel! arma del gemo, « R1v1sta d1 artiglieria<br />
e genio "• maggio 1899, pp. 202 e 206.