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Rossana Copez, Si chiama Violante - Sardegna Cultura

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e. Non credere mai, <strong>Violante</strong>, di essere sola. Ti vede<br />

tua madre, ti vede e ti sente il tuo Felipe e, naturalmente…<br />

il tuo angelo custode.<br />

– Ma come è possibile, Padre Miguel, come è possibile?<br />

Dove sono, dove si trovano questi spiriti? Come<br />

faccio io a sapere che Felipe mi sente e mi ascolta?<br />

– Un giorno lo saprai, un giorno te ne accorgerai,<br />

stanne certa… per esempio, vedi… le chiese, sono gremite<br />

di anime dei morti. <strong>Si</strong> sa da sempre che si deve lasciare<br />

libero il passaggio centrale che porta verso l’altare,<br />

perché “quello” è il loro spazio, e non ci si deve sostare<br />

perché non bisogna mai disturbare l’ingresso delle<br />

anime alla chiesa.<br />

– Parlate ancora, Padre Miguel, parlate, spiegatemi<br />

bene, vi ascolto col cuore.<br />

– Vedi, <strong>Violante</strong>, appena una persona muore, la sua<br />

anima parte per rendere conto a Dio delle sue azioni,<br />

ecco perché quando una persona esala l’ultimo respiro<br />

bisogna subito aprire una finestra, per rendere agevole<br />

il volo dell’anima… poi torna vicino al luogo dove è il<br />

suo corpo, e sente tutto ciò che si dice. Dopo la sepoltura<br />

si allontana e va verso il fiume dove scorre l’acqua<br />

dell’oblio, beve e si dimentica del mondo, anche se resta<br />

nel profondo la carica degli affetti più grandi; ma se<br />

non beve di quell’acqua, fa ritorno fra i vivi. Solo in<br />

ispirito, naturalmente.<br />

– E perché non dovrebbe bere di quell’acqua, Padre<br />

Miguel, chi lo decide se beve o non beve? – sollecitava<br />

<strong>Violante</strong>.<br />

– Questo, il non poter bere di quell’acqua, a volte<br />

capita quando le persone che sono rimaste nel mondo<br />

continuano a piangere e a piangere e pensano egoisticamente<br />

soltanto al morto. È una specie di offesa per<br />

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Dio, è come una sfiducia nella vita eterna, che Dio ci<br />

ha concesso. E i morti, poveretti, o meglio, le loro anime,<br />

sono continuamente ri<strong>chiama</strong>ti indietro da tutte<br />

quelle lacrime salate, dal dolore e dal costante pensiero<br />

di chi li ha amati, e non possono ritornare una volta<br />

per tutte a riconsegnarsi nelle mani di colui che li ha<br />

creati. Ecco perché non è bene piangere troppo. C’è<br />

un tempo per tutto, <strong>Violante</strong>. Un tempo per piangere e<br />

un tempo per consolarsi. Altro non voler sapere, mai.<br />

Chi è di questo mondo non può comprendere. Abbi<br />

fede. Sappi che il tuo Felipe non ti ha abbandonata<br />

davvero. Riprendi a sorridere che lui gioirà del tuo sorriso.<br />

Così, dopo l’incontro con la regina <strong>Si</strong>billa che l’aveva<br />

persuasa a prendere marito ancora una volta, <strong>Violante</strong><br />

si era rivolta a chi sapeva lei:<br />

– Il cielo mi darà la forza sufficiente per sopportare<br />

la tua assenza, Felipe, ma l’arrivo di un nuovo marito<br />

non mi farà scordare affatto la tua partenza.<br />

Non conosceva né il nome né il volto di quel nobile e<br />

cavaliere che era stato prescelto.<br />

Dopo breve tempo indossò un abito bello, ma adatto<br />

alla sua condizione di giovane vedova e si lasciò condurre<br />

all’altare.<br />

Quando gli fu accanto e lui le sollevò il velo di pizzo<br />

per scoprirne il volto, <strong>Violante</strong> non rispose con lo sguardo<br />

a quegli occhi che sentiva fissi su di sé. Lui ne fu incantato.<br />

Li maritarono.<br />

E il Re organizzò, come era consuetudine, giostre e<br />

tornei per la gioia e il divertimento di dame e cavalieri.<br />

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