Rossana Copez, Si chiama Violante - Sardegna Cultura
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Manuel de Figueira, bruno di carnagione e coi capelli<br />
ricci, il volto profondamente segnato da lunghe rughe<br />
- ma quando sorrideva gli si illuminavano gli occhi -<br />
aveva aperto le braccia, quasi a scusarsi, e poi aveva<br />
guidato il mio sguardo oltre il porto, indicando un<br />
punto:<br />
– Lassù.<br />
* * *<br />
– L’avete sentita la notizia? Donna <strong>Violante</strong> se ne va.<br />
Donna Carmelita de Jerez y Ortega aveva parlato<br />
con tono complice e di scherno alle sue amiche riunite.<br />
– Se ne va? E dove può andare una così? – aveva risposto<br />
donna Maria.<br />
– Dove ha voluto il Re. In persona. Va a fare la feuda-ta-ria.<br />
– La feudataria? – fu la richiesta del coro, – e dove,<br />
dove?<br />
– In un’isola. L’isola di <strong>Sardegna</strong>. Io non capisco<br />
proprio. Ma cosa pensa quella? Che comandare a dei<br />
selvaggi sia roba per lei? Mah! È sempre stata strana,<br />
con quella sua aria da… da… è meglio non dirlo, il <strong>Si</strong>gnore<br />
mi perdoni.<br />
Perfino la vecchia donna Inés, che faticava a parlare<br />
per via di quel labbro tutto cicatrici, aveva trovato,<br />
all’improvviso, una parlantina chiara e limpida:<br />
– Secondo me il Re, che sa sempre quello che fa, se<br />
ne vuole disfare. Avete visto come fa gli occhi quando<br />
si trova al suo cospetto? Solo quando è con noi quella<br />
lì li tiene abbassati o rivolti verso il cielo. E poi, non<br />
crediate, selvaggi sì, ce ne saranno in quella terra, ma ci<br />
sono anche molti catalani e valenzani, uomini dabbe-<br />
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ne. Ecco perché il Re la manda lì, chissà che non riesca<br />
a soddisfare vergognose voglie, lontano dalla nostra<br />
corte.<br />
– Ma… e la regina <strong>Si</strong>billa? Eh? Secondo me è proprio<br />
lei che ha convinto il suo regale consorte a spedire<br />
Donna <strong>Violante</strong> lontano. Sembra che sia la sua pupilla,<br />
ma in fondo in fondo… mi sbaglierò, non la vuole proprio<br />
vicino.<br />
– Ma che dite donna Carmelita? Ma se è proprio la<br />
regina che la vuole sempre attaccata alle sue gonne?<br />
– Certo, donna Inés, non capite? Basta poco ad arrivarci…<br />
solo se sta attaccata alle sue gonne può stare sicura<br />
che non si attacca ai pantaloni di qualcun altro… il<br />
<strong>Si</strong>gnore e lo Spirito Santo mi perdonino…<br />
– Ma e poi… poi… vi ricordate cosa si diceva quando<br />
è arrivata qui a Barcelona? Strane voci girano sul<br />
suo conto… voci strane che puzzano di eresia e stregoneria…<br />
– Tacete donna Maria, tacete… non si nomina neanche<br />
il… perché ne spunta subito la coda…<br />
– Comunque, che vada, e che non si faccia più vedere<br />
qui a corte. I nostri uomini saranno più tranquilli<br />
così. Finalmente.<br />
* * *<br />
Una solerte scorta mi accompagnò ai quartieri alti.<br />
Dal porto fin lassù una interminabile salita. Una serpentina<br />
di stradine, e sempre quei penetranti profumi,<br />
quello di mare su tutti. Me lo sentivo addosso e scacciava<br />
perfino l’angoscia che mi prendeva a tratti, quando<br />
mi ricordavo la ragione di quel viaggio e di ciò che mi<br />
aspettava.<br />
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