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Rossana Copez, Si chiama Violante - Sardegna Cultura

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Mille torce quella stessa notte furono accese al Castello.<br />

La ricerca fu lunga e faticosa, sotto la pioggia scrosciante.<br />

Ma di <strong>Violante</strong> nessuna traccia. Donna <strong>Violante</strong> Carròz,<br />

feudataria di una parte delle terre orientali dell’isola<br />

di <strong>Sardegna</strong> non c’era più. Sparita. Nel nulla.<br />

Così raccontò il palafreniere a Maria, che consumava<br />

tutte le sue lacrime:<br />

– Sotto il castello, c’è un corridoio lunghissimo che<br />

porta fino al mare. E dall’altra parte del monte ci sono<br />

delle grotte naturali. “Domus de janas” le <strong>chiama</strong>no:<br />

case di fate.<br />

– Cosa? …fate? …streghe? dove sono? – si disperava<br />

Maria.<br />

– No, no, Maria, non c’è da aver paura. Non sono<br />

streghe cattive. No! Non fanno del male. Sono loro, invece,<br />

ad aver paura degli uomini.<br />

– E allora? Allora? – strillava l’altra tra i singhiozzi,<br />

– perché hanno fatto del male alla mia signora?<br />

– Io so che non le hanno fatto del male…<br />

Maria si calmò tutta a quella rassicurazione e incoraggiò<br />

il palafreniere - bastò uno sguardo - a continua-<br />

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