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succedevano più cose di notte che di giorno. Bisognava poter<br />
ascoltare nel sonno. Rifiutò anche il vino, avremmo mangiato<br />
e bevuto insieme un’altra volta. Non volle entrare nella casa,<br />
qualcosa lo tratteneva.<br />
Restammo fuori, seduti su una pietra. Lui non aveva<br />
freddo, ma io m’infilai un giubbotto. Tentai di parlargli ancora<br />
di Luca, volevo sapere dove andava di notte e perché<br />
tanti misteri; gli chiesi anche del fratello incarcerato. Non<br />
mi rispose. Tacevamo entrambi, ora. Lui si riaccese il sigaro<br />
e si ricompose in un gomitolo, come l’avevo trovato davanti<br />
alla capanna. Anche il suo viso tornò terreo e rugoso, con<br />
quell’espressione di distacco e di assenza. Pareva fosse entrato<br />
di nuovo in un grande sonno.<br />
– E su cambiu… come fai? –. Mi riferivo al suo rifiuto di<br />
rientrare in paese. Senza scomporsi dal suo gomitolo, mi disse<br />
che veniva sa emina.<br />
– Ogni quanto?<br />
– Sa lei quando è tempo.<br />
– Dorme qui?<br />
Riaprì gli occhi e con uno sguardo m’impose di fermarmi<br />
lì. Dopo un silenzio interminabile mi parlò di su Dominariu;<br />
da Luca aveva saputo dei miei incontri e delle mie<br />
curiosità. Ancora una volta mi domandò cosa cercavo.<br />
– I ricordi di ragazzo diventano un’ossessione quando<br />
non si riesce a trovare i nessi –. Si tolse il sigaro dalla bocca,<br />
e quasi ad ammonirmi disse di non aspettarmi contos da lui,<br />
non gli piaceva ripetere le cose che tutti raccontavano, ciascuno<br />
a suo modo, imbentanne quando non sapevano. Star<br />
lì a rifare il processo al processo, a distribuire i torti e le ragioni<br />
tra i Mudadu, i Zuacchinu e gli altri erano giochi per<br />
irbasolados, 19 per chi diceva molte parole e aveva poche idee.<br />
Bisognava cogliere il senso di quelle e delle altre vicende che<br />
avevano segnato la sorte del paese.<br />
Su Mudu aveva le sue coerenze, le sue idee fisse, come<br />
dicevano quelli che lo consideravano uomo stravagante. Ora<br />
voleva parlare, come se nelle cose del passato cercasse la ragione<br />
dei suoi rifiuti e dei suoi silenzi.<br />
19. Chiacchieroni.<br />
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– Chi esce dae sa beste… 20 presto o tardi… –. Pareva<br />
che tutta la sua saggezza fosse concentrata in quella massima,<br />
detta con tono solenne, come fosse una sfida lanciata al<br />
mondo. Gli chiesi cosa intendeva dire e cosa c’entrava tutto<br />
ciò con la storia di su Dominariu.<br />
– Non ho bisogno di dire altro, sei grande e abistu per<br />
capire… Non si può tradire la propria natura –. Cercava di<br />
allargare il discorso, come se volesse ripercorrere la storia<br />
profonda del paese. Si alzò in piedi e tornò ad essere uomo<br />
di molti talenti, capace di rompere la notte, di intendere la<br />
lingua delle cose e delle bestie, di camminare senza sfiorare<br />
la terra.<br />
– Sos nodos, 21 – disse con una voce che cadde come il<br />
brontolio d’un tuono lontano. Mi venne da sorridere. Pensavo<br />
che stesse dicendo sos berbos. Attesi di entrare nel mistero<br />
della parabola e su Mudu parlò: disse ciò che aveva meditato<br />
nel tempo del silenzio… su Dominariu, Zuacchinu, la<br />
«Cremona»… mali necessari, covati oscuramente nel sangue<br />
di tutti: erano i nodi dentro i quali era caduto il paese. La<br />
parabola si frammentava in altre infinite parabole, che raccontavano<br />
dell’inerzia mortale cui tutto pareva condannato,<br />
e di ciò che da remote profondità saliva di tempo in tempo<br />
per mutare l’immutabile… ogni nodo naufragava in quello<br />
successivo, con intrecci che rendevano tutto incerto ed effimero,<br />
perfino la terra dove si posavano i piedi. Parlò di su<br />
Dominariu, finalmente.<br />
– Sos benes de muntagna comente benini ánnana… 22<br />
I Mudadu volevano inghiottire il mondo, ma il mondo<br />
aveva inghiottito loro. Un nodo intrecciato con le ruberie e<br />
col sangue, e il paese vi era sprofondato irreparabilmente.<br />
Ogni tanto si arrestava, voleva capire se lo seguivo.<br />
– Non parli? Su Mudu sono io, – mi disse, sorpreso del<br />
mio silenzio.<br />
– E il mulino? – chiesi per incoraggiarlo a riprendere il<br />
racconto.<br />
20. Andare fuori misura – straripare dal proprio abito.<br />
21. I nodi.<br />
22. Le ricchezze accumulate col furto, come vengono se ne vanno.<br />
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