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Erthole - Sardegna Cultura

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come rivoli in fondo al pendio. Poco lontano la casa, una<br />

capanna in origine, allargata e ricoperta con un tetto di tegole.<br />

Luca guardò il sole e disse ch’era in ritardo. Allungò il<br />

passo e io lo seguii. Gli chiesi a che ora doveva mungere; ripeté<br />

ch’era tardi.<br />

– Senza l’orologio non riesco ad orientarmi, – dissi guardando<br />

anch’io il sole. Mi rispose che a <strong>Erthole</strong> non si poteva<br />

spezzettare la vita in ore e minuti.<br />

– Tu, sapevi ch’erano le quattro?<br />

– Non ho bisogno di contare, mi regolo in altro modo,<br />

il tempo lo vivo senza dividerlo. È tutto mio.<br />

Trovammo le pecore nel recinto, in attesa.<br />

Mi condusse dentro la casa, abbastanza ordinata, ma<br />

buia. Prese una paletta di legno e da un paiolo di sughero<br />

estrasse un pezzo di latte quagliato che rovesciò su un piattino.<br />

Mi porse un cucchiaio di legno e un po’ di pane fatto in<br />

casa. Il latte quagliato era più gustoso di come lo ricordavo.<br />

Glielo feci capire e lui sorrise. Aveva preparato i paioli per la<br />

mungitura.<br />

– Vado, fate con calma, poi raggiungetemi.<br />

Il latte pareva smorzasse l’arsura che m’avevano dato la<br />

salsiccia e il vino.<br />

54<br />

X<br />

Esitavo a varcare il recinto; quell’esile siepe mi appariva<br />

come il punto di una svolta. Ero sgomento, come quando<br />

usciti da un sonno ci si trova improvvisamente di fronte a<br />

un precipizio.<br />

– Non abbiate paura, si può entrare e uscire, – mi gridò<br />

Luca, curvo sulle pecore, con le quali parlava sommessamente:<br />

«Pedibella», «Brassanedda», «Caripinta», «Joculana»…<br />

Anziché attraversare il varco, s’àghidu, saltai la siepe. La<br />

mia caduta, pesante e un po’ goffa, non creò scompiglio fra<br />

le pecore, abbagliate dai richiami di Luca.<br />

– Se ti occorre aiuto, sono qui, – dissi avvicinandomi a<br />

lui cautamente.<br />

– Se vi diverte. Mi sembrate preoccupato. A Biburdeu vi<br />

leggerò la pietra: si usa, lo sapete?<br />

– La leggevo anch’io, un tempo.<br />

– Erano pietre bugiarde le vostre, quelle che so io custodiscono<br />

i misteri della vita e della morte, vedrete.<br />

– Sei anche maghiarju?<br />

– La pietra dirà quello che voi non volete dire.<br />

– Non ho segreti da nascondere –. Ero un po’ infastidito.<br />

Mi disse di non prendermela, lui il patto lo rispettava.<br />

– La vostra fiducia me la devo conquistare, – continuò,<br />

senza smettere di mungere e senza sollevare la testa. Era svelto<br />

e attento. Ogni tanto un richiamo rivolto alle pecore, che<br />

non perdeva di vista.<br />

– Un po’ mathi cubádu 15 lo siete… è la vostra natura.<br />

– La vita che ho vissuto mi ha insegnato a essere cauto.<br />

Giudico se conosco.<br />

Il paiolo era pieno. Il latte, rigonfio di schiuma, doveva<br />

essere riversato in uno dei bidoni. Luca sollevò la schiena,<br />

finalmente, e attraversò il recinto sostenendo il paiolo per il<br />

15. Ventre nascosto – riservato.<br />

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