31.05.2013 Views

Erthole - Sardegna Cultura

Erthole - Sardegna Cultura

Erthole - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Chiesi se potevamo rimanere in cucina, non avevo voglia di<br />

ficcarmi nella saletta fredda. Maddalena disse di sì con la<br />

testa, sorridendo. Sorrise anche Paschedda, ma era delusa.<br />

Volevo aiutarla ad apparecchiare la tavola, ma lei si oppose:<br />

avrebbe fatto da sola in un minuto.<br />

– Alzati, – ordinò dura a Maddalena, che la seguì in silenzio.<br />

Saverio andò via salutando a gran voce; mi disse che<br />

ci saremmo rivisti presto, a <strong>Erthole</strong> o in casa sua: gli dovevo<br />

una visita. Seguivo le ragazze nel loro andare e venire e scherzosamente<br />

cercavo d’indovinare le buone cose che avevano<br />

preparato per la cena; volevo riconciliarmi con Paschedda, la<br />

quale capì, assecondandomi con un fare simpatico che la faceva<br />

apparire diversa da come mi si era presentata all’arrivo.<br />

Aveva di questi mutamenti repentini che disorientavano.<br />

Cenammo e gustai la pasta fatta in casa con farina d’orzo,<br />

un cibo d’altri tempi, che mi richiamò mia nonna. Dopo<br />

cena, Maddalena e io ritornammo davanti al camino. Paschedda<br />

volle da sola dellithíre, 5 armeggiando con sicurezza<br />

fra piatti e stoviglie: era ossessionata dall’ordine e dalla pulizia,<br />

il lucore della casa e degli oggetti le davano un godimento<br />

singolare. Maddalena era contenta di starsene davanti al<br />

camino; la mia compagnia le piaceva, anche se aveva soggezione<br />

a guardarmi e parlarmi. Tacevo anch’io. Capivo il suo<br />

turbamento e seguivo i suoi pensieri, spiando gli improvvisi<br />

rossori del suo volto.<br />

– Come avete trovato il paese? – riuscì a chiedermi.<br />

– Mi sono smarrito, – risposi. Mi guardò con i suoi occhi<br />

grandi che riflettevano i guizzi delle fiamme. Potevamo<br />

comunicare in silenzio.<br />

– Fa male scoprire le cose diverse da come le pensiamo.<br />

Voleva parlare di sé, ma inconsapevolmente parlava anche<br />

di me. Rientrò Paschedda. Aveva ripulito e riordinato come<br />

a lei piaceva. Le dava fastidio la cenere che si era posata<br />

nel camino, e andò a prendere una scopetta. Maddalena sembrò<br />

a disagio: non ci aveva pensato, per lei la cenere era un<br />

segno di fecondità e doveva volare per posarsi sulle cose della<br />

vita.<br />

5. Riordinare la casa.<br />

30<br />

– Avete visto quant’è grande il paese? – riprese Paschedda<br />

rimettendosi a sedere. – E quanti palazzi ci sono. La gente ci<br />

tiene alla casa, ora. Le comodità piacciono a tutti. Anche noi<br />

abbiamo fatto la nostra parte. Che cosa vi ha colpito? – mi<br />

chiese poi, scrutandomi come se volesse capire i pensieri prima<br />

di udire le parole. I suoi occhi non erano belli come quelli<br />

di Maddalena.<br />

– I cortili che non ci sono più.<br />

– Anche la nostra casa aveva il cortile e il pergolato, –<br />

disse Maddalena, timidamente. La sua voce pareva salisse<br />

dalla tana dei rimpianti.<br />

– Tu lasciami la testa, – rispose sgarbata Paschedda, che<br />

però addolcì subito l’espressione per spiegarmi che la gente<br />

non poteva dormire nei cortili come le bestie. Lo spazio occorreva.<br />

Parlammo ancora, a lungo. Paschedda, informata su tutto,<br />

aveva una risposta per ogni argomento. Si doveva guardare<br />

avanti, non indietro. In ogni paese il cimitero era separato<br />

dalle case, anche il tempo aveva le sue separazioni: un<br />

solo giorno per ricordare i morti, gli altri per avere cura dei<br />

vivi… Era spietata, pareva volesse distaccarsi da tutto quello<br />

ch’era stato. Quando riuscì a prendere fiato, osservandomi<br />

come se mi vedesse per la prima volta, mi chiese perché mi<br />

ostinavo a cercare ciò ch’era stato seppellito.<br />

– I morti fanno posto ai vivi, – sentenziò. Dovevo esserle<br />

apparso un malinconico cercatore di rovine; mi sentii<br />

ridicolo.<br />

Maddalena taceva, sembrava soffrisse ad ascoltare i discorsi<br />

della sorella, che tante volte doveva aver udito e subìto.<br />

Reclinò la testa e rientrò nel suo smemoramento distaccandosi<br />

da tutto ciò che le stava attorno. Questa dolente<br />

creatura, che pareva piangere in solitudine un bene perduto,<br />

e la ribollente Paschedda erano parte di uno stesso mondo<br />

che io non riuscivo più a capire.<br />

31

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!