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Erthole - Sardegna Cultura

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Era calmo e non aveva più fretta. La strada l’aveva trovata,<br />

ormai. Gli parlai di un’idea che avevo in mente da tempo.<br />

– Mettiamoci insieme, tu, su Mudu, io e i pastori amici<br />

tuoi. Percorriamo altre strade. Ho un po’ di soldi, compriamo<br />

altre bestie e macchine…<br />

Mi disse che a <strong>Erthole</strong> non c’erano pastori. Lui e su Mudu…<br />

era come se non esistessero. Il mondo si era dimenticato<br />

di loro.<br />

– Bisogna restare qui, l’hai detto tu stesso.<br />

– Voi non potete.<br />

Gli dissi che non sapevo se sarei mai tornato a vivere come<br />

prima e lui mi parlò delle cose che non si potevano isconzare.<br />

– Forse non esiste neanche <strong>Erthole</strong>.<br />

Riprendemmo la strada e lui camminava lentamente,<br />

ora; provava scrupolo di avermi fatto correre. Mi raccontò le<br />

nuove del paese; ci sarebbe stata una festa grande a settembre,<br />

per il ritorno dei pastori dal continente.<br />

– Lasciano terre e case che danno ricchezza. Riprendono<br />

da capo, ciascuno in domo sua.<br />

Mi spiegò che i pascoli, anche se poveri, c’erano.<br />

– Chi ha visto e vissuto qualcosa di nuovo la porta sempre.<br />

La verità era un’altra. I ragazzi del paese salivano a Lopéne,<br />

a trumas. M’indicava quel luogo che pareva sospeso fra il<br />

cielo e la terra. Ritornai alle mie fantasie di ragazzo, quando<br />

sentivo parlare di sa tumba ’e Lopéne come di un luogo di<br />

giganti.<br />

– Cosa cercano i ragazzi a Lopéne? – chiesi.<br />

– Piantano alberi tra i sassi per cambiare il mondo.<br />

Il mutamento repentino di Luca, che aveva ritrovato sorriso<br />

e ironia, non mi sorprendeva. La sua era l’allegria della<br />

trasgressione, un riflesso di quella pazzia che nel nostro paese<br />

toccava un po’ tutti. Gli dissi che i ragazzi di Lopéne mi piacevano,<br />

e lui sorrise.<br />

– Sos istudiantes ci hanno fatto una canzone. Non abbiamo<br />

santi, ma abbiamo sos gosos.<br />

Le ombre dei giganti<br />

oscurano la valle;<br />

140<br />

le pietre delle strade<br />

raccontano la vita;<br />

i figli della notte<br />

ascoltano le stelle<br />

sui colli di Lopéne<br />

crescon già le foreste.<br />

– La canzone è lunga, quando l’avrò imparata ve la canterò<br />

tutta… siete contento?<br />

Gli feci un cenno con la testa e gli chiesi di accompagnarmi<br />

a Lopéne, volevo andare a trovare i ragazzi che ascoltavano<br />

le stelle. Il suo sorriso si velò di tristezza.<br />

– Io non posso uscire da <strong>Erthole</strong>, altrimenti… – e fece<br />

un gesto per indicare qualcosa che svaniva nell’aria.<br />

– Vi accompagnerà Maddalena, lei sa dov’è Lopéne, ci<br />

andava con Portólu.<br />

Eravamo arrivati alla casa. Mi salutò e riprese la strada<br />

che aveva ritrovato. Ogni tanto mi pareva di udire il suo canto<br />

lontano simile ai sussurri di <strong>Erthole</strong>.<br />

Sui colli di Lopéne<br />

crescon già le foreste.<br />

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