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tutto pareva piovuto dal cielo in un tempo indefinito. Ci addentrammo<br />
calcando gli spazi erbosi, e andammo a sederci<br />
sul masso più grosso, in cui risaltavano cristalli levigati come<br />
specchi. Chiesi a Maddalena se potevo parlare, e lei accennò<br />
di sì, distrattamente.<br />
– Dove siamo? – domandai sottovoce. Accarezzò il masso<br />
quasi a significare che le risposte erano chiuse in quella<br />
materia dura.<br />
A piedi nudi, cominciò a saltare da un colore all’altro,<br />
come per costruire le trame di un silenzioso discorso. I bianchi<br />
e i gialli, i rossi e i neri a quel contatto cangiavano, irradiandosi<br />
sulle altre pietre. Cercai un itinerario anch’io, andando<br />
dal bianco al nero, quasi fossi costretto a pensare per<br />
contrasti; la mia mente non conosceva sfumature. Ma le pietre<br />
da me toccate non mutavano, come avevano fatto al passaggio<br />
di Maddalena, ferma ora su un lastrone rossiccio. Cercai<br />
di raggiungerla, ma il percorso dei bianchi e dei neri mi<br />
allontanava sempre più da lei, e io non riuscivo a toccare pietre<br />
di altro colore. Non potevo fermarmi, qualcosa mi spingeva<br />
in quella che pareva la corsa del mio annientamento.<br />
Preso dalla disperazione, chiamai Maddalena che mi venne<br />
incontro e mi prese per mano senza dire niente. Non osavo<br />
parlare, per il timore che fosse la mia voce a provocare l’ostilità<br />
delle pietre. Ci stendemmo sul lastrone rosso e Maddalena<br />
mi mostrò altri sentieri nella pietraia, toccandosi con la<br />
mano la fronte e gli occhi, quasi volesse istituire un legame<br />
fra il suo male e quel luogo misterioso. Per capire dovevo affidarmi<br />
alle illuminazioni, a tutto ciò che aveva capacità di<br />
espandersi e di combinarsi senza limiti, o di ritirarsi e scomporsi<br />
sino a svanire. Fissai l’azzurro che scoloriva in un bianco<br />
accecante; gli occhi mi dolevano, ma continuai fino a<br />
quando il cielo si trasformò in una pietraia infinita, dove<br />
naufragavano i miei pensieri e dove leggevo tutto di me e di<br />
Maddalena.<br />
Lei voleva ricordare, ora… Era venuta altre volte alla pietraia,<br />
anche di notte, con Portólu. Era stato lui a insegnarle<br />
come doveva pensare attraverso i colori. Avevano fatto anche<br />
le prove per sapere uno dell’altro, e si erano ripromessi di<br />
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raggiungere quel luogo da dove si poteva vedere il mondo…<br />
Una minaccia gridata rintronava ancora.<br />
– Se ti trovo un’altra volta con mia figlia…<br />
Improvvisamente, Maddalena volle andar via, dimenticandosi<br />
persino delle scarpe. Tornai io a recuperarle e salimmo<br />
in silenzio il versante della collina, fermandoci sulla vetta.<br />
– Dove siamo, abbiamo camminato molto? – chiese lei.<br />
– La casa non è lontana, – risposi.<br />
– Non sono stanca, – mi gridò, e si mise a correre per<br />
sfida; tentai di seguirla, ma arrivammo senza che io la raggiungessi.<br />
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