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Le indicai la capanna di su Mudu. La guardò con occhi<br />
smarriti, gridando che era vuota, che su Mudu non c’era,<br />
che non poteva esserci.<br />
– Non c’è nulla in nessun luogo, è inutile cercare…<br />
L’aiutai a sedersi su un sasso, e per distrarla le raccontai<br />
di quando ero ragazzo, dei fiori che raccoglievo: rose di<br />
macchia, biancospini, pervinche, a seconda delle stagioni, e<br />
di come con i papaveri giocassi a príderu o zàcanu, 41 per indovinare<br />
se erano rossi o bianchi i boccioli nascosti.<br />
– I mazzi non mi riuscivano bene, erano sempre sgraziati.<br />
Lei mi ascoltava, attenta, come se volesse ricomporre i<br />
fiori dei miei ricordi.<br />
– Come faccio a pensare i pensieri degli altri?… Sapete, a<br />
volte credo di essere nata nel grembo di <strong>Erthole</strong>. Eppure, è<br />
qui che la mia mente si è rotta… come uno specchio. Nessuno<br />
può raccoglierne i frammenti, neanche voi, che pure… –.<br />
Non poté dire altro, non riusciva più a seguire il filo dei suoi<br />
pensieri. Aveva colto un ramoscello di lentischio e me lo porse<br />
timidamente.<br />
– Perché vi prendete cura di me?<br />
Le risposi che ero suo amico.<br />
– La pietà uccide più del male, – osservò con una punta<br />
di amarezza.<br />
Si incamminò decisa davanti a me.<br />
– Andiamo, so dov’è su Mudu a quest’ora.<br />
Ci addentrammo in una galleria, un intreccio di macchie<br />
e di bosco, che dava una sensazione di buio profondo,<br />
come se di colpo fosse scesa la notte. Cercavo inutilmente<br />
la luce sopra la mia testa.<br />
– Gli occhi si devono abituare, – disse Maddalena prendendomi<br />
per mano. – Guardate avanti.<br />
Intravidi un barlume lontano, che si avvicinava rapidamente;<br />
se non ci fosse stato quel silenzio assoluto, avrei pensato<br />
a un treno in corsa in un tunnel. La luce saliva dal fogliame<br />
che ricopriva la terra, e tutto mutava, sfumando in<br />
un chiarore che feriva il ricordo. Gli spazi si dilatarono; ora<br />
41. Prete o sacrista.<br />
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ci trovavamo al centro di un pianoro delimitato sullo sfondo<br />
da altre macchie e altri alberi. Lo smarrimento provato pareva<br />
m’avesse sprofondato nell’indistinto di <strong>Erthole</strong>, e non<br />
mi sorprendevo di niente, neanche della sughera solitaria<br />
che mi si rivelò come un’apparizione, alta tra rocce segnate<br />
dal tempo.<br />
– Su Mudu è lì, – disse Maddalena. Si era lasciata scivolare<br />
il fazzoletto sulle spalle e correva verso la sughera con i<br />
capelli mossi dal vento. Tutto ciò che di tenero, di luminoso<br />
e di caldo saliva dalla terra si raccoglieva in quel suo andare<br />
che io osservavo, stupito. Non riuscivo a pensarla in altro<br />
luogo. Mi indicò la sughera, in cima alla quale si scorgeva<br />
l’ombra di un grande nido.<br />
– È lui, – ripeteva, e la sua voce correva leggera nell’aria<br />
insieme al fruscio delle siepi.<br />
– Come hai fatto a sapere che su Mudu si trovava qui?<br />
– Così… me l’hanno detto i fiori.<br />
Eravamo vicinissimi alla sughera. Quello che avevo visto<br />
non era un nido, ma un capanno con l’impiantito di<br />
ramaglie e la tettoia di frasche. Appoggiato al tronco che<br />
sosteneva quella strana palafitta si intravedeva su Mudu.<br />
Maddalena richiamò la sua attenzione e lui, riconoscendoci,<br />
si mosse.<br />
– Vuole che saliamo.<br />
Dialogavano tra loro: su Mudu misurato, essenziale;<br />
Maddalena traboccante di contentezza.<br />
Al capanno si poteva salire attraverso la roccia che si appoggiava<br />
al tronco dell’albero, quasi ad ammansirne l’inviolabilità.<br />
Maddalena si tolse le scarpe, e si arrampicò saltando<br />
agile tra noduli e spaccature. Salii anch’io, impacciato sul<br />
muschio scivoloso della roccia, più sicuro quando riuscivo a<br />
poggiare i piedi sulle crepe della corteccia. Il capanno oscillò<br />
sotto il nostro peso, ma su Mudu ci rassicurò con un impercettibile<br />
sorriso. Maddalena gli si accoccolò davanti, e parlò<br />
come se stesse riprendendo le fila di un discorso appena interrotto.<br />
Lui ascoltava senza uscire dalla sua immobilità.<br />
– Tornata sei? – disse soltanto. Lei si portò una mano alla<br />
fronte e raccontò del suo male; qualche ricordo affiorava,<br />
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