La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini
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Fig. 33: vecchio pastore <strong>di</strong> Clusone posa accanto ad un giovane agricoltore (foto<br />
Lucchetti).<br />
Bastone (scavrì) Un lungo bastone è sempre stato il <strong>di</strong>stintivo del pastore. Era <strong>di</strong><br />
solito realizzato con rami <strong>di</strong> abete e, nel periodo d’alpeggio, nei momenti <strong>di</strong> riposo il<br />
pastore lo ornava con incisioni. Oltre al bastone tipico del pastore molto lungo e<br />
senza manico i pastori utilizzano anche il bastone “da mandriano”, realizzato con<br />
rami <strong>di</strong> sorbo.<br />
FIGURA 34<br />
Fig. 34 Pastori impegnati nella fabbrica <strong>di</strong> bastoni (foto Foppa)<br />
Oggi vengono utilizzati anche degli appositi attrezzi “pren<strong>di</strong> ovini” con delle anse<br />
alle estremità foggiate in modo particolare ed atti a bloccare e trattenere l’arto della<br />
<strong>pecora</strong>.<br />
Fig. 35: foto Foppa<br />
FIGURA 35<br />
Mantello. Un “accessorio” che sembrava anch’esso parte integrante dello stesso<br />
modo <strong>di</strong> essere del pastore (ve<strong>di</strong> foto) Con la cessazione della produzione del tessuto<br />
utilizzato per confezionare il gabà l’abbigliamento del pastore rimane collegato alla<br />
tra<strong>di</strong>zione solo grazie all’uso <strong>di</strong> giacconi in pesante fustagno con ampie tasconi per<br />
riporre gli agnelli. <strong>La</strong> grande varietà e <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> abbigliamento “tecnico”<br />
realizzato per il mercato della “vita all’aria aperta” con le nuove fibre sintetiche (sic!)<br />
mette a <strong>di</strong>sposizione dei pastori molti tipi <strong>di</strong> capi adatti alle sue necessità. Nella<br />
prospettiva tutt’altro che peregrina che la lana nostrana possa essere valorizzata per<br />
confezionare abiti sportivi resistenti alla pioggia, l’utilizzo da parte dei pastori <strong>di</strong><br />
indumenti realizzati con la lana delle loro pecore avrebbe probabilmente un buon<br />
effetto promozionale.<br />
Mungitura e produzione <strong>di</strong> formaggi. L’attitu<strong>di</strong>ne alla produzione <strong>di</strong> latte delle<br />
pecore bergamasche doveva essere superiore in passato quando era valutata in 180 l<br />
(SCIPIONI 1924). Essa viene valutata nell’ambito della descrizione dei caratteri della<br />
<strong>razza</strong> pari a 120 l anche se è probabile che oggi, in parallelo con il miglioramento<br />
dell’attitu<strong>di</strong>ne alla produzione della carne, l’attitu<strong>di</strong>ne lattifera sia inferiore al passato.<br />
<strong>La</strong> produzione <strong>di</strong> latte è inizialmente piuttosto abbondante nella <strong>pecora</strong> Bergamasca<br />
ma, specie al giorno d’oggi, declina rapidamente. I pastori utilizzavano oltre al latte