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La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

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aderiscono al vello le “lappole”, capsule aculeate della solanacea Datura stramonium.<br />

Tali capsule deprezzano gravemente la lana potendo essere rimosse solo<br />

manualmente ad <strong>una</strong> ad <strong>una</strong>. <strong>La</strong> lana autunnale è invece migliore in quanto le pecore<br />

sostano sulle aree erbose dei pascoli montani. <strong>La</strong> lana tosata, lana sösia viene<br />

sistemata in grossi sacchi e commercializzata <strong>di</strong>rettamente cedendola all’unico<br />

lanificio gan<strong>di</strong>nese che ancora oggi esegue la lavatura. <strong>La</strong> lavatura, che comporta<br />

sino a 10 cicli <strong>di</strong> lavaggio (ne bastano 5 per le lane inglesi) determina il calo del 45%<br />

circa del peso della lana sucida.<br />

Castrazione. Viene eseguita ancora nella maggior parte dei casi a mano me<strong>di</strong>ante<br />

tensione endoscrotale dei testicoli in soggetti <strong>di</strong> un anno 5-6 mesi <strong>di</strong> età. Altri meto<strong>di</strong><br />

(tenagllie, elastici) sono meno utilizzati. In passato veniva invece prevalentemente<br />

eseguita su soggetti <strong>di</strong> maggiore età (12 mesi) (GALIZZI VECCHIOTTI, 1960).<br />

<strong>La</strong> nöda. Per marcare le pecore al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere quelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi proprietari<br />

specie quando si uniscono più greggi per la monticazione, si utilizzano vernici a<br />

colori vivaci con le quali si tracciano delle strisce <strong>di</strong> colore <strong>di</strong> solito sulla schiena, a<br />

volte sulle spalle o sulla la fronte. In passato in assenza <strong>di</strong> tatuaggi e marche<br />

auricolari (utilizzate per l’identificazione degli animali ai fini dell’applicazione dei<br />

regolamenti comunitari, dell’attuazione della profilassi <strong>di</strong> stato e del funzionamento<br />

del Libro Genealogico) era utilizzata la nöda praticata asportando della cartilagine<br />

auricolare dal margine del pa<strong>di</strong>glione con delle forbici o praticando con apposita<br />

tenaglia un foro al centro del pa<strong>di</strong>glione auricolare della forma delle iniziali del<br />

proprietario (ve<strong>di</strong> Fig. 32).<br />

Fig. 32: foto Foppa<br />

FIGURA 32<br />

Preparazione della bèrna.o bèrgna sbègna <strong>La</strong> berna rappresenta uno degli alimenti<br />

tipici del pastore. <strong>La</strong> preparazione della bèrna rappresentava il solo modo per<br />

conservare la carne <strong>di</strong> animali morti per incidenti durante l’alpeggio. Essa richiedeva<br />

tempo e pazienza ma sull’alpe il lavoro <strong>di</strong> sorveglianza era relativamente più agevole<br />

che in pianura e il pastore poteva de<strong>di</strong>carsi a questa attività come all’intaglio dei<br />

bastoni. <strong>La</strong>vate le interiora si spellava la carcassa e si <strong>di</strong>varicavano le costole, si<br />

<strong>di</strong>sossava e si infilavano delle stecche <strong>di</strong> legno per mantenere la carne appiattita. Una<br />

volta salata veniva essiccata all’aria. I pastori consumavano anche le code degli<br />

agnelli abbrustolite alla fiamma mentre molto utilizzata era la minestra <strong>di</strong> riso con<br />

latte <strong>di</strong> capra e con tanti perüch (spinaci selvatici).<br />

FIGURA 33

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