La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini
La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini
La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
atìda non è univoco dal momento che può essere intesa sia come area che come<br />
percorso.<br />
Le testimonianze dei pastori non aiutano molto a fare chiarezza su questi punti forse<br />
perché rimane un fondo <strong>di</strong> quella riservatezza e <strong>di</strong>ffidenza che in passato li a far<br />
conoscere il meno possibile i particolari della loro attività. Alcune testimonianze<br />
tendono a lasciar intendere che tra pastori la lotta per la batìda fosse continua. <strong>La</strong><br />
CARISSONi (1981) riferisce <strong>una</strong> testimonianza <strong>di</strong> un pastore che illustra bene la<br />
spregiu<strong>di</strong>catezza e la tendenza a ricorrere agli espe<strong>di</strong>enti tipici <strong>di</strong> <strong>una</strong> certa categoria<br />
<strong>di</strong> pastori.<br />
“Certo la vita in pianura era grama, la “batida” bisognava cercarsela e tenerla a tutti i<br />
costi, anche a suon <strong>di</strong> bastonate tra colleghi. Coi conta<strong>di</strong>ni poi erano dolori, anche se si<br />
cercava <strong>di</strong> tenerseli buoni con qualche mancia … Il più delle volte bisognava darsela a<br />
gambe, spesso inseguiti dalle guar<strong>di</strong>e o dai carabinieri. Una volta riuscii a sfuggire<br />
all’arresto con uno stratagemma: eravamo stati denunciati dal padrone <strong>di</strong> un campo in<br />
cui avevamo pascolato <strong>di</strong> frodo, eravamo io e il mio famèi. L’asino e le pecore. Ci<br />
nascondemmo in un fosso e lì passammo la notte. Il mattino dopo mandai avanti il<br />
ragazzo con le pecore: io partii alcune ore dopo con l’asino, zoppicando in modo vistoso<br />
e fingendomi più vecchio e stanco <strong>di</strong> quanto non fossi. Passai proprio davanti ai<br />
carabinieri che ci cercavano, e non <strong>di</strong>co la mia sod<strong>di</strong>sfazione quando sentii <strong>di</strong>re tra loro:<br />
lasciamolo in pace, quello che cerchiamo noi non zoppica, è più giovane e viaggia in<br />
compagnia <strong>di</strong> un ragazzo”<br />
in tal senso anche la testimonianza <strong>di</strong> Bortolo Imberti un pastore tra i più stimati e<br />
rispettati dai colleghi: “Certo la vita in pianura è grama, la batìda bisogna cercarsela e<br />
tenerla a tutti i costi”<br />
Altre testimonianze tenderebbero invece a lasciar credere che all’interno <strong>di</strong> <strong>una</strong><br />
situazione <strong>di</strong> relativa stabilità (grazie al rispetto della “legge non scritta” dei pastori)<br />
vi fossero dei <strong>di</strong>sturbatori. GALIZZI VECCHIOTTI (1960) riferisce <strong>di</strong> pastori poco<br />
scrupolosi le cui greggi sono scherzosamente definire dai colleghi “ d’assalto”.e che<br />
“Di notte vengono sospinti <strong>di</strong> proposito sui campi interdetti: il gregge è composto in<br />
questo caso <strong>di</strong> ovini silenziosi –escluse in questo caso le belanti fattrici – senza<br />
campanaccio, guidati da cani istruiti a far ubbi<strong>di</strong>re gli ovini senza abbaiare”.<br />
Testimonianze da noi raccolte confermerebbero che la batìda fosse qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong><br />
<strong>una</strong> semplice area <strong>di</strong> pascolo da occupare e sfruttare, ma un vero e proprio “bene”<br />
oggetto <strong>di</strong> cessione, il tutto ovviamente nell’ambito <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce che prescindeva<br />
dalle leggi dello stato e dal <strong>di</strong>ritto romano ma che, a detta <strong>di</strong> alcuni pastori, era<br />
scrupolosamente rispettato. Chi lo violava poteva inizialmente farla franca, magari<br />
grazie alla prepotenza, alla forza fisica, alla violenza, ma incorreva nell’ostracismo da<br />
parte degli altri pastori e, spesso, si ritrovava all’ospedale. <strong>La</strong> batìda in analogia con i<br />
vecchi <strong>di</strong>ritti consuetu<strong>di</strong>nari è comunque legata all’uso; chi non la può utilizzare deve<br />
cederla ad un altro pastore, chi vende il gregge cede con esso anche il <strong>di</strong>ritto all’uso<br />
della particolare batìda. Queste regole non scritte erano essenziali quando le basse<br />
pianure del Po venivano occupate da centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> ovini <strong>di</strong>visi in <strong>una</strong><br />
miriade <strong>di</strong> piccoli greggi, ma conservano ancor’oggi indubbia importanza. Possiamo