La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini
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<strong>La</strong> presenza delle pecore non è sempre considerata favorevolmente dai malgari. Da<br />
un punto <strong>di</strong> vista tecnico, però, se il gregge ovino è sorvegliato e gestito con<br />
attenzione, spostandolo frequentemente, evitandone la <strong>di</strong>scesa anticipata sui pascoli<br />
riservati ai bovini ed evitando le soste prolungate in zone ristrette, la presenza <strong>di</strong><br />
pecore sugli alpeggi può risultare positiva ai fini del mantenimento della qualità del<br />
cotico erboso. In particolare gli ovini, <strong>una</strong> volta che i bovini hanno abbandonato<br />
l’alpe, devono essere fatti pascolare sui residui non consumati dai bovini per il tempo<br />
sufficiente ad esercitare <strong>una</strong> conveniente “pulizia”. <strong>La</strong> capacità dell’ovino <strong>di</strong><br />
utilizzare erbe dure, recidendo gli steli ad <strong>una</strong> ridotta <strong>di</strong>stanza dal suolo, è utile al<br />
miglioramento dei pascoli degradati a seguito <strong>di</strong> carichi <strong>di</strong> bestiame bovino<br />
insufficienti e/o <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> pascolo libero che non consentono l’uniforme utilizzo<br />
delle superfici. L’effetto del pascolo ovino determina 1) contenimento <strong>di</strong> essenze<br />
poco appetite dai bovini che tendono ad <strong>una</strong> forte copertura delle superfici a pascolo<br />
a scapito delle migliori foraggere; 2) apporto <strong>di</strong> azoto con le deiezioni su superfici<br />
poco o nulla fertilizzate dai bovini, 3) rottura con l’unghiello del cotico con<br />
conseguente arieggiamento del terreno e rottura delle dense formazioni <strong>di</strong> cervino<br />
(Nardus stricta) o altre essenze scarsamente appetite dai bovini. Se l’azione del<br />
pascolo ovino tende a ridurre le superfici “magre”, migliorando la composizione del<br />
cotico, bisogna anche ricordare che la sosta prolungata in alcune aree (per il riposo<br />
notturno e l’abbeverata) determina lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>una</strong> flora ammoniacale<br />
(caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> Rumex ssp. Senecio ssp. Aconitus napellus, Urtica<br />
<strong>di</strong>oica) <strong>di</strong> nessun valore foraggero e potenzialmente dannosa per l’eccessivo<br />
assorbimento <strong>di</strong> elementi azotati dal terreno. Tale inconveniente è legato al mancato o<br />
non sufficientemente spostamento delle “mandre” (aree <strong>di</strong> riposo del gregge), vuoi<br />
per incuria o per oggettiva scarsità <strong>di</strong> località adatte .<br />
FIGURA 19 (Fotocolor 49/50 Foppa)<br />
Fig. 19 : riposo delle pecore su superficie infestata da Rumex (foto Foppa).<br />
Dopo l’alpeggio e l’eventuale permanenza sui maggenghi il gregge si sofferma per un<br />
periodo abbastanza breve nei paesi <strong>di</strong> origine dei pastori (Parre, Clusone, Rovetta e<br />
altri della Valseriana. Tale sosta è più breve che nel passato anche perché le<br />
possibilità <strong>di</strong> pascolo nei fondovalle e sugli altipiani (sui “pascoli <strong>di</strong> casa”) si sono<br />
ridotte in relazione ad <strong>una</strong> espansione degli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e produttivi<br />
spesso <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata e poco attenta alle esigenze della produzione agrozootecnica.<br />
Giusto il tempo necessario per la tosa e l’esecuzione dei trattamenti sanitari e si<br />
riparte. Qualche anno fa era stato realizzato a Clusone un moderno impianto per<br />
l’effettuazione dei bagni a base <strong>di</strong> prodotti contro i parassiti della cute; purtroppo<br />
l’applicazione delle norme in materia <strong>di</strong> trattamento delle acque reflue ha determinato<br />
la cessazione <strong>di</strong> questa attività. Si pensa, però, <strong>di</strong> riutilizzare le strutture esistenti al<br />
servizio delle greggi in transito.