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La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

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Il mantenimento <strong>di</strong> <strong>una</strong> linea governativa favorevole all’allevamento ovino<br />

transumante, in continuità con l’epoca teresiana, caratterizza i primi anni della<br />

“restaurazione”. Mentre la “guerra alle capre”, che aveva conosciuto nel periodo<br />

napoleonico il massimo dell’intensità (CORTI ET AL. 1997) proseguì, sia pure con<br />

minore virulenza, si tese a <strong>di</strong>stinguere più nettamente che nel passato tra le due<br />

specie. In un <strong>di</strong>spaccio 1 del 1820 il Consigliere della Delegazione provinciale <strong>di</strong><br />

Brescia, Broglio rivolgendosi all’Imperial Regia Congregazione Centrale <strong>di</strong> Milano<br />

(l’autorità governativa centrale del Regno Lombardo-Veneto) lamenta che,<br />

nonostante i <strong>di</strong>vieti all’esercizio del pascolo caprino, riba<strong>di</strong>ti e rafforzati dal decreto<br />

del 27 maggio 1811, e nonostante le vecchie e nuove <strong>di</strong>sposizioni delle autorità<br />

provinciali le “capre devastatrici (…) <strong>di</strong>struggono i boschi” con la conseguenza <strong>di</strong><br />

privare le attività delle miniere <strong>di</strong> ferro della legna necessaria alle fusioni. Secondo<br />

queste lamentele il problema era sentito in tutte le valli bresciane (Camonica,<br />

Trompia e Sabbia). Riprendendo le argomentazioni <strong>di</strong> Giuseppe Gualtieri esposte nel<br />

trattato “Dei danni e dei vantaggi delle capre in confronto delle pecore” del 1816, il<br />

Broglio spezza, però, <strong>una</strong> lancia a favore dell’allevamento ovino auspicando la<br />

conversione dell’allevamento caprino: “Le capre non sono esclusivamente necessarie<br />

ed a ben maggiore profitto potrebbero convertirsi in pecore che non addentano le<br />

legna”.<br />

Queste posizioni non devono far ritenere che lo scontro sui <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> pascolo e<br />

l’esercizio della pastorizia transumante non coinvolgesse in questo periodo del XIX<br />

secolo anche l’allevamento ovino. Nello scontro tra le autorità provinciali cremonesi<br />

e il governo <strong>di</strong> Milano emerge con chiarezza come per lo Stato l’allevamento ovino<br />

transumante continuasse a rappresentare come nel secolo precedente un “bene<br />

nazionale”.<br />

In <strong>una</strong> provincia come Cremona dove si era affermata ed era in fase <strong>di</strong><br />

consolidamento l’economia agricola capitalistica la presenza <strong>di</strong> greggi ovini era<br />

indubbiamente notevole poiché questo territorio rappresentava (e rappresenta<br />

tutt’oggi) un’area naturale privilegiata per il pascolo invernale delle greggi bresciane<br />

e <strong>di</strong> <strong>una</strong> parte delle bergamasche. <strong>La</strong> delegazione provinciale <strong>di</strong> Cremona 1 già nel<br />

1820 si era fatta interprete presso il Governo delle lamentele contro le “mandrie <strong>di</strong><br />

capre della Provincia <strong>di</strong> Brescia dalla quale furono scacciate a seguito delle misure<br />

prese da quella Delegazione” che arrecavano gravi danni a seminativi e boschi<br />

cremonesi. Nel 1826 si fece interprete delle lamentele <strong>di</strong> alcuni “terrieri” <strong>di</strong> Corte de’<br />

Frati nei confronti degli “armenti <strong>di</strong> bestie lanute”, ossia delle pecore. <strong>La</strong> posizione<br />

delle autorità com<strong>una</strong>li e provinciali è <strong>di</strong> netto sostegno alle tesi degli agricoltori. Si<br />

ritiene che l’introduzione delle pecore “in queste fertili pianure” arrechi “gravi danni<br />

alla pubblica e privata economia”. Da parte cremonese si chiede il richiamo<br />

all’osservanza dell’e<strong>di</strong>tto del 1775 “fondamento del quale è il principio che nessun<br />

pastore <strong>di</strong> pecore o capre possa farle transitare o moltomeno pascere nel fondo altrui<br />

1 <strong>La</strong> documentazione è tratta da ASM, agricoltura p.m. cartella 79

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