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La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

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importanza e sicuramente innovativa (MENAN, 1993). Si conosce ben poco, invece,<br />

dei monasteri bresciani anche se probabilmente i posse<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> Provaglio<br />

e <strong>di</strong> Rodengo ben si prestavano alla transumanza ovina. In quest’epoca (fine del XI,<br />

inizio del XII secolo) l’autorità com<strong>una</strong>le era ancora in fase <strong>di</strong> consolidamento e <strong>di</strong><br />

estensione a più vasti ambiti territoriali ed era ancora impensabile un trasferimento<br />

delle greggi a lunga <strong>di</strong>stanza (MENAN, 1993). Solo la presenza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> proprietà<br />

estese dalla zona collinare ancora largamente incolta (baricentro della transumanza) e<br />

alle basse valli poteva assicurare il controllo dello spostamento stagionale degli ovini<br />

in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza. I monasteri della bassa pianura <strong>bergamasca</strong> si limitavano a<br />

riscuotere i <strong>di</strong>ritti signorili <strong>di</strong> pascolo (herbaticum)(MENAN, 1993). Quanto ai<br />

cistercensi, cui è stato attribuito un ruolo molto importante nelle trasformazioni<br />

agricole del XII secolo, non solo per le opere <strong>di</strong> bonifica, ma anche nello<br />

sfruttamento <strong>di</strong> immensi patrimoni fon<strong>di</strong>ari <strong>di</strong> terre incolte con le tecniche della<br />

grande pastorizia transumante (SERENI, 1972), pare che in Lombar<strong>di</strong>a il loro ruolo si<br />

sia limitato all’allevamento ovino stanziale presso le loro gran<strong>di</strong> proprietà della bassa<br />

pianura. Ciò a <strong>di</strong>fferenza del Piemonte dove questo or<strong>di</strong>ne ha avuto un ruolo<br />

importante nell’organizzazione della transumanza ovina potenziando con lo sviluppo<br />

dell’irrigazione le <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> foraggio per le greggi che <strong>di</strong>scendevano dalle Alpi<br />

(COMBA,1985). In Lombar<strong>di</strong>a l’allevamento ovino era sicuramente praticato dai<br />

Cistercensi nelle gran<strong>di</strong> possessioni ancora solo in parte bonificate come <strong>di</strong>mostra la<br />

presenza <strong>di</strong> un mulino a follone 1 presso l’abbazia <strong>di</strong> Chiaravalle Milanese.<br />

L’interesse dei cistercensi lombar<strong>di</strong> era però rivolto prevalentemente ai boschi e alle<br />

coltivazioni (COMBA, 1985) . Gli allevamenti cistercensi come quelli delle numerose<br />

grangie Umiliate nei pressi <strong>di</strong> Milano (Monluè, Costellazzo, Lonate, Selvanesco,<br />

Viboldone e Mirasole) potevano <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> vasti pascoli (BARBIERI, 1974) decaddero<br />

rapidamente con la sparizione dal mercato milanese della lana della lana nostrana nel<br />

XIII secolo e con l'ampliamento dell’irrigazione e pertanto non ebbero<br />

quell’importanza per la storia dell’allevamento ovino lombardo che ebbero invece i<br />

monasteri bergamaschi. Relativamente a questi ultimi <strong>di</strong>sponiamo fort<strong>una</strong>tamente <strong>di</strong><br />

<strong>una</strong> serie <strong>di</strong> informazioni riportate dal MENAN, 1993; sappiamo innanzitutto che i<br />

greggi erano composti da <strong>di</strong>verse centinaia <strong>di</strong> capi (500 o più capi). Il monastero <strong>di</strong><br />

S.Giacomo <strong>di</strong> Pontida possedeva in Val S.Martino vaste estensioni <strong>di</strong> boschi ed<br />

incolti, ma anche terre in Brianza e a Medolago. Grazie all’acquisizione <strong>di</strong> alpeggi in<br />

me<strong>di</strong>a Valle Brembana e Vallimagna (Fuipiano) i Cluniacensi <strong>di</strong> Pontida riuscirono a<br />

<strong>di</strong>sporre dei rari alpeggi veri e propri (da 1.000 a 1.500-1.800 m) facilmente<br />

raggiungibili dal piano. Nel XII entrarono anche in possesso <strong>di</strong> vasti pascoli della<br />

Carpendasca sul Serio, <strong>di</strong> <strong>una</strong> piccola proprietà a Montanaso Lombardo sulle rive<br />

dell’Adda mentre già possedevano proprietà a Morengo, ai margini della vasta<br />

campagna <strong>di</strong> Orzinuovi che, come vedremo, sarà ampiamente utilizzata per secoli<br />

dalle greggi bergamasche, e a Pompiano. Le proprietà <strong>di</strong> Pontida si trovavano a<br />

<strong>di</strong>stanza regolare, in modo da poter raggiungere le tappe successive della<br />

transumanza in un periodo <strong>di</strong> soli due giorni <strong>di</strong> marcia. Gli altri monasteri non<br />

1 la follatura rappresenta la fase <strong>di</strong> finitura del tessuto con la quale se ne aumenta la compattezza e la resistenza<br />

sottoponendolo, immerso in acqua con eventuali agenti chimici a martellatura.

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