31.05.2013 Views

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

apprezzamento per le razze <strong>di</strong> Patavium (Padova) e soprattutto <strong>di</strong> Astinum 1 che<br />

furono i principali centri degli antichi Veneti. Sempre in base a quanto attestato da<br />

Columella, anche pecore della Gallia cispadana ed in particolare quelle <strong>di</strong> Parma e <strong>di</strong><br />

Modena, importanti centri lanieri dell’epoca, erano molto apprezzate. BODSON (1977)<br />

considera probabile anche l’influsso <strong>di</strong> tipi ovini provenienti dalla Gallia transalpina e<br />

dall’Elvezia, il che appare verosimile considerando gli stretti rapporti tra i Celti della<br />

Padania e quelli al <strong>di</strong> là delle Alpi. A <strong>di</strong>fferenza dell’Italia meri<strong>di</strong>onale, nell’ambito<br />

padano, grazie alle caratteristiche dell’ambiente agricolo, l’allevamento era esercitato<br />

con tutta probabilità in forme sedentarie. (FRAYN, 1984).<br />

E’ certo, pertanto, che ovini <strong>di</strong> tipo migliorato fossero presenti in epoca romana in<br />

grande parte della Padania. Probabilmente, però, il tipo raffigurato nei mosaici <strong>di</strong><br />

S.Vitale del V secolo (ve<strong>di</strong> Fig. 13 ) era rappresentativo solo <strong>di</strong> quella popolazione <strong>di</strong><br />

particolare pregio che si era inse<strong>di</strong>ata nell’entroterra del porto <strong>di</strong> Ravenna, porto che<br />

ha sicuramente rappresentato il punto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione delle razze pugliesi o,<br />

<strong>di</strong>rettamente, <strong>di</strong> quelle greche. A prescindere dalle buone caratteristiche del vello non<br />

possiamo ottenere in<strong>di</strong>cazioni circa specifiche caratteristiche morfologiche degli<br />

ovini padani <strong>di</strong> età romana quali il portamento e la <strong>di</strong>mensione delle orecchie.<br />

Un punto fermo nel <strong>di</strong>fficile percorso <strong>di</strong> ricostruzione delle origini delle attuali razze<br />

ovine alpine <strong>di</strong> tipo bergamasco appare la presenza già in epoca antica in ambiente<br />

padano-veneto <strong>di</strong> un tipo ovino acorne, a lana bianca, coda lunga e vello aperto<br />

verosimilmente formatisi per influsso <strong>di</strong> pecore <strong>di</strong> origine greca su <strong>una</strong> popolazione<br />

già in qualche modo migliorata. Tale tipo ovino era probabilmente <strong>di</strong>fferenziato in<br />

varietà locali che, durante il lungo periodo me<strong>di</strong>oevale restarono isolate e soggette<br />

all’influenza <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> deriva genetica. Il tipo <strong>di</strong> ovino “migliorato” dell’età<br />

antica si <strong>di</strong>ffuse verosimilmente dalle aree pedemontane alle valli prealpine a seguito<br />

dello spostamento della popolazione verso queste ultime, spostamento motivato dalla<br />

ricerca <strong>di</strong> sicurezza e in parte anche dall’inse<strong>di</strong>arsi <strong>di</strong> nuovi venuti 2 nelle zone<br />

dell’alta pianura e della collina. Lo sviluppo dell’attività commerciale laniera nei<br />

secoli XII e XIII non sarebbe stato possibile senza la presenza già consolidata <strong>di</strong> tipi<br />

locali già risultato <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> miglioramento <strong>di</strong> antica data che lo sviluppo<br />

della transumanza condusse ad un nuovo miglioramento. Esso riguardò sia la taglia<br />

che la qualità della lana che ebbero la possibilità <strong>di</strong> migliorare sia alle migliori<br />

<strong>di</strong>sponibilità alimentari rese possibili dall’affermazione della transumanza a lungo<br />

raggio, sia dall’allargamento della base genetica su cui operare azioni <strong>di</strong> selezione.<br />

In particolare l’origine della popolazione da cui è poi derivata l’attuale <strong>razza</strong><br />

Bergamasca è da ricollegare allo sviluppo della transumanza a lungo raggio nel XII<br />

secolo (ve<strong>di</strong> Cap.6). Esso comportò la mescolanza <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e numerosi greggi che in<br />

passato erano rimasti relativamente isolati nell’ambito degli allevamenti monastici o<br />

delle comunità delle valli. I greggi transumanti in alcune tappe “obbligate” dei loro<br />

1 sita nell’area dell’attuale Mestre, i profughi della <strong>di</strong>struzione della città da parte degli Unni <strong>di</strong> Attila si trasferiranno<br />

sulle più sicure isole della lag<strong>una</strong> dove sorgerà Venezia.<br />

2 Il fenomeno ha certamente importanza in Lombar<strong>di</strong>a dove i Longobar<strong>di</strong> crearono numerosi inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> Arimanni,<br />

liberi conta<strong>di</strong>ni.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!