La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini
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montagna. <strong>La</strong> <strong>pecora</strong> della Val Ba<strong>di</strong>a era stata probabilmente influenzata anche dalla<br />
<strong>La</strong>mon del bellunese.<br />
FIGURA 8<br />
Fig. 8 : Pecora della Val d’Ultimo degli anni ’40, si noti la testa allungata, carattere<br />
che non è più dato riscontrare nella popolazione attuale (da BOTRÈ, 1942).<br />
Attualmente la Tirolese <strong>di</strong> montagna è allevata anche in Austria dove viene praticato<br />
un limitato ma costante rinsanguamento con la Bergamasca. Oltre alla Tiroler è anche<br />
importante la Weißes Bergschaft <strong>razza</strong> Bavarese con buona consistenza e con<br />
evidente influenza <strong>bergamasca</strong>.<br />
FIGURA 9<br />
Fig. 9: pecore Tiroler Bergschaft della Val Venosta in trasferimento verso i pascoli<br />
austriaci (Foto Seehauser e Paruccini da: Etnie, n.11, 1986)<br />
<strong>La</strong>mon. <strong>La</strong> <strong>razza</strong> <strong>La</strong>mon è la più importante <strong>razza</strong> ovina veneta. Essa probabilmente<br />
deriva dallo stesso ceppo della Bergamasca ma se ne <strong>di</strong>stingue per evidenti<br />
caratteristiche morfologiche. <strong>La</strong>mon e Bergamasca e Biellese appaiono come le<br />
principali razze influenzanti le popolazioni ovine dell’arco alpino (BONACINI ET AL.,<br />
1982) . <strong>La</strong> <strong>La</strong>mon è originaria del villaggio omonimo sito nelle Dolomiti meri<strong>di</strong>onali<br />
in provincia <strong>di</strong> Belluno nei pressi del confine con il Trentino. Si <strong>di</strong>stingue a prima<br />
vista dalla Bergamasca perché la testa e le estremità degli arti al <strong>di</strong>sotto del garretto e<br />
del ginocchio presentano macchie scure. Ha svolto il ruolo <strong>di</strong> <strong>razza</strong> influenzante nei<br />
confronti della <strong>razza</strong> Apagota, Cadorina e Vicentina e delle popolazioni Trentine.<br />
Con la Bergamasca con<strong>di</strong>vide anche il sistema <strong>di</strong> allevamento. In inverno utilizza<br />
aree <strong>di</strong> pianura alla foce e lungo il corso dei fiumi veneti mentre d’estate viene<br />
alpeggiata su alti pascoli. E’stata influenzata dalla Bergamasca sia in tempi recenti<br />
che nei secoli scorsi.<br />
FIGURA 10<br />
Fig. 10: testa <strong>di</strong> ariete <strong>La</strong>mon (da BOTRÈ, 1942).<br />
Brentegana. Rappresenta più un tipo <strong>di</strong> transizione piuttosto che <strong>una</strong> <strong>razza</strong> a sé stante.<br />
Secondo BORGNÈ (1942) questa denominazione contrad<strong>di</strong>stingue due tipi <strong>di</strong>stinti<br />
allevati nell’area del trentino e del veronese. In Trentino la Brentegana, sempre<br />
secondo BORGNÈ, risulterebbe dall’incrocio <strong>di</strong> soggetti locali con arieti bergamaschi;<br />
nel veronese, invece, dall’incrocio tra soggetti locali, vicentini e bergamaschi. In<br />
generale l’influenza <strong>bergamasca</strong> ad ovest dell’A<strong>di</strong>ge appare molto importante<br />
(MASON, 1967) e ciò non meraviglia considerato che pastori trentino-tirolesi, biellesi,