31.05.2013 Views

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>La</strong> <strong>pecora</strong> Varesina. Considerata <strong>una</strong> varietà della Bergamasca <strong>di</strong> statura meno<br />

elevata (MAYMONE E BONA 1944) la Varesina ha avuto <strong>di</strong>versi estimatori anche tra<br />

gli stu<strong>di</strong>osi. Nel 1942, per opera del <strong>La</strong>zzarini, si costituì un gregge <strong>di</strong> selezione che<br />

però non ebbe vita molto lunga. Nel dopoguerra, grazie all’impegno dell’Ispettorato<br />

Agrario, venne avviato un Libro Genealogico. Nel 1948 i capi in controllo erano 360<br />

(166) fattrici <strong>di</strong>visi in 5 allevamenti. All’epoca si stimava la consistenza della <strong>razza</strong> in<br />

3.000 capi. <strong>La</strong> zona tipica <strong>di</strong> allevamento della Varesina era rappresentata dalla<br />

vallata dell’Olona (VITA, 1949). Il VITA (1949) aggiunge particolari interessanti e<br />

persino curiosi alla descrizione del sistema <strong>di</strong> allevamento della <strong>pecora</strong> Varesina.<br />

Innanzitutto egli <strong>di</strong>stingue tra l’allevamento transumante, gestito da <strong>una</strong> decina <strong>di</strong><br />

pastori, e quello “conta<strong>di</strong>no”. Solo le greggi transumanti avrebbero costituito la vera<br />

<strong>razza</strong> Varesina trattandosi nel caso <strong>di</strong> quelle dei conta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

“popolazione eterogenea <strong>di</strong> tipo sudanico con prevalente tipo bergamasco (…) a ciò ha<br />

certamente molto contribuito la forte quantità <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni bergamaschi che in tempi<br />

recenti si sono stabiliti nella zona e che utilizzano le pecore un po’ per tutti gli usi<br />

(persino per il traino dei carrettini), ma soprattutto per la produzione <strong>di</strong> letame<br />

occorrente alla poca terra che affittano (…) pensare <strong>di</strong> migliorare questa popolazione<br />

ovina è pura utopia”<br />

Secondo il VITA i pastori transumanti <strong>di</strong> altre provincie non si sarebbero arrischiati<br />

(per timore delle bastonate) a penetrare nei territori <strong>di</strong> pascolo dei pastori varesini.<br />

Durante l’estate i pastori si spostavano in Val Vigezzo, in Val Cannobina e in Val<br />

Formazza. Con la crisi della transumanza varesina rimase qualche nucleo stanziale<br />

fino a che negli anni ’80 era rimasto un nucleo che utilizzava i terreni intorno alle<br />

carceri <strong>di</strong> Varese. In seguito, nonostante l’interessamento dell’Associazione<br />

Provinciale Allevatori <strong>di</strong> Varese non è stato possibile evitare la <strong>di</strong>spersione dei capi<br />

rimasti. Tra le caratteristiche pregevoli della <strong>pecora</strong> Varesina figuravano, a detta degli<br />

autori che hanno stu<strong>di</strong>ato questa <strong>razza</strong>, la prolificità, la precocità e la resa al macello.<br />

<strong>La</strong> Varesina presenta un profilo fronto-nasale meno accentuatamente montonino della<br />

Bergamasca. L’opinione del VITA (1947) e <strong>di</strong> altri stu<strong>di</strong>osi tra cui BONADONNA<br />

(1947) circa l’in<strong>di</strong>pendenza della Varesina dalla Bergamasca e dalla Biellese è stata<br />

in qualche modo confermata dallo stu<strong>di</strong>o sui gruppi sanguigni delle razze ovine<br />

alpine <strong>di</strong> CASATI ZANOTTI ET AL. (1988).<br />

<strong>La</strong> <strong>pecora</strong> Brianzola. Era allevata nelle zone collinari dell’alta Brianza lecchese ed in<br />

particolare nella zona <strong>di</strong> Oggiono (veniva anche chiamata Brianzola <strong>di</strong> Oggiono). Il<br />

sistema <strong>di</strong> produzione prevedeva la stabulazione per la maggior parte dell’anno.<br />

Anche la Brianzola è stata oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> negli anni precedenti l’ultimo<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale. Essi hanno messo in luce l’ottima prolificità legata ad <strong>una</strong> buona<br />

attitu<strong>di</strong>ne lattifera (FORMIGONI, 1942, 1943). <strong>La</strong> Brianzola come tutte le razze ovine<br />

conobbe un momento <strong>di</strong> grande interesse tra la fine degli anni ’30 e l’inizio degli anni<br />

’40 quando lana <strong>di</strong>venne materia oggetto <strong>di</strong> ammasso obbligatorio e si cercò in ogni<br />

modo <strong>di</strong> incentivare la produzione interna (ROMOLOTTI, 1940).L’interesse per la<br />

Brianzola si concretizzò nell’organizzazione <strong>di</strong> mostre e nella concessione <strong>di</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!