31.05.2013 Views

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Cap. 3 - Razze ovine affini alla Bergamasca<br />

<strong>La</strong> <strong>pecora</strong> Biellese<br />

L’esame delle razze “sorelle” non può non iniziare con la Biellese. <strong>La</strong> <strong>pecora</strong> Biellese<br />

è stata oggetto <strong>di</strong> interesse ed apprezzamento a partire dagli anni ’30. In precedenza<br />

era opinione comune che la Biellese rappresentasse <strong>una</strong> sotto-<strong>razza</strong> della<br />

Bergamasca. Riferendosi alla <strong>razza</strong> Bergamasca il piemontese CALCATERRA (1876)<br />

riferiva che:<br />

“Questa <strong>razza</strong> robusta, prolifica, poco esigente ha invaso anche il Piemonte e le sue<br />

carni squisite sono vendute altresì sui mercati <strong>di</strong> Parigi. <strong>La</strong> <strong>razza</strong> biellese, che a mio<br />

credere non è che <strong>una</strong> sotto-<strong>razza</strong> della <strong>bergamasca</strong>, ne ritrae anche i caratteri, ma più<br />

piccola <strong>di</strong> statura, produce molta lana interme<strong>di</strong>a e carni me<strong>di</strong>ocri”<br />

Successivamente il SANSON (1886) si riferì nel suo famoso Trattato alla “<strong>razza</strong><br />

biellese-<strong>bergamasca</strong>” mente, ancora negli anni ’20, lo SCIPIONI (1924) riteneva che<br />

“<strong>La</strong> <strong>razza</strong> biellese (Ovis aries Sudanica del Sanson) o fiandrona non è che <strong>una</strong><br />

propaggine della <strong>razza</strong> <strong>bergamasca</strong>, tanto da essere ritenuta <strong>una</strong> varietà <strong>di</strong> questa”. Lo<br />

stesso autore trattando della Bergamasca scrive:<br />

“E’ questa veramente la <strong>razza</strong> più importante ed anco più numerosa della regione<br />

settentrionale alpina, ed assume denominazioni <strong>di</strong>verse a seconda dei luoghi. Dicesi<br />

<strong>razza</strong> Biellese sulla riva della Sesia, Valsassina sulle rive del <strong>La</strong>rio, <strong>pecora</strong> Bresciana,<br />

Veronese o Mantovana sulle rive del Garda, del Mincio e nell’Emilia”<br />

Anche per il MANETTI (1925) “<strong>La</strong> <strong>razza</strong> biellese o fiandrona si può riguardare come<br />

<strong>una</strong> varietà <strong>di</strong> <strong>bergamasca</strong>”.<br />

<strong>La</strong> consistenza della Biellese era limitata anche al tempo in cui iniziò ad essere<br />

considerata dagli zootecnici <strong>razza</strong> in<strong>di</strong>pendente ed ad essere apprezzata per i suoi<br />

pregevoli caratteri. Secondo il TRICERRI (1927) le pecore biellesi erano solo 3.000.<br />

allevate nei comuni montani del mandamento <strong>di</strong> Mosso Santa Maria. Molte più<br />

numerosi erano a quell’epoca gli ovini <strong>di</strong> <strong>razza</strong> “ Piemontese Alpina” (VEZZANI,<br />

1930), caratterizzata da orecchie semi pendenti e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o sviluppo, testa con profilo<br />

montonino, sovente pezzata picchiettata <strong>di</strong> nero, presenza frequente <strong>di</strong> corna anche<br />

nella femmina, vello a volte nero, bruno scuro o pezzato, altezza al garrese delle<br />

femmine 70-75 cm, peso delle pecore adulte 50-60. Si trattava con evidenza <strong>di</strong> un<br />

tipo con caratteristiche in parte “arcaiche” ben lontano dalla uniformità dei caratteri<br />

della Bergamasca e della Biellese. Nel 1942 il DASSAT riferisce che le pecore biellesi<br />

dovessero essere stimate in numero <strong>di</strong> 40.000. L’Atlante delle razze ovine della<br />

FEDERCONSORZI del 1961 include la Piemontese alpina nella Biellese ma esclude <strong>di</strong><br />

fatto le “nostrane” dal conteggio. Le Biellesi “pure” risultavano, anzi, scese a 2.500.<br />

In aggiunta erano, però, considerate 13.000 pecore “<strong>di</strong> tipo biellese” delle zone <strong>di</strong><br />

pianura. Si deve ritenere che nonostante <strong>una</strong> certa tendenza all’incrocio <strong>di</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!