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La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini

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(1930) che illustra un gruppo esposto alla mostra <strong>di</strong> Clusone (Fig. 47 ) confermano la<br />

notevole estensione del vello.<br />

FIGURA 47<br />

Fig.47: Una Mostra a Clusone negli anni ’20 (foto Costa)<br />

Mariani, da parte sua, riferisce che “la <strong>pecora</strong> <strong>bergamasca</strong> è fornita <strong>di</strong> lana su quasi<br />

tutto il tronco fino capo e al garretto: la testa è parzialmente coperta <strong>di</strong> lana corta.<br />

L’ALBERTI (1893), però, riferendosi alla <strong>pecora</strong> <strong>bergamasca</strong> affermava che il ventre e<br />

la faccia sono scoperti <strong>di</strong> lana. E’probabile che l’abbondanza <strong>di</strong> lana ancora all’inizio<br />

del secolo costituisse un elemento <strong>di</strong> pregio e che gli autori che si sono occupati della<br />

<strong>bergamasca</strong> abbiano voluto sottolineare questa caratteristica <strong>presente</strong> in almeno <strong>una</strong><br />

parte della popolazione. E’ interessante notare che Mariani riferendosi ai “capi<br />

adulti” in<strong>di</strong>ca in ben 5-6 kg la produzione annua <strong>di</strong> lana. <strong>La</strong> descrizione dell’ASTORI<br />

presenta già evidenti <strong>di</strong>fferenze. <strong>La</strong> testa “grossa, ma proporzionata”, il collo è<br />

“relativamente lungo” il dorso “eccezionalmente un poco insellato” il torace “alto e<br />

profondo ma talora un poco cinghiato” segno che alcuni <strong>di</strong>fetti tipici erano ancora<br />

presenti. <strong>La</strong> depressione tra il garrese ed il collo è citata solo come un <strong>di</strong>fetto<br />

passibile <strong>di</strong> portare a <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> punti nella scheda <strong>di</strong> valutazione. Quanto al<br />

vello è “esteso sul collo”. E’interessante notare che anche il vecchio tipo Biellese<br />

presentava gli stessi <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> conformazione della Bergamasca <strong>di</strong> “vecchio tipo”.<br />

Oggi gli orientamenti selettivi rivolti al miglioramento dell’attitu<strong>di</strong>ne alla produzione<br />

<strong>di</strong> carne hanno mo<strong>di</strong>ficato sensibilmente le caratteristiche morfologiche della <strong>pecora</strong><br />

Bergamasca. Eliminati i <strong>di</strong>fetti ancora presenti nel passato (insellatura, cinghiatura) si<br />

è raggiunta <strong>una</strong> notevole uniformità del tipo accompagnata da <strong>una</strong> maggiore finezza.<br />

L’aumento dei <strong>di</strong>ametri trasversali (sia nell’anteriore che nel posteriore), la riduzione<br />

del <strong>di</strong>ametro degli arti, la riduzione della lunghezza degli arti hanno determinato la<br />

<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> animali <strong>di</strong> taglia inferiore al passato ma <strong>di</strong> peso più elevato e, soprattutto<br />

con migliore resa alla macellazione. <strong>La</strong> riduzione del peso della testa, della pelle,<br />

degli arti ha nettamente ridotto l’incidenza del “quinto quarto” ossia degli scarti <strong>di</strong><br />

macellazione. <strong>La</strong> mo<strong>di</strong>ficazione del tipo allevato non ha mancato <strong>di</strong> ripercuotersi<br />

anche sulle caratteristiche del vello. E’ <strong>di</strong>minuita l’estensione del vello sulla testa,<br />

sugli arti e sul ventre. Tenuto conto però che la lana prodotta in queste regioni<br />

risultava <strong>di</strong> bassissimo valore (pelo più corto e maggiore incidenza <strong>di</strong> “peli morti”) la<br />

riduzione quantitativa della lana tosabile è risultata controbilanciata da un<br />

miglioramento qualitativo che non riguarda solo l’omogeneità, ma anche le<br />

caratteristiche stesse dei bioccoli lanosi oggi più densi e <strong>di</strong> minore lunghezza tanto da<br />

potersi scorgere l’evoluzione da un tipo <strong>di</strong> vello semi-aperto a semi-chiuso.<br />

FIGURA 48<br />

Fig 48: gregge <strong>di</strong> pecore Bergamasche caratterizzato da <strong>una</strong> notevole omogeneità<br />

(foto Mosconi)

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