La pecora bergamasca. Storia e presente di una razza ... - Ruralpini
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<strong>La</strong> <strong>razza</strong> più primitiva dell’arco alpino, la già citata Grigionese, possedeva le seguenti<br />
caratteristiche: piccola taglia, profilo fronto-nasale rettilineo, orecchie erette, coda<br />
fine lunga o <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a lunghezza, vello molto variabile per struttura e colore. Si deve<br />
però precisare che il grado <strong>di</strong> primitività delle razze alpine (con l’eccezione della già<br />
citata Grigionese, che però si è estinta) appare sempre relativo avendo esse subito in<br />
minor o maggior misura <strong>una</strong> certa influenza delle razze “evolute”. Le razze alpine in<br />
ogni caso appaiono nel loro complesso più antiche delle razze della penisola italiana.<br />
Mentre infatti le razze alpine si sono formate nel me<strong>di</strong>oevo non subendo poi<br />
l’influenza <strong>di</strong> incroci massicci, le razze della penisola, hanno subito l’influenza delle<br />
pecore merinos arrivate in Italia a più riprese su iniziativa <strong>di</strong> numerosi sovrani a<br />
partire dal XIV-XV secolo. Le più importanti razze merinizzate italiane erano la<br />
Gentile <strong>di</strong> Puglia e la Sopravissana che per secoli hanno alimentato la produzione ed<br />
il commercio delle lane pugliesi ampiamente utilizzate dai lanifici dell'Italia<br />
settentrionale.