I beni culturali come motore per - Biclazio.it
I beni culturali come motore per - Biclazio.it I beni culturali come motore per - Biclazio.it
dendo almeno tre fasi: lo start up, rispetto alla quale può essere opportuno limitare il numero dei servizi da erogare, onde facilitare la nascita e l'avvio delle attività del CS in tempi ristretti; lo sviluppo, rispetto alla quale l'ampliamento del range di servizi offerti dovrebbe consentire di sperimentare le potenzialità del centro nella sua configurazione ottimale; il consolidamento, rispetto alla quale un ulteriore fine tuning sui servizi offerti è possibile in funzione degli scenari futuri di sviluppo turistico del territorio e dei meccanismi attivati per il finanziamento dei costi di gestione del CS; b. le modalità di contribuzione ai costi dei singoli servizi da parte degli enti. È infatti opportuno nella scelta dei servizi da offrire distinguere tra quelli erogati agli enti aderenti sulla base di una logica contributiva e quelli invece erogati in maniera opzionale sulla base di una logica contrattuale e di mercato; c. il valore creato dal singolo servizio per gli aderenti al CS. Rispetto a tale aspetto vanno considerati alcuni fattori che, oltre al livello di economie di scala e di varietà conseguibili attraverso l'accentramento della gestione, possono incidere sulla scelta di includere o meno il singolo servizio tra le attività del CS: il livello di autonomia decisionale richiesto dal singolo ente nelle attività legate allo specifico servizio. Al crescere del livello di autonomia atteso decresce la rilevanza attribuita all'ipotesi di delegare l'attività da svolgere al Centro Servizi; la criticità per il singolo ente del servizio specifico in relazione alle attività di gestione del patrimonio culturale periferico. Al crescere del livello di criticità percepita BIC Notes – marzo 2006 – Focus aumenta l'interesse verso l'attribuzione al Centro Servizi delle attività da svolgere; la disponibilità di risorse da impiegare autonomamente nello svolgimento del singolo servizio. Maggiore è la disponibilità di risorse che la singola amministrazione ritiene di avere per poter svolgere da sola l'attività minore è l'interesse verso un'attribuzione della stessa al Centro Servizi. Il modello basato sull'aggregazione spontanea Il modello basato sull'aggregazione spontanea si fonda su meccanismi collaborativi posti in essere dagli attori del sistema attraverso iniziative prettamente a carattere individuale. La dinamica è tipicamente quella dell'ideazione e realizzazione di un progetto che può sinteticamente essere scomposta in 5 fasi tipiche: 1. generazione di un'idea progetto; 2. condivisione dell'idea tra più attori; 3. predisposizione di meccanismi di collaborazione per la realizzazione congiunta dell'iniziativa; 4. realizzazione del progetto; 5. eventuale follow up evolutivo dell'iniziativa. I fenomeni di auto-organizzazione che sottendono il modello rendono estremamente vari i risultati conseguibili. In alcuni casi l'iniziativa può esaurire la sua portata in un arco di tempo limitato. In altri può invece dar luogo a strutture che progressivamente si stabilizzano e consolidano, fino a divenire una nuova entità del sistema. Identificazione dei meccanismi di apertura del modello verso gli operatori turistici L'esigenza di valorizzare in chiave turistica il patrimonio culturale periferico della regione, mettendolo al servizio sia dei cittadini dell'area sia dei visitatori, richiede che il modello 45
di governance sia reso aperto alla partecipazione degli altri attori del territorio che a vario titolo possono concorrere alla formazione di un'offerta turistica competitiva. La diversa natura delle spinte che possono indurre gli attori della filiera turistica a costruire intorno al patrimonio culturale periferico della regione Lazio un sistema allargato consente di distinguere tra: reti volontarie: la spinta nasce all'interno degli attori che si vogliono legare; tale forma aggregativa ha ragion d'essere sempre, ove la progettazione strategica sia convincente e le organizzazioni d'impresa abbiano sufficiente capacità telescopica; di norma, tuttavia, si avvera nella misura in cui il sistema del patrimonio culturale regionale abbia raggiunto un livello sufficiente di sviluppo da costituire un fattore di attrazione turistica; in tale scenario, infatti, per gli attori della filiera turistica diviene conveniente investire nelle capacità relazionali necessarie ad integrare la propria offerta con il sistema delle strutture che gestiscono il patrimonio culturale; aggregazioni spontanee, a geometria variabile, possono sorgere, sulla base di opportunità di mercato rappresentate da specifici segmenti interessati a fruire del territorio nelle sue diverse articolazioni; reti non volontarie: la spinta è esterna; le istituzioni possono essere stimolate ad interagire e a creare legami dall'esistenza di leggi o regolamenti che sanciscano l'obbligatorietà di un network o comunque ne incentivino l'attuazione (privilegiando, ad esempio, il finanziamento di progetti presentati congiuntamente dal sistema museale e dagli altri attori della filiera turistica, quali strutture ricettive, strutture della ristorazione, intermediari dell'offerta); tale scenario è plausibile soprattutto in presenza di condizioni iniziali che richiedono investimenti consistenti nella creazione e nella promozione di prodotti turistico-territoriali; uno stimolo esterno, nelle sue diverse forme, può fungere da elemento catalizzatore del sistema, spingendo gli attori del territorio a partecipare al modello di governance del patrimonio culturale periferico, arricchendolo in termini di componenti sistemiche ed incrementandone la capacità competitiva; l'attuale contesto giuridico e sociale assegna di fatto un ruolo rilevante alle fondazioni ex bancarie. Quanto alla forma che il sistema può assumere, a seguito dell'apertura del modello di governance del patrimonio culturale periferico regionale agli attori locali e non della filiera turistica, possiamo distinguere tra: reti centrate (o asimmetriche): caratterizzate dalla presenza di un nodo centrale, che svolge il ruolo di meta-organizzatore della rete; le reti spiccatamente asimmetriche sembra consentano una migliore razionalizzazione delle risorse, anche se presentano forti resistenze (e quindi, potenzialmente, un elevato livello di conflitto) da parte dei singoli attori, che rinunciano a fatica alla propria autonomia decisionale e al proprio potere personale; lo scenario in cui le reti centrate sono in grado di produrre maggiori risultati è quello in cui è necessario ottenere un cambiamento discontinuo e di ampia portata nel territorio, per rafforzarne la vocazione turistica; infatti il soggetto centrale, assumendo di fatto il ruolo di broker, si trova nella condizione ottimale sia per stimolare i singoli attori ad agire secondo precise linee guida e per monitorarne la condotta, sia per amplificare l'efficienza e la rapidità delle risposte del sistema ai cambiamenti del contesto; il nucleo centrale costituito per il governo del patrimonio culturale periferico potrebbe, nell'ipotesi di rete centrata, candidarsi ad essere anche il centro del network allargato comprendente gli attori della filiera turistica; reti paritetiche (o non centrate), caratterizzate dalla presenza di una pluralità di centri collegati tra loro, che rappresentano 46 BIC Notes – marzo 2006 – Focus
- Page 2 and 3: Indice Quaderno di BIC Lazio - Busi
- Page 4 and 5: EDITORIALE I beni culturali come mo
- Page 6 and 7: Focus Il modello di governance Defi
- Page 8 and 9: 1. Presentazione del progetto. Ques
- Page 10 and 11: impianti produttivi, fede e riti, d
- Page 12 and 13: A fronte di queste osservazioni s'i
- Page 14 and 15: Sistema territoriale Modelli di acc
- Page 16 and 17: co e conseguente definizione dei pr
- Page 19 and 20: foto: Bomarzo (VT), Parco dei mostr
- Page 21 and 22: sorgere presso la comunità locale
- Page 23 and 24: contatto del patrimonio, dell'ambie
- Page 25 and 26: lo sviluppo di eventi paralleli (ad
- Page 27: Macroprocesso Progettazione e gesti
- Page 30 and 31: Macroprocesso Progettazione e gesti
- Page 32 and 33: Macroprocesso Caratteristiche del p
- Page 34 and 35: Macroprocesso Fund raising Processo
- Page 36 and 37: Accoglienza dei visitatori L'accogl
- Page 39 and 40: Foto: Civita di Bagnoregio (VT), ve
- Page 41 and 42: 42 visitatori; 3. erogazione e gest
- Page 43: Il modello da definire deve perciò
- Page 47: la creazione di una nuova component
- Page 50 and 51: tà di assoluto valore sociale ed e
- Page 52 and 53: tematismi: la ruralità agro-pastor
- Page 54 and 55: Museo della nostra terra - Leonessa
- Page 56 and 57: Complessivamente, le categorie tabe
- Page 59 and 60: Foto: Ferentino (FR), Mura ciclopic
- Page 61 and 62: sorgere di epidemie, vuoi per i con
- Page 63 and 64: c. Cantine Aperte è una manifestaz
- Page 65 and 66: insieme un obiettivo imprescindibil
- Page 67: specializzare le azioni (comunicazi
- Page 70 and 71: mal progettati e mal erogati. L'esp
- Page 72 and 73: Nome del progetto Fine Obiettivi De
- Page 74 and 75: zioni tipiche a quelle artigianali.
- Page 76 and 77: Nome del progetto Fine Obiettivi De
- Page 79 and 80: Foto: Fossanova (LT), scorcio dell
- Page 81 and 82: Interventi per lo sviluppo dei serv
- Page 83 and 84: Interventi a supporto della mobilit
- Page 85 and 86: 3.4 Le caratteristiche dell’offer
- Page 87: La ristorazione. I servizi di risto
- Page 90 and 91: aspetti essenziali; la seconda rigu
- Page 92 and 93: I percorso: coordinamento tra gli a
dendo almeno tre fasi:<br />
lo start up, rispetto alla quale può essere<br />
opportuno lim<strong>it</strong>are il numero dei servizi<br />
da erogare, onde facil<strong>it</strong>are la nasc<strong>it</strong>a e l'avvio<br />
delle attiv<strong>it</strong>à del CS in tempi ristretti;<br />
lo sviluppo, rispetto alla quale l'ampliamento<br />
del range di servizi offerti dovrebbe<br />
consentire di s<strong>per</strong>imentare le potenzial<strong>it</strong>à<br />
del centro nella sua configurazione<br />
ottimale;<br />
il consolidamento, rispetto alla quale un<br />
ulteriore fine tuning sui servizi offerti è<br />
possibile in funzione degli scenari futuri di<br />
sviluppo turistico del terr<strong>it</strong>orio e dei meccanismi<br />
attivati <strong>per</strong> il finanziamento dei<br />
costi di gestione del CS;<br />
b. le modal<strong>it</strong>à di contribuzione ai costi dei<br />
singoli servizi da parte degli enti. È infatti<br />
opportuno nella scelta dei servizi da<br />
offrire distinguere tra quelli erogati agli<br />
enti aderenti sulla base di una logica contributiva<br />
e quelli invece erogati in maniera<br />
opzionale sulla base di una logica contrattuale<br />
e di mercato;<br />
c. il valore creato dal singolo servizio <strong>per</strong> gli<br />
aderenti al CS. Rispetto a tale aspetto<br />
vanno considerati alcuni fattori che, oltre<br />
al livello di economie di scala e di varietà<br />
conseguibili attraverso l'accentramento<br />
della gestione, possono incidere sulla scelta<br />
di includere o meno il singolo servizio<br />
tra le attiv<strong>it</strong>à del CS:<br />
il livello di autonomia decisionale richiesto<br />
dal singolo ente nelle attiv<strong>it</strong>à legate<br />
allo specifico servizio. Al crescere del livello<br />
di autonomia atteso decresce la rilevanza<br />
attribu<strong>it</strong>a all'ipotesi di delegare l'attiv<strong>it</strong>à<br />
da svolgere al Centro Servizi;<br />
la cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à <strong>per</strong> il singolo ente del servizio<br />
specifico in relazione alle attiv<strong>it</strong>à di gestione<br />
del patrimonio culturale <strong>per</strong>iferico. Al<br />
crescere del livello di cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à <strong>per</strong>cep<strong>it</strong>a<br />
BIC Notes – marzo 2006 – Focus<br />
aumenta l'interesse verso l'attribuzione al<br />
Centro Servizi delle attiv<strong>it</strong>à da svolgere;<br />
la disponibil<strong>it</strong>à di risorse da impiegare<br />
autonomamente nello svolgimento del<br />
singolo servizio. Maggiore è la disponibil<strong>it</strong>à<br />
di risorse che la singola amministrazione<br />
r<strong>it</strong>iene di avere <strong>per</strong> poter svolgere da<br />
sola l'attiv<strong>it</strong>à minore è l'interesse verso<br />
un'attribuzione della stessa al Centro<br />
Servizi.<br />
Il modello basato sull'aggregazione spontanea<br />
Il modello basato sull'aggregazione spontanea<br />
si fonda su meccanismi collaborativi posti<br />
in essere dagli attori del sistema attraverso iniziative<br />
prettamente a carattere individuale. La<br />
dinamica è tipicamente quella dell'ideazione e<br />
realizzazione di un progetto che può sinteticamente<br />
essere scomposta in 5 fasi tipiche:<br />
1. generazione di un'idea progetto;<br />
2. condivisione dell'idea tra più attori;<br />
3. predisposizione di meccanismi di collaborazione<br />
<strong>per</strong> la realizzazione congiunta dell'iniziativa;<br />
4. realizzazione del progetto;<br />
5. eventuale follow up evolutivo dell'iniziativa.<br />
I fenomeni di auto-organizzazione che sottendono<br />
il modello rendono estremamente<br />
vari i risultati conseguibili. In alcuni casi l'iniziativa<br />
può esaurire la sua portata in un arco<br />
di tempo lim<strong>it</strong>ato. In altri può invece dar<br />
luogo a strutture che progressivamente si stabilizzano<br />
e consolidano, fino a divenire una<br />
nuova ent<strong>it</strong>à del sistema.<br />
Identificazione dei meccanismi di<br />
a<strong>per</strong>tura del modello verso gli o<strong>per</strong>atori<br />
turistici<br />
L'esigenza di valorizzare in chiave turistica il<br />
patrimonio culturale <strong>per</strong>iferico della regione,<br />
mettendolo al servizio sia dei c<strong>it</strong>tadini dell'area<br />
sia dei vis<strong>it</strong>atori, richiede che il modello<br />
45