I beni culturali come motore per - Biclazio.it
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co e conseguente definizione dei prodotti,<br />
dei programmi e dei piani alla cui<br />
implementazione commisurare i modelli<br />
di governance;<br />
definizione di soluzioni alternative di<br />
modelli atti a gestire il patrimonio culturale<br />
<strong>per</strong>iferico della regione in maniera sistemica;<br />
in particolare si fa riferimento da un<br />
lato a soluzioni con un elevato grado di<br />
strutturazione (quale ad esempio la cost<strong>it</strong>uzione<br />
di un Centro Servizi consortile),<br />
dall'altro a soluzioni caratterizzate da un<br />
maggiore livello di auto-organizzazione<br />
(quale ad esempio le aggregazioni temporanee<br />
basate su un progetto specifico);<br />
identificazione di meccanismi in grado di<br />
rendere il modello di governance a<strong>per</strong>to<br />
verso attori appartenenti al sistema turistico.<br />
2.4 La definizione di nuove formule<br />
strategiche<br />
Il punto di partenza <strong>per</strong> la formulazione della<br />
strategia sta nella consapevolezza della mancata<br />
estrinsecazione del potenziale di valore<br />
che caratterizza il patrimonio culturale <strong>per</strong>iferico<br />
della regione e nella conseguente necess<strong>it</strong>à<br />
di adottare strategie che siano funzionali a<br />
questo scopo. Nella convinzione <strong>per</strong> cui<br />
un'adeguata o<strong>per</strong>a di valorizzazione e riqualificazione<br />
dei <strong>beni</strong> storici, artistici e ambientali<br />
in oggetto possa comportare considerevoli<br />
benefici in chiave turistica, risulta necessario<br />
individuare le fonti di tale potenziale di valore<br />
ed elaborare il complesso delle opzioni<br />
strategiche corrispondenti con il fine ultimo<br />
di renderlo manifesto, comunicarlo, renderlo<br />
fruibile.<br />
Da notare al riguardo che dopo il comma 1,<br />
lettera e) dell'articolo 148 del D. Lgs.<br />
112/98, che aveva inteso <strong>come</strong> valorizzazione<br />
"ogni attiv<strong>it</strong>à diretta a migliorare le condizioni<br />
di conoscenza e conservazione dei <strong>beni</strong><br />
<strong>culturali</strong> e ambientali e ad incrementarne la<br />
fruizione", il terzo comma del nuovo art. 117<br />
del T<strong>it</strong>olo V della Cost<strong>it</strong>uzione ha inser<strong>it</strong>o<br />
tale funzione fra quelle a legislazione concor-<br />
BIC Notes – marzo 2006 – Focus<br />
rente, attribuendo <strong>per</strong>tanto un ruolo di primo<br />
piano all'organo di governo regionale.<br />
Da un'analisi del materiale relativo ai s<strong>it</strong>i di<br />
interesse turistico-culturale presenti sul terr<strong>it</strong>orio<br />
laziale si è giunti alla definizione di tre<br />
principi, in cui pare consistere principalmente<br />
il potenziale di valore del patrimonio in<br />
esame. Essi sono: la contestualizzazione, la<br />
complementarietà e la capillar<strong>it</strong>à.<br />
Il primo di questi è intrinsecamente legato<br />
alla realtà <strong>it</strong>aliana, in cui i musei locali, proprio<br />
a motivo della loro origine storica e della<br />
provenienza prossima delle loro raccolte,<br />
acquistano valore in quanto strumenti di<br />
accesso alla cultura del luogo. Una più completa<br />
comprensione di questo principio deriva<br />
dalla lettura del testo relativo all'ultimo degli<br />
otto amb<strong>it</strong>i in cui è ripart<strong>it</strong>o il decreto sui<br />
Cr<strong>it</strong>eri tecnico-scientifici e standard <strong>per</strong> i<br />
musei emanato nel 2001 dal Ministro <strong>per</strong> i<br />
Beni e le Attiv<strong>it</strong>à <strong>culturali</strong>, int<strong>it</strong>olato Rapporti<br />
con il terr<strong>it</strong>orio. Come si è già accennato in<br />
altri contesti, esso risulta essere l'unico elemento<br />
di differenza rispetto alla principale<br />
fonte di ispirazione del documento, il Codice<br />
deontologico dell'ICOM, che, in quanto elaborato<br />
a livello internazionale, non tiene<br />
conto di questa peculiare caratteristica <strong>it</strong>aliana.<br />
Nel testo in oggetto, infatti, si pone l'attenzione<br />
sull'"inev<strong>it</strong>abile funzione di centri di<br />
interpretazione del terr<strong>it</strong>orio" che sorge in<br />
capo ai musei locali e sulla necess<strong>it</strong>à di dar<br />
pieno sviluppo alla loro "vocazione terr<strong>it</strong>oriale".<br />
Essi sono defin<strong>it</strong>i <strong>come</strong> presidi terr<strong>it</strong>oriali,<br />
in quanto chiamati a presentare le raccolte<br />
documentarie e le banche dati in possesso in<br />
modo da "fornire al vis<strong>it</strong>atore le chiavi di lettura<br />
più idonee <strong>per</strong> una comprensione dei<br />
valori ident<strong>it</strong>ari del terr<strong>it</strong>orio, anche in prospettiva<br />
diacronica e favorendone lo sviluppo".<br />
È evidente che queste argomentazioni<br />
implicano la necess<strong>it</strong>à di rest<strong>it</strong>uire all'oggetto<br />
significante esposto nel museo l'intera gamma<br />
dei suoi significati, che, quindi, divengono tali<br />
e assumono valore solo in relazione al luogo e<br />
al contesto di riferimento.<br />
Il principio della complementarietà è stato<br />
già in parte trattato in fase di definizione della<br />
necess<strong>it</strong>à culturale di creare forme di organiz-<br />
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