I beni culturali come motore per - Biclazio.it

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Attestandosi sulla nozione di struttura, anziché su quelle di servizio, organizzazione o istituto, mentre si dà prova di un'indubbia evoluzione dalla tradizionale concezione di inerte universitas rerum sancita da tutta la precedente legislazione dello stato unitario, si resta però lontani, anche rispetto alla definizione fornita dall'ICOM (1) (istituzione permanente, non profit e aperta al pubblico, al servizio della società e del suo sviluppo, che acquisisce, conserva, ricerca, comunica ed esibisce, per motivi di studio, educazione e intrattenimento, la cultura materiale dell'uomo e del suo ambiente (1)), dal riconoscimento della primaria funzione del museo quale organizzazione di pubblico servizio finalizzata alla tutela e all'uso sociale del patrimonio culturale. In questo contesto si inseriscono i processi di applicazione dell'Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (D.M. 10 maggio 2001). Redatto d'intesa fra Ministero, Regioni, ANCI e UPI e con il coinvolgimento del Comitato italiano dell'ICOM e dell'ANMLI, per dare attuazione all'articolo 150 del D. Lgs. 112/98, in funzione del trasferimento in gestione dei beni statali agli Enti territoriali nel quadro dei nuovi orientamenti sanciti dalla Legge 59 del 15 marzo 1997, questo decreto fissa finalmente per la generalità del territorio italiano, e quantomeno per l'intero ambito pubblico, un sistema di criteri e regole per definire i requisiti minimi necessari all'esistenza del museo e al suo funzionamento. I suoi contenuti, anche se ispirati ai programmi di certificazione di qualità e alle connesse procedure di accreditamento dell'American Association of Museums, al Codice deontologico dell'ICOM del 1986 (2) e al Registration Scheme for Museums and Galeries del Regno Unito, tengono però conto della peculiare situazione italiana, già per il fatto di aggiungere, ai sette ambiti normalmente previsti a livello internazionale, un ottavo ambito, dedicato al rapporto fra i musei e il territorio. Precisamente, gli ambiti contemplati sono i seguenti: Ambito I - Stato giuridico; Ambito II - Assetto finanziario; Ambito III - Strutture del museo; Ambito IV - Personale; Ambito V - Sicurezza del museo; Ambito VI - Gestione e cura delle collezioni; Sottoambito 1 - Norme per la conservazione e il restauro, comprendenti l'esposizione e la movimentazione; Sottoambito 2 - Incremento e inalienabilità delle collezioni; Sottoambito 3 - Registrazione e documentazione finalizzata alla conoscenza del patrimonio; Sottoambito 4 - Regolamentazione dell'esposizione permanente e temporanea; Sottoambito 5 - Politiche di ricerca e di studio; 1. Codice di deontologia professionale, adottato dalla XV Assemblea generale dell'ICOM riunita a Buenos Aires il 4 novembre 1986. 2. Nella sezione "Glossary" del Codice deontologico dell'ICOM lo standard minimo (minimum standard) è così definito: "a standard to which it is reasonable to expect all museums and museum personnel to aspire. Certain countries have their own statement of minimum standard (uno standard verso cui è ragionevole che ogni museo tenda e che il personale di un museo aspiri. Alcuni Paesi hanno definito i propri standard minimi)". BIC Notes – marzo 2006 – Focus 101

102 Ambito VII - Rapporti del museo con il pubblico e relativi servizi; Ambito VIII - Rapporti con il territorio. In ordine al significato di questo importante provvedimento le osservazioni di maggior conto sono le seguenti: l'intento è di passare da un modello di museo incentrato sul patrimonio ad un modello incentrato sul pubblico; gli standard minimi fissati dall'Atto non vanno considerati come prerequisiti dei quali i musei debbano già disporre per poter beneficiare dei sussidi pubblici, ma come obiettivi da raggiungere; l'applicazione degli standard deve essere attuata con flessibilità, declinando le disposizioni del decreto a livello di Regioni, Province e Comuni, per meglio corrispondere alle situazioni molteplici e contingenti, che contraddistinguono la realtà museale italiana; l'ambito VIII riconosce l'inevitabile funzione di centri di interpretazione del territorio degli istituti museali, ponendo in risalto il pieno sviluppo della vocazione territoriale del museo e l'obbligo, di quest'ultimo, di assumere un "ruolo attivo nei confronti del territorio di appartenenza […] quale azione sussidiaria nei confronti delle istituzioni competenti, favorendo nelle forme più opportune lo sviluppo di logiche e di strutture di sistema (3)". Proprio questi assunti legittimano fortemente l'adozione delle strategie del museo-risarcimento, del museo-rete, del museo-piazza e del museo-stazione itineraria contemplate nel presente progetto. Essendo mancato il trasferimento di gestione dei musei statali, previsto dall'articolo 150 del D. Lgs. 112/98, l'applicazione degli standard è ora rimessa unicamente alle Regioni, alcune delle quali, infatti, si sono incamminate in tale direzione (ad esempio, Lazio, Toscana, Lombardia, Calabria, Liguria e Puglia). Nell'iniziativa regionale sembra dunque riposta l'unica possibilità di porre i musei italiani nelle necessarie condizioni di efficienza e di efficacia. Le ultime statistiche mostrano una situazione estremamente deficitaria soprattutto per i musei minori e locali. Il numero complessivo oscillerebbe tra 3.554 e 4.120 (dati ISTAT rispettivamente del 1995 e del 1996). Tra questi solo cinque o sei riuscirebbero a superare i 200.000 visitatori l'anno, considerato il break even point per i servizi commerciali. Per le politiche da avviare, è importante notare che, dalle numerose indagini condotte dagli anni cinquanta ad oggi, risulta di proprietà pubblica una percentuale oscillante tra il 63% e il 77%. Il 48% risulta degli Enti locali. Il 13% e il 14,4% di proprietà ecclesiastica. Per la maggior parte si tratta di siti archeologici e opere d'arte, concentrati, geograficamente, soprattutto nell'Italia centro-settentrionale e nelle grandi città d'arte. L'importanza della Legge Costituzionale 3/01, Modifiche al Titolo V della seconda parte della Costituzione, consiste nel fatto che lo Stato è titolare della potestà legislativa in materia di tutela, mentre alle Regioni è attribuita la competenza legislativa concorrente in materia di valorizzazione. Notevole appare anche il nuovo articolo 118, sia laddove afferma che "le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza", sia per la previsione 3. Ambito VIII - Rapporti con il territorio, in Ministero per i Beni e le Attività culturali, Criteri tecnico-scientifici e standard per i musei, (art. 150, comma 6, D.Lgs.112/98), elaborati dal Gruppo di lavoro (d.m. 25.7.2000). BIC Notes – marzo 2006 – Focus

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Amb<strong>it</strong>o VII - Rapporti del museo con il<br />

pubblico e relativi servizi;<br />

Amb<strong>it</strong>o VIII - Rapporti con il terr<strong>it</strong>orio.<br />

In ordine al significato di questo importante<br />

provvedimento le osservazioni di maggior<br />

conto sono le seguenti:<br />

l'intento è di passare da un modello di<br />

museo incentrato sul patrimonio ad un<br />

modello incentrato sul pubblico;<br />

gli standard minimi fissati dall'Atto non<br />

vanno considerati <strong>come</strong> prerequis<strong>it</strong>i dei<br />

quali i musei debbano già disporre <strong>per</strong><br />

poter beneficiare dei sussidi pubblici, ma<br />

<strong>come</strong> obiettivi da raggiungere;<br />

l'applicazione degli standard deve essere<br />

attuata con flessibil<strong>it</strong>à, declinando le<br />

disposizioni del decreto a livello di<br />

Regioni, Province e Comuni, <strong>per</strong> meglio<br />

corrispondere alle s<strong>it</strong>uazioni molteplici e<br />

contingenti, che contraddistinguono la<br />

realtà museale <strong>it</strong>aliana;<br />

l'amb<strong>it</strong>o VIII riconosce l'inev<strong>it</strong>abile funzione<br />

di centri di interpretazione del terr<strong>it</strong>orio<br />

degli ist<strong>it</strong>uti museali, ponendo in<br />

risalto il pieno sviluppo della vocazione<br />

terr<strong>it</strong>oriale del museo e l'obbligo, di quest'ultimo,<br />

di assumere un "ruolo attivo<br />

nei confronti del terr<strong>it</strong>orio di appartenenza<br />

[…] quale azione sussidiaria nei confronti<br />

delle ist<strong>it</strong>uzioni competenti, favorendo<br />

nelle forme più opportune lo sviluppo<br />

di logiche e di strutture di sistema<br />

(3)". Proprio questi assunti leg<strong>it</strong>timano<br />

fortemente l'adozione delle strategie del<br />

museo-risarcimento, del museo-rete, del<br />

museo-piazza e del museo-stazione <strong>it</strong>ineraria<br />

contemplate nel presente progetto.<br />

Essendo mancato il trasferimento di gestione<br />

dei musei statali, previsto dall'articolo 150<br />

del D. Lgs. 112/98, l'applicazione degli standard<br />

è ora rimessa unicamente alle Regioni,<br />

alcune delle quali, infatti, si sono incamminate<br />

in tale direzione (ad esempio, Lazio,<br />

Toscana, Lombardia, Calabria, Liguria e<br />

Puglia).<br />

Nell'iniziativa regionale sembra dunque<br />

riposta l'unica possibil<strong>it</strong>à di porre i musei <strong>it</strong>aliani<br />

nelle necessarie condizioni di efficienza e<br />

di efficacia. Le ultime statistiche mostrano<br />

una s<strong>it</strong>uazione estremamente defic<strong>it</strong>aria<br />

soprattutto <strong>per</strong> i musei minori e locali.<br />

Il numero complessivo oscillerebbe tra<br />

3.554 e 4.120 (dati ISTAT rispettivamente<br />

del 1995 e del 1996). Tra questi solo cinque<br />

o sei riuscirebbero a su<strong>per</strong>are i 200.000 vis<strong>it</strong>atori<br />

l'anno, considerato il break even point <strong>per</strong><br />

i servizi commerciali. Per le pol<strong>it</strong>iche da avviare,<br />

è importante notare che, dalle numerose<br />

indagini condotte dagli anni cinquanta ad<br />

oggi, risulta di proprietà pubblica una <strong>per</strong>centuale<br />

oscillante tra il 63% e il 77%. Il 48% risulta<br />

degli Enti locali. Il 13% e il 14,4% di proprietà<br />

ecclesiastica. Per la maggior parte si<br />

tratta di s<strong>it</strong>i archeologici e o<strong>per</strong>e d'arte, concentrati,<br />

geograficamente, soprattutto<br />

nell'Italia centro-settentrionale e nelle grandi<br />

c<strong>it</strong>tà d'arte.<br />

L'importanza della Legge Cost<strong>it</strong>uzionale<br />

3/01, Modifiche al T<strong>it</strong>olo V della seconda<br />

parte della Cost<strong>it</strong>uzione, consiste nel fatto che<br />

lo Stato è t<strong>it</strong>olare della potestà legislativa in<br />

materia di tutela, mentre alle Regioni è attribu<strong>it</strong>a<br />

la competenza legislativa concorrente in<br />

materia di valorizzazione. Notevole appare<br />

anche il nuovo articolo 118, sia laddove afferma<br />

che "le funzioni amministrative sono attribu<strong>it</strong>e<br />

ai Comuni salvo che, <strong>per</strong> assicurarne<br />

l'esercizio un<strong>it</strong>ario, siano confer<strong>it</strong>e a Province,<br />

c<strong>it</strong>tà metropol<strong>it</strong>ane, Regioni e Stato, sulla<br />

base dei principi di sussidiarietà, differenziazione<br />

ed adeguatezza", sia <strong>per</strong> la previsione<br />

3. Amb<strong>it</strong>o VIII - Rapporti con il terr<strong>it</strong>orio, in Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attiv<strong>it</strong>à <strong>culturali</strong>, Cr<strong>it</strong>eri tecnico-scientifici e standard<br />

<strong>per</strong> i musei, (art. 150, comma 6, D.Lgs.112/98), elaborati dal Gruppo di lavoro (d.m. 25.7.2000).<br />

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