Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

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PREFAZIONE.
benemerito delle antichità del tempo mezzano ^ dal Sig. Marchefé
M^ffe'f^ dal Sig. Marchefe Antonio kb^iQNìcoltnr^ dal Sig. Don
Pompeo Neri Reggente deiConfiglio d'Italia, e Prefidente dell' Eccelfa
Rea! Giunta del Cenfiaiento in Milano; e dal Signor Conte
Giammaria Md':^^ichelli , nomi tutti ben conolciuti dalla Repubblica
Letteraria . Molti ajuti mi fomminiftrò pure il Sig. France-
Jco Maria Fiorentini Patrizio Liicchefe ; e così il Sig. Dottor Cu-
ftodi di Milano , e un dono Monaco Benedettino di Reggio di
Lombirdia , e '1 Sig. Dottor Biernmi ò\ Brefcia . Ma dove iafcìo
Monlignor Gnri ^ Propofto del Batifiero di S. Giovanni.^ mi favorì
egli di monete, e del famofo rariflìmo Libro òìFrancefco di Dino ^
di cui tanto ufo Ti tè in quelle Dilìertazioni , e niaggiore ancora
fé ne farà in (eguito. Devo pure contell'armi graLo ai Monaci di
S. Ambrogio di Milano ^ ai Canonici Lateranenfi della Carità di
Venezia; e ai Monaci Benedettini di S. Giorgio pur di Venezia :
j quali tu[ti mi diedero agio, e comodo di penetrare ne' loro Ar-
chivj , e liberamente trafcrivere quelle carte , che ho creduto io
convenirmi . Codici , e Pergamene ottenni pure dal Sig. Flammi-^
7JÌ0 Con? /7ro Senatore Veneto, celebre al Mondo per la, Tua beli'
Opera Delle Chiefe Venete ; e più in Venezia per le qualità fus
Perfonali, degniilime d'un Cittadino di Repubblica; e dal Signor
Andrea Memmo Nipote dell' illudre Signor Cavaliere /ìndvea. Di
fcelte monete mi fornì pure il Sig. Conte Gio. Arrigo Scoti di Trevigi,
Cavaliere di fommo fludio, particolarmente nelle anticl}e medaglie
; e più ancora n' ebbi dal Sig. Dottor Francefco Burchelati
dottiffimo Giurisconfulto Trivigiano . Quanto pofcia abbia io il-
lufìrata la Zecca di Venezia con le monete, che fi con fervano ne'
copiofi Mufei del Sig. Gwvanni Saranno ^ e del Sign. Conte Anto-
nio Savorgfumo^ PrertantifTimi Senatori di Venezia , fi vedrà coti
la lettura
Fornito
di queflo Libro.
io pertanto di tali ajuti , potei dar mano alle raccolte
da me, in molti anni flute; e quindi non folo iìendere la Terza
Differtazione ed impinguare le altre, che, a Dio piacendo, v'andranno
dierro; ma eziandio, correggere ed accrelcere quelle due,
ch'erano di già pubblicate
Nella prima Differtazione, poche mutazióni, e pochiilìme giun-
te fi vedranno ; perchè né da' Libri , e Libricciuoli ftampati di
contraria fentenza , né dalle private meoTorie pervenuten.^,! alle mani,
ilo potuto apprender cofa , onde alterare il mio propoflo fiflema.
Alla dimoftrazione, ed al fatto, mal s'oppongono le declamazioni,
o le autorità. Nafce la Legge, dei Metalli , dalla natu^
ra, cioè dalla quantità, e qualità d'eiTi; ch'è quanto a djre, dalla
proporzione; ma la proporzione, o la ria tura de' Metalli,, noa
dipen-