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Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

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26 dell' Origine y e Commercio<br />

Quanto grande poi fia flato l' incendio , che ne' cuori de' Romani<br />

la cupidigia d'oro e d'argento produlTe , noftro pefo non è<br />

di mofirare. Dalla pace co' foreftìeri nacquero, dice Giovenale % i<br />

mali tutti, perchè in^roducei-irioff ?7efla Cm^ /hanie'ri co/Iumì , lemol-<br />

l'irtcrhei:^^ con turpe luffo corruppero i- tempi dapprima felici per la<br />

Repubblica<br />

.<br />

§. XIII.<br />

Uniformità' <strong>delle</strong> Monete fra coteste Nazioni.<br />

Osservabile è bensì , come tutte cotelle Nazioni , allorché fi<br />

afibggettarcno alla condizione dell'altre , fi uniformaffero ancora<br />

in ciò che fpettava al valor de' raeraili non folo, ma allamifura<br />

àncora <strong>delle</strong> monere, facendo tra di loro quel tal ragguaglio, che<br />

potefle render ficuro e '1 piìi che potevafi eguale il loro vicendevole<br />

traffico. Abbiam veduto <strong>monete</strong> tra gli Ebrei, tra' Greci, e<br />

tra' Romani elTere in corfo ne' tempi antichi : ora è da vederli il<br />

ragguaglio 'di tutte cotefte <strong>monete</strong> fra loro, perchè nota e palefe<br />

appaia la dihgenzà e la cura, con cui quelli Popoli equilibravano<br />

il commercio che fi faceva per mezzo di effe.<br />

E per cominciar dagli Ebrei, la loro mafììma mifura era il<br />

K'tkar^ interpretato per Talento, e valeva geco Sicli^f come rica-<br />

vafi à2i\V E/odo -, ove fi ha, che ^503550 Ifraeliti pagando un fe-<br />

mificlo per cadauno, fecero la fomma di Talenti loocorfSicli 1775;<br />

onde 3000 Sicli formavano quel Talento. IlS*iclo comprendeva 20<br />

Gerah^ o Ciano Oùoli ; eh Mina/:? ^ Maneb ^ oMina valeva ^o Sicli.<br />

I Greci pure , che i pefi <strong>delle</strong> <strong>monete</strong> prefero dall'Egitto , e<br />

dagli Orientali, in tutto e per tutto a quefti fi uniformarono . V^e«<br />

ro è 3 che divifa la Grecia in varj Domiflj >, oprando tutti quefii<br />

fecondo 11 proprio capriccio, introducendo varie regolazioni e varie<br />

mifure, fi diede luogo a mille diverfe <strong>monete</strong> : imperciocché<br />

da Fefto^ che alcuni diverfi generi di Talenti ci diede , abbiamo<br />

Y Attico ^ W Medio ^ V Alejfandrino ^ V Euboico : v'era anche il Macedonico^<br />

ì' Eginenfe ^ ed altri molti ; pure avvertir bifogna, chela<br />

mifura Attica, ficcome più antica e più regolata d'ogni altra, fu la<br />

prefcelta per la comune mifura, ne' pubblici contratti, ordinariamente<br />

proponendofi Talenti Attici : anzi io vorrei come regola<br />

generale ftabilire , che dovunque ne' libri s'incontra il nome di<br />

Talen^<br />

1 Satira VI. yerf. 292. Nunc patimur longie pacts mala ....<br />

Prima peregrinos obfcena pecunia mores<br />

Intulit , & turpi fregerunt fcccula luxu<br />

Vivitix molUs ....<br />

% Gap. XXXVIII.

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