31.05.2013 Views

Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

14- dell' Origine 5 e Commercio<br />

private fortune ad efcmpio degli Spartani ; ma certamente non offervarono<br />

quefti , come prima di tutto gli Spartani fi appartarono,<br />

e fi divifero da tutti gli altri popoli commercianti per farfi padroni<br />

della propria legge, e non fervi dell'altrui^ e come anche fenza<br />

quello equilibrio per mezzo della moderazione, e della temperanza<br />

fieno altre Nazioni allo ftelTo fine pervenute , cioè ad in-<br />

grandirfi talmente da non pregiudicare con le ricchezze la libertà<br />

de' privati concittadini: Parlo della Nazione de' Romani, la quale<br />

è certamente ammirabile ne' primi cinque fecoli dalla fua fondazione<br />

§.<br />

. V 1 IL<br />

Della Moderazione de' Romani, e loro Monete<br />

DI Rame, e di Bronzo,<br />

Non è, che i Romani non abbiano dapprincippio avuto un'idea<br />

di equilibrio, perchè fin per legge di Romolo divifo olTerviamo<br />

il picciolo territorio in tre parti: la prima confacrata al culto de<br />

gli Dei: la feconda pel Re, e per le pubbliche urgenze : la terza<br />

in trenta porzioni uguali a trenta Curie divifa : ma è ben vero<br />

altresì, che fotto Servio Tullio W. Re de' Romani le cofc fi ritrovarono<br />

talmente confufe, ch'egli per formare un Governo più<br />

regolato che foiTe poflìbile, fotto il precefto del giufìo cenfo, divife<br />

tutti gli abitanti in fei Clafìl, ognuna <strong>delle</strong> quali »in più centurie<br />

diftìnfe . Nelle quali Claffi erano afTegrrate le facoltà , che<br />

dovevano poITcdcrc i Cittadini afcrittivi ; e ficcome nella fefta non<br />

eran altro che poveri, detti Proletarj ^ per niente altro utili, che<br />

per la generazion de' figliuoli; così nella prima non potevano ef-<br />

fere ammeflì, fé non fé quelli, che per lo meno polTedevano cen-<br />

to mine di facoltà ^ : ed a proporzione era per le altre prefcritto.<br />

Fu dunque moderazione quella , che tenne per cinque fecoli<br />

i Romani foggetti alla legge della temperanza , lontana dal contagiofo<br />

male, che portan feco l'oro, e l'argento: anzi lontani da<br />

tutte quelle Nazioni , le quali per mezzo di efierno commercio<br />

potevano contaminare con quelli metalli la loro frugalità . Solamente<br />

nella fine del Secolo quinto di Roma, dopo vinto Pirro nel<br />

ccccLXXix.fi battè per la prima volta moneta d'argento ^ nell'anno<br />

ccccLxxxv; e l'oro fu ancora più tardo, cioè nel dxlvii ; e<br />

quefto fi fé particolarmente per le armate , le quali pafTando in<br />

altrui paefe , dovevano uniformarfi alle <strong>monete</strong> , che colà, erano<br />

in corfo. Per altro fin allora in cofturae furono <strong>monete</strong> di rame<br />

" i Vedi Strabene Lib. I. e Dione Lib.lL<br />

2 Dione Lib. in. Plinio Lib. IIL cap. :?^. T. Livio Lib. L<br />

3 Plinio Lib.XXXIIL cap. 5. §. 13.<br />

e di<br />

.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!