Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

IO dell' Origine 5 e Commercio
Cocodrillo, o Elefante , o altro animale , indicante il luogo del
conio, portavano. Venne poi l'ufo di coniarvi le lettere ^ e con
quefte il luogo pure fegnoflì della Zecca ; il che non fu fatto ,
che molto tempo dopo il comlnciamento delle Olimpiadi al parer
di Paufnma ; febbene monete battute da Fidone , molti anni
prima delle ftelTe Olimpiadi , fon rammentate da i Marmi Aron-
delliani di Oxfort , e da Strabone , e Polluce , come dicemmo :
quindi moltiflime delle monete antiche ci recano con lettere ben
fornite. La Grecia mille efempj ci fomminiftra de' Popoli, e Repubbliche
, dalle quali monete furon battute ; né ci è poi fiato
Re, il quale in quefte il proprio nome, al confronto di quello di
varj Dei tutelari delle Città, non eternafìe. Vedete il Libro del
Cardinal Norìs ò^W Epoche de Siro-Macedo}2Ì ^ i Tentativi ót\Ren-
ferdio ^ il V^iillant ^ e varj altri , che di monete antiche trattarono.
Bafli però l'oiTervare , che gli Ebrei più tardi di tutti 1' Ef-
fìgie loro fcolpirono , perchè foltanto Antioco Son'vo Re di
diede facoltà a Simone figliuolo di OniaVÌW. Pontefice circa
Siria
Panno
300 prima dell'Era Crifliana, che corrilponde all'anno di Ro-
ma fecondo Varrone 454,
di batter monete col proprio impronto,
delle quali monete fé ne vede ancora qualcuna a i di noftri ' .
Quefte tali monete chiamaronfì col nome di numisma ^ò\j.ir^o(. ,
e quello nome ci ìndica abbaflanza il perchè di corefta nuova regolazione.
No'juo? Nomos vuol dire Legge ^ ed anche m^fura: onde
Plutarco chiamò il parlare aggiuftato e breve' de' Lacec^emoni /'^r-
lar nomismatico ; e voyilì^^v fu detto da Platone il far ufo legalmente
di qualche cofa . Convien credere però, che oltre P utile
delle Zecche , e dell'avere in prima mano i metalli , aveffero i
Principi, e le Repubbliche di allora in vifta particolarmente P uguaglianza
del pefo , e della Lega, per evitare P inganno, e la
fraude ne' privati contratti. Leggete i Profeti, ove rimprovero danno
al popolo Ebreo per l'alterazione de' pefi de' dinari , e delle
mifure. Plinio ci moflra P induftria degli antichi monetar) falfi .
Eutropio " fcrive , che lotto Aureliano i monetarj tutti dopo di
aver adulterate le monete fi ribellarono: la qual guerra viene anche
riferita da Vopifco 3. OlTervate gli editti àWalentiniano tVa-
(ente-, a, Crefconio Conte de' Metalli^ e d'altri Imperadori su queflo
propofiro ne' Codici. Ugualmente precife fono le leggi di Rotnri
jR^ +, e di Lodovico Augujìo 5. Gli ftelTi delitti , ed al con-
I Machab. cap. XV. verf. (5. Et permitto tibi jacere percujfuram proprii nurnismatis
in regione tua . 2 Lib. IX.
3 Hijior. Au^ujìa Script. Parif. i(^©3. 4**. p. 527.
4 Legge CCXLVI. Rer. Italie. Script. Tom. L Part. II.
5 Legge XXVII. ibid.
tra-