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Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

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4 dell' Origine 5 e Commercio<br />

mo mille mojiete ci' /argento ^<br />

'^ e che àbramo ftelTo efibì ad Efron<br />

per due volte il danaro equivalente (oppure argento fino , come<br />

ha l'Ebraico) per l'acquifto d'un pezzo del di lui campo per fep-<br />

pellìre Sara Tua moglie ^ , e che Efron finalmente chiedendo a<br />

lui quattrocento Sicli , Abramo gli contò in danaro quattrocento<br />

Steli cP argento di approvata moneta Pubblica ? . Q_!)(;fta è la prima,<br />

e più antica menzione, che di moneta abbiamo su libri fcrit-<br />

ti : anzi è da oiTervarfi , che ficcome il Stelo era anche pefo apprefTo<br />

gli Ebrei, così numerando , anzi pefando Abramo quattrocento<br />

Sicli , diede ad F.fron non folamente il pefo di tanti<br />

d'argento, ma ancora que'tali Sicli, ch'erano approvati dal<br />

Sicli<br />

Pubblico<br />

confentimento de' mercatanti , come dice il tefto Ebraico<br />

{argento^ che fi dà a mercatanti '^<br />

) per moneta corrente. Dalchè<br />

potrebbe arguirfi , che fin da quel tempo nella moneta vi foiTe<br />

^fìabilifo, non folo la lega^ cioè la qualità dell'argento , ma ancora<br />

qualche forra di conio. In fatti vedc^rcio, che Abimclecco (ì<br />

vantò con Sara d'aver dato ad Àbramo mille <strong>monete</strong> d'argento ,<br />

in tempo che il Tt^io non nomina altro che pecore^ e buoi ^ potrebbe<br />

conghietturarli, che quelle pecore, e quelli buoi fofiero le<br />

<strong>monete</strong>^ cioè che dette <strong>monete</strong> la figura di limili animali portaffero<br />

; giacché dando a quefte qualche impronto, non altro potèvafi<br />

allora dare, che di quelle cofe, le quali erano le più comuni,<br />

come in fatti eran le pecore, e i buoi. Giacobbe pure \wSalem<br />

comperò una parte di campo per cento Agnelli 5, «i quali potrebbero<br />

fofpettarh <strong>monete</strong> fecondo la noftra conghiectura , e non<br />

perchè, come altri credette^, negli Atti degli Apofloli al Capo<br />

XII. i

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