Delle monete e dell'istituzione delle zecche d'Italia. Tomo I

vj
prefazione;
parola, nn fedo, e ragionevole difcernimento . I noflri Maggiori
fono fiati troppo indiidiiofi per ingannarci^ e quando fi (tende a'
Diplomi, e a Carte vecchie la mano, non fi ha mai Lucerna che
badi, per con-jfcere i veri , e i Gemimi , dagli Apogrifi , e dai
falfi. 11 MuYfìtori bella Dinertnzione tè fopra quefto argomento^ e
più compiuta opera farebbe fiata la Crìtica Diplomatica , propo-
iìa dal Sig. Marchefe Maffei, il quale, a tal fine ,
gran quantità
di Documenti ha raccolto. Infatti fin dal tempo d' Adelchi Princìpe
di Benevento , fi efercirav.mo i Periti a falfificar delle carte •,
il perchè nell' anno DCCCLXXX, come dal fuo Capitolare ftampa(o
fi ha , comandò egli
legittima niuna Carta , fé
, che
prima
non s' avelie
dal Pubblico
ad ammettere per
Notare , non era
fìara riconofciuta ^ avendone ritrovate molle di falfificate. Ardiròrono
i Preti di S. Eultazio nell' anno CMXCV'lll di portar contro
i Monaci di Farfa un Documento falfo, e riconofciuto per ta-
Prima ancora
le fu da Leone Arcario lacerato con un coltello .
[
di detto tempo un Lombardo andato in Francia con Anajìal\o
Nunzio del Papa , fu da Carlo Magno col Nunzio fuddetto arrefiato,
per elTere fiato accufato d'aver data mano ad un Notaro , a
falfificare de' Diplomi Imperiali, in favore à"Adriano Papa, e della
Chiefa5 come fi rileva dalla Lettera cinquantefima nel Codice
Carolind, d'efio Papa Adriano . Per Legge Longobardica fcritta
da Rotarì ^, chiunque fcriveva una carta talfa, o qualfifm membrana^
era condannato al taglio della mano . Le Leggi de' Franchi,
e particolarmente dìGuìdo Augufio mofirano, quanto comune
fofi'e in que' tempi una tale impofiura. Noto è già, fin da qual
tempo fi falfificò, e fu giudicata falfa la famofa donazione di Coflantino.
Ma non li conobbero falfificati, perfino de' Concili, tenuti
per legitcioìi da molto tempo, e de' primi primiffimi monumenti
della Chiefa Romana ? Chi pertanto fi farà mai maraviglia,
s'io talvolta dubitai di alcuni Diplomi ^
provati fpurj, e illegitimi? Non fon io già ,
e fé tal' altra gli
né Germoniano ,
ho
né
Arduinìano ; e so compatire quegli errori, che a molti Notaj furono
famigliari , come delle Indizioni , e degli anni \ cioè de' numeri,
ed anche delle efpreffioni ; ma dove c'è contraddizione di
fatti ^ dove la ragion delle cofe s'oppone ; perchè mai s'abbia a
temere di dire il proprio parere ne' tempi noflri , pieni di luce ,
e di ragionevolezza, non lo faprei certamente . Q^ijindi non fi sa
a qual fine fia fi^ata diretta la peraltro bell'Opera intitolata AToz^'y^/zsj
Tratte de Diplomatique (parlo del primo Tomo) comporta da due
Monaci
I Rer. Ital Tom. II. P. II. pag. 508.
%, Rer. hai. Script. TqmA. P.ìi. pa^. 36, N.CCXLVIL,