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ALIMENTI SICURI - Consumatori - Coop

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dei consumatori e dei cittadini (vedi<br />

anche il riferimento al tema della<br />

normativa sulla vendita dei farmaci<br />

nell’intervento del presidente di<br />

Ancc-<strong>Coop</strong> Aldo Soldi che proponiamo<br />

in queste pagine ndr).<br />

“Sul tema di una maggiore apertura<br />

del mercato – aggiunge Boeri –<br />

c’è da fare una riflessione che deriva<br />

proprio dalla fotografia che le<br />

urne ci hanno consegnato. L’impressione<br />

è che si sia andata accentuando<br />

la polarizzazione fra le due<br />

coalizioni nel rappresentare gruppi<br />

sociali diversi. In particolare i lavoratori<br />

autonomi paiono essersi spostati<br />

a destra e i lavoratori dipendenti<br />

aver fatto il percorso inverso,<br />

rafforzando in questo la già forte<br />

concentrazione dell’elettorato. Con<br />

l’aggiunta che, nel corso dell’ultima<br />

legislatura, il lavoro autonomo<br />

ha visto migliorare notevolmente<br />

la propria condizione economica<br />

nei confronti del lavoro dipendente.<br />

Il fatto è che i lavoratori autonomi<br />

si oppongono strenuamente a<br />

riforme che aumentino la concorrenza<br />

nei mercati e che liberalizzino<br />

le professioni, mentre i lavoratori<br />

dipendenti tendenzialmente<br />

sono in maggioranza contrari a interventi<br />

di liberalizzazione su versanti<br />

come il mercato del lavoro, le<br />

pensioni o il sistema di welfare”.<br />

In questo complesso scenario qualche<br />

aiuto potrà venire dell’economia<br />

europea e mondiale, data in<br />

ripresa? Gli analisti sono cautamente<br />

ottimisti. Il governatore di<br />

Bankitalia Mario Draghi ha parlato<br />

di “ripresa iniziata”. Anche se è iniziata<br />

più altrove (vedi Germania)<br />

che non da noi. Ed a frenare gli entusiasmi<br />

ci sono poi i dati sull’ennesima<br />

impennata nel prezzo del<br />

petrolio, arrivato a superare i 70<br />

dollari al barile. E un paese come<br />

l’Italia è particolarmente vulnerabile<br />

di fronte a questi aumenti.<br />

“Abbiamo problemi strutturali davanti<br />

a noi – conclude Boeri – andamenti<br />

anche positivi della congiuntura<br />

internazionale non ci<br />

devono far distogliere da questo. E<br />

perciò c’è da augurarsi che dopo la<br />

polarizzazione del paese, che non<br />

solo la campagna elettorale, ma anche<br />

le scelte del precedente governo<br />

hanno determinato, si ritorni,<br />

con intelligenza e determinazione,<br />

a lavorare per far prevalere l’interesse<br />

generale”. ■ ■ ■<br />

consumatori<br />

maggio 2006<br />

un pianeta da difendere<br />

9<br />

di Mario Tozzi<br />

primo ricercatore Cnr - Igag<br />

e conduttore televisivo<br />

AMBIENTE<br />

il convitato di pietra<br />

A elezioni finite forse si può tentare di porre all’ordine del giorno<br />

il grande assente dal dibattito politico degli ultimi cinque<br />

anni, l’ambiente. Non solo non se ne è parlato prima di andare<br />

a votare, ma ben poco si è fatto nella legislatura passata, se<br />

non in peggio. Il decreto di legge delega in materia ambientale<br />

rischia di essere una vera e propria iattura per le conseguenze<br />

nefaste che avrà, per dirne una, sui rifiuti che verranno confusi<br />

e di cui sarà impossibile ricostruire la storia e,<br />

eventualmente, punire chi se ne libererà in maniera poco acconcia.<br />

Il condono edilizio ha favorito un’ulteriore valanga di<br />

seconde case abusive che hanno finito di devastare le nostre<br />

coste e non ha portato entrate significative. I parchi naturali<br />

hanno subìto continue aggressioni. La legge obbiettivo ha consentito<br />

di saltare i controlli ambientali con la scusa che impedivano<br />

la realizzazione delle grandi opere. La Patrimonio s.p.a.,<br />

infine, ha reso possibile mettere in vendita pezzi di natura che<br />

appartengono al demanio - cioè a tutti noi - con la scusa che lo<br />

stato non ha i denari per occuparsene.<br />

Ferite profondissime che dovranno essere risanate, ma la cui<br />

guarigione non potrà che essere solo il primo passo verso un<br />

nuovo modo di vedere le cose in materia ambientale. Bisognerà<br />

che si capisca che l’ambiente non è qualcosa da cui si prelevano<br />

risorse e in cui si buttano rifiuti. E che il sistema economico,<br />

qualsiasi esso sia, è sempre e comunque un sottoprodotto<br />

della biosfera, e non esisterebbe se non ci fosse questo pianeta.<br />

Ciò significa che non esistono speciose contrapposizioni fra lavoro<br />

e ambiente: non ci può essere spazio per il primo se non<br />

viene salvaguardato il secondo. Su questo punto, però, le colpe<br />

non sono solo della precedente maggioranza di governo, o comunque<br />

dei governi conservatori del mondo, ma anche delle<br />

opposizioni e delle organizzazioni sindacali che hanno grosse<br />

responsabilità nella scarsa cultura ambientale di questo Paese.<br />

Quando a Marghera si moriva di cancro - dentro e fuori il petrolchimico<br />

-, si continuava a difendere il posto di lavoro pure<br />

quando era ormai chiara la portata mortifera di alcune attività,<br />

invece di incrociare le braccia per ottenere lavorazioni sicure. E<br />

si continuano a tollerare troppe attività che inquinano sotto il<br />

ricatto della perdita del lavoro.<br />

Sono ragionamenti vecchi che non tengono conto di una situazione<br />

ecologica ai limiti del disastro e che non si pongono nell’unica<br />

prospettiva sostenibile, quella che mette al primo posto<br />

la salvaguardia ambientale, perché ci può essere il dubbio che<br />

un’attività inquinante procuri lavoro, ma c’è la certezza che un<br />

ambiente degradato non permette di vivere bene e, anzi, alla<br />

lunga, uccide. E’ tempo di nuove lotte e speriamo che la prossima<br />

impostazione di governo ne tenga il dovuto conto.

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