ALIMENTI SICURI - Consumatori - Coop
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di Dario Guidi<br />
RILANCIO<br />
consumatori<br />
lasciati su <strong>Consumatori</strong> di un paio<br />
di mesi fa parlando di un Italia prima di tutto<br />
C’eravamo<br />
bisognosa di ritrovare fiducia e serenità,<br />
come condizioni fondamentali per far ripartire economia<br />
e società, bloccate da un lungo periodo di difficoltà<br />
e travagli . Ad oggi, con esigenze ovviamente immutate<br />
e semmai sempre più urgenti, possiamo solo<br />
registrare l’esito al fotofinish di una dura competizione<br />
elettorale, le cui tossine non paiono ancora del tutto<br />
smaltite.<br />
I complessi e preventivati passaggi istituzionali (legati<br />
in primo luogo all’elezione del nuovo presidente della<br />
Repubblica) fanno sì che la prospettive del varo di un<br />
nuovo governo sia rinviata a maggio inoltrato. L’esito<br />
del voto, che se da un lato ha indicato (pur con numeri<br />
risicati) un vincitore nella coalizione di centro sinistra,<br />
non modifica comunque l’agenda di problemi che<br />
dovranno essere affrontati. Del resto si erano da poco<br />
chiuse le urne che le agenzie internazionali di rating<br />
(quelle che giudicano l’affidabilità e lo stato di salute<br />
delle finanze di un paese) erano già lì a dire che, chiunque<br />
fosse il vincitore, l’Italia avrebbe dovuto mettere<br />
in cantiere rapidi interventi sul<br />
versante dei conti pubblici e della<br />
riduzione del debito.<br />
Ma dunque che situazione economica<br />
si troverà davanti il nuovo<br />
governo, presumibilmente presieduto<br />
da Romano Prodi, e da dove<br />
dovrà partire nel suo operare concreto?<br />
“Le cose da fare sono tante<br />
Tito Boeri<br />
– spiega l’economista Tito Boeri,<br />
maggio 2006<br />
in primo piano<br />
6<br />
docente all’Università Bocconi di Milano – Ma senz’altro<br />
la prima è avere la consapevolezza che la situazione<br />
dei conti pubblici lasciata dal precedente governo è<br />
molto grave. Come ha dovuto riconoscere l’ultima Trimestrale<br />
di cassa (particolarmente elettorale e mai<br />
così reticente), viaggiamo verso un disavanzo del 4,5<br />
per cento nel 2006, con la prospettiva che, per il secondo<br />
anno consecutivo, il rapporto tra debito pubblico<br />
e Pil aumenti (dovrebbe presumibilmente tendere<br />
al 108 per cento contro il 106,4 del 2005). Questo significa<br />
che, a bocce ferme, dobbiamo prepararci a un<br />
aggiustamento pari a circa due punti di Pil nei prossimi<br />
due anni (circa 28 miliardi di euro ndr). Ogni altra<br />
operazione di spesa o di taglio di tasse dovrà dunque<br />
trovare una copertura strutturale in aggiunta a questa<br />
cifra. Sono scelte difficili e delicate da fare, ma imprescindibili.<br />
Anche perché se dovessimo avere un abbassamento<br />
della valutazione sulla nostra affidabilità dalle<br />
agenzie di rating, ne deriverebbero ulteriori oneri<br />
per il debito pubblico”.<br />
Dunque i margini di manovra per il nuovo governo<br />
appaiono piuttosto stretti. Con l’aggiunta che l’attenzione<br />
ai conti non può non essere accompagnata dal<br />
varo di misure di rilancio dell’economia. “Per questo<br />
– prosegue Boeri – credo siano da privilegiare riforme<br />
a costo zero o comunque interventi il meno onerosi<br />
possibile. Ad esempio la riduzione del cuneo fiscale sul<br />
costo del lavoro, credo possa essere concentrata sui<br />
salari più bassi, perché avrebbe effetti virtuosi in termini<br />
di favorire l’emersione dal sommerso e la competitività<br />
delle nostre esportazioni”.<br />
Altro esempio di riforma a basso costo è quello delle liberalizzazioni<br />
di settori economici e servizi, promuovendo<br />
così una maggiore concorrenza a tutto vantaggio<br />
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