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ALIMENTI SICURI - Consumatori - Coop

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Ogm, far valere<br />

un principio di cautela<br />

consumatori<br />

Si è parlato poco di Ogm negli ultimi mesi. Eppure ho letto<br />

di una sentenza della Corte costituzionale che ha aperto un<br />

problema sull’intervento delle Regioni che devono legiferare<br />

sulla coesistenza tra colture Ogm e non.<br />

Anna Aspesi - Lodi<br />

Risponde Caludio Mazzini, responsabile innovazione e valori<br />

di <strong>Coop</strong> Italia: Coesistenza. Ossia le regole secondo le quali<br />

colture transgeniche, convenzionali e biologiche possono<br />

(devono?) convivere nello stesso territorio senza nuocersi a<br />

causa di contaminazioni genetiche. Un concetto che cerca di<br />

rendere compatibile la biologia (il rimescolamento dei geni),<br />

l’agronomia (le tecniche colturali da adottare a seguito dell’introduzione<br />

degli OGM) e l’economia .<br />

Da alcuni anni in Europa si dibatte di coesistenza decidendo<br />

di affidare ai singoli Stati la formulazione di una legge: così<br />

ha fatto l’Italia, lasciando però l’opera incompiuta, in quanto,<br />

la norma varata a inizio 2005, è stata impugnata dalla<br />

Regione Marche con un ricorso accolto dalla Corte Costituzionale<br />

che ha affermato il primato delle regioni rispetto allo<br />

Stato centrale nella definizione delle politiche agricole, di<br />

cui la coesistenza sarebbe un anello.<br />

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, una circolare<br />

ministeriale ha ribadito il blocco delle semine fino al momento<br />

in cui non si produrranno norme regionali ad hoc.<br />

Alcune regioni hanno già avviato il percorso e fra queste la<br />

Val d’Aosta ha recentemente varato una legge molto articolata:<br />

le misure per la gestione della coesistenza sono assunte<br />

in coerenza con le informazioni scientifiche e nel rispetto del<br />

principio di precauzione da adottare nei confronti delle colture<br />

convenzionali e biologiche nonché dei diversi agro-ecosistemi<br />

della Regione.<br />

Le misure adottate rispondono al criterio della proporzionalità,<br />

evitando l’imposizione di oneri non necessari a carico<br />

delle singole aziende agricole e degli operatori della filiera, il<br />

cui ruolo è ritenuto rilevante ai fini della commistione tra le<br />

colture transgeniche, convenzionali e biologiche ed i prodotti<br />

delle stesse.<br />

Ricordiamo, infatti, che qualsiasi norma che regoli la coesistenza<br />

deve tendere a evitare la contaminazione in qualsiasi<br />

maggio 2006 4<br />

la posta<br />

Vaschette d’alluminio<br />

Sono davvero pericolose, come ho letto, le vaschette<br />

d’alluminio per contenere i cibi?<br />

Alberta Finessi - Ventimiglia<br />

Il “caso”da lei citato risale al mese di febbraio quando la<br />

Regione Lombardia ha fatto scattare quattro allerte<br />

nazionali portando al sequestro sanitario di più di un<br />

milione di vaschette prodotte in Italia<br />

momento della filiera: così facendo, si potrà garantire al consumatore<br />

non solo il rispetto delle soglie di tolleranza di<br />

OGM fissate, per legge, allo 0.9%, ma porsi l’obiettivo di evitare<br />

contaminazioni in ogni fase produttiva .<br />

Sotto questo profilo la norma varata in Val d’Aosta ha il pregio<br />

di definire indicazioni piuttosto precise: gli agricoltori<br />

che intendono coltivare piante transgeniche sono tenuti ad<br />

adottare pratiche volte ad escludere la dispersione di polline<br />

negli appezzamenti degli agricoltori vicini e, più in genere,<br />

ad assicurare la separazione dei prodotti delle loro coltivazioni<br />

con quelli delle coltivazioni convenzionali e biologiche<br />

presenti nell’area interessata. Le pratiche previste dalla legge<br />

riguardano non solo l’isolamento dei campi, ma anche tutte<br />

pratiche agronimiche quali: la preparazione dei terreni, la<br />

semina, l’impianto, il raccolto, il trasporto, lo stoccaggio e la<br />

conservazione dei prodotti. I campi destinati alle coltivazioni<br />

transgeniche devono essere isolati in modo tale da assicurare<br />

il rispetto delle distanze minime di legge e devono essere lavorati<br />

in modo tale da escludere contaminazioni anche a distanza<br />

di tempo a causa di semi transgenici che rigerminano<br />

nel campo dopo la raccolta delle piante OGM.<br />

Ma al di la di questa importante e positiva esperienza vi è<br />

una sostanziale unanimità nel ritenere che sulla coesistenza<br />

si sappia ancora molto poco, soprattutto in relazione alle<br />

specificità dei diversi territori e delle relative agricolture,<br />

come messo in luce anche dalle indicazioni emerse dal vasto<br />

programma triennale di ricerca sugli OGM in agricoltura<br />

coordinato dall’INRAN, recentemente presentato a Roma.<br />

Una norma che identifica nella prudenza il concetto guida<br />

delle scelte delle istituzioni e delle forze economiche: un atteggiamento<br />

sul quale il Consiglio dei Diritti Genetici ha<br />

invitato le forze politiche a illustrare i propri intendimenti,<br />

ricevendo da Romano Prodi (oltre che da Bertinotti e Pecoraro<br />

Scanio) una risposta in sintonia con il richiamo alla<br />

precauzione. Come <strong>Coop</strong> ci attendiamo che su una scelta di<br />

ordine strategico come questa il prossimo Governo tenga<br />

conto degli interessi ‘di cittadinanza’, ossia del parere largamente<br />

maggioritario espresso dalla gran parte di agricoltori<br />

e consumatori che esprimono diffidenza verso le colture<br />

transgeniche.<br />

La segnalazione arrivava dall’Asl di Milano in base ad<br />

analisi commissionate dai Nas su vaschette di alluminio<br />

di alcuni marchi commerciali.<br />

Sulla superficie di queste vaschette era stata riscontrata<br />

la presenza di sostanze organiche costituite da gliceridi di<br />

sintesi e in particolare il Glicerol Tricaprilato.<br />

Il Glicerol tricaprilato è un olio di sintesi che viene<br />

addizionato alle bobine di allumino per evitare che le<br />

vaschette si attacchino l’una all’altra durante la stampa e<br />

l’imballaggio.

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