Nella storia Voiello, una pagina nuova. Voiello, dal 1879 la grande pasta di Napoli.
lare? Forse i pendolari, forse. Meglio non pensare al più frequente scenario rappresentato dai giornali che parlano di nuove tecnologie: automobilisti in coda nelle tangenziali con gli occhi sul telefonino applicato sul cruscotto. Che tristezza. E che rischio, per i tamponamenti. Queste soluzioni a problemi inesistenti pongono però problemi che esisteranno, eccome. Se oggi, ad esempio, ci sorbiamo la pubblicità strutturata su categorie di persone presuntivamente davanti alla tv a seconda dell’argomento della trasmissione e dell’ora - ovvero in mezzo ai programmi sportivi serali le auto e i dopobarba, durante le soap del pomeriggio i detersivi e le creme di bellezza, quando lo spettatore guarderà la tv attraverso un abbonamento o un acquisto “on demand” di un film o di una partita, dietro lo schermo ci sarà qualcuno che in quel momento potrà sapere tutto di lui: età, città di residenza, gusti e preferenze... altro che auditel. Un vero e proprio “grande fratello” orwelliano, che potrà strutturare le proprie offerte a seconda dei gusti reali del pubblico, senza procedere, come accade ora, per tentativi. Quel che è peggio è che potremo essere colpiti, “targettizzati” dalla pubblicità con una precisione fino ad ora impensabile. Perché qualsiasi diffusore di contenuti saprà chi è che sta guardando quel programma. “Attenzione, però – prosegue Zamperini – come tutte le novità, anche questa può avere un lato cattivo, che è appunto quello di una specie di profilazione della nostra personalità e dei nostri gusti. Ma potrebbe rivelarsi anche uno straordinario strumento di controllo democratico sulle offerte televisive, su ciò che ci viene propinato come dettato esclusivamente dai gusti imperanti. L’interattività insomma, può essere davvero a doppio senso: tu controlli me, e vabbè, ma stai attento che io controllo te”. Insomma, se oggi si dice: facciamo tv-spazzatura perché questo è quello che vuole il pubblico, domani non si potrà più dire, perché al posto dell’auditel ci potrà essere uno strumento scientificamente perfetto per misurare i gusti reali del pubblico, le reali necessità di intrattenimento. ■ ■ ■ consumatori maggio 2006 alfabeto alimentare Fra le tante cose che ci riporta la buona stagione si riaffaccia anche il legittimo (anzi doveroso!) desiderio di ritornare snelli ed efficienti. Quando si tratta di pochi chili si può ricorrere al “fai da te”, utilizzando una normale dieta equilibrata, con porzioni ridotte e soprattutto aumentando l’attività motoria (bastano 30-45 minuti di passeggiata quotidiana a passo spedito). Purtroppo, però, ci sono dei casi più seri in cui occorre la guida di un esperto e dato che gli specialisti diplomati sono pochissimi è facile imbattersi in “dimagritori” che ripropongono avanzi di magazzino, come la dieta dissociata, le diete iperproteiche, la dieta a zona o altre amenità mai accettate dalla comunità scientifiche. Si potrebbero citare dozzine di diete cosiddette dimagranti, “spacciate” in toni miracolistici da personaggi ignari e i pericoli insiti nell’assurdità delle loro prescrizioni. Non sono mai mancati i venditori di illusioni, in qualsiasi campo, lo sanno bene anche i rinoceronti sterminati dalla diceria che la polvere del loro corno giovasse a risvegliare sopiti ardori sessuali. Tanto più queste assurdità sopravvivono in tema di alimenti “buoni” o “cattivi”, di “intolleranze” o di tisane dimagranti; perfino le cronache giudiziarie ci hanno confermato di recente quali facili guadagni l’Italia offra ai maghi o ai commercianti del malocchio mentre la ricerca scientifica è tuttora affidata alla carità televisiva. Tutti coloro che hanno problemi di sovrappeso o di obesità dovrebbero consultare, se possibile, i Servizi dietetici di cui sono dotati i migliori Ospedali; con questa 19 di Eugenio Del Toma presidente onorario dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica DIETE ESTIVE attenti ai venditori di fumo scelta non sentirebbero parlare di improbabili quanto pericolosi dimagrimenti (perdere in pochi mesi il 5-10% del proprio peso è già un programma realistico che evita successive ricadute) e si potrebbe bloccare lo “spaccio” di pozioni o di pillole di dubbio valore o viceversa di sicura pericolosità (alludo ai cocktail concordati fra personaggi poco scrupolosi per aggirare i divieti di legge). In vista del caldo estivo è bene segnalare anche quanto è stato raccomandato, in un recente articolo dell’American Journal of Nutrition, a proposito delle bevande e dell’obesità. Non dobbiamo sottovalutare il fatto che le bevande contribuiscono, in forma meno evidente degli alimenti solidi ma ugualmente pericolosa, al surplus energetico. L’obesità va prevenuta anche riducendo drasticamente il consumo di bevande ricche di zuccheri (soft drink, bibite analcoliche dolcificate, ecc.). É ridicolo rinunciare a una bustina da 4 grammi di zucchero per l’unico caffè della giornata e poi prendere una spremuta non zuccherata ma preparata generalmente con il succo di due arance, ovvero per un totale di zucchero di almeno 25 grammi. Inoltre, bere il succo, anziché mangiare la frutta, significa “informare” in primo luogo il centro cerebrale della sete ma non altrettanto lo stomaco e il centro della sazietà. Insomma, la frutta va mangiata, magari come spuntino, ma per bere va benissimo l’acqua potabile o se volete l’acqua minerale liscia o gasata. Almeno l’acqua non fornisce calorie e con il caldo non va mai lesinata, tanto più agli obesi che sudano più dei soggetti magri!
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