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download catalogo - Beppe Giacobbe

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ovvero con l’abilità del disegno, tramite le forme, le proporzioni<br />

(o sproporzioni) la composizione, i contrasti, la posizione e<br />

l’abbinamento dei colori — l’essenza distillata dalla molteplicità<br />

del nostro «mondo della vita» empirico. Ci attendiamo che il<br />

disegno abbia un significato, un messaggio preciso, che esso ci<br />

parli, che ci faccia ridere del genere umano o sorridere di noi<br />

stessi, oppure che ci faccia piangere del nostro misero destino.<br />

Nell’illustrazione combaciano intuizione e intelletto, analisi e<br />

sintesi, commedia e tragedia, con l’abilità accademica dei grandi<br />

disegnatori, pittori e scultori.<br />

Il repertorio concettuale di <strong>Beppe</strong> <strong>Giacobbe</strong> oltrepassa il<br />

pensiero puro, che funge da armatura portante nella costruzione.<br />

La poetica delle illustrazioni è imbevuta di elementi surreali,<br />

di atmosfere oniriche, e di «oggetti trovati» nel nostro<br />

immaginario culturale o nelle nostre fantasie subconsce che<br />

creano, abbinati in maniera inaspettata, un senso nuovo. Con<br />

umore sottile e tenera ironia <strong>Giacobbe</strong> ci accompagna in un<br />

viaggio nelle profondità del nostro animo, individuale e nel<br />

contempo collettivo. Le sue tavole colorate fungono da specchio<br />

che ci riflette la nostra condizione, e ci spinge ad abbandonarci<br />

ora a una melanconia abissale, ora a un sorriso liberatorio.<br />

Nei libri per i bambini, invece, <strong>Beppe</strong> sa cambiare registro e<br />

sviluppa una narrativa consequenziale, che ci conduce nel<br />

mondo ludico della fantasia. In questi universi, popolati da<br />

animali con atteggiamenti umani, o nel regno del «re del silenzio»,<br />

la linea del racconto è spesso spezzata da un evento quasi<br />

impercettibile nel sottofondo, che lacera il corso previsto delle<br />

cose. Come il «punctum», che nelle riflessioni di Barthes sulla<br />

fotografia viene a distrarre lo sguardo quotidiano, lo «studium»,<br />

di una situazione presa dal reale — i topi o i cacciatori dei cani<br />

Corriere della Sera, Elezioni Europee, 2004

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