Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo - Agriligurianet

Istituto Regionale per la
Floricoltura di Sanremo
Stefano Rapetti
Patrizia Martini
Info: martini@regflor.it
Evoluzione storica della
fitoiatria nella floricoltura
ligure
Convegno
Problematiche igienico sanitarie
in agricoltura
Imperia, 28 novembre 2007

EVOLUZIONE DELLA FITOIATRIA IN FLORICOLTURA
1) Una terapia delle piante basata su concetti razionali nasce afine 800, con la
teoria dei"germi patogeni.
Fa i suoi primi passi sulla vite.
Nei primi decenni del Novecento, con i traffici, con l'intensificazione colturale,
si ha una diffusione ed un aggravamento delle fitopatieed inizia quello
stillicidio di immissioni di nuovi parassiti che continua ancoraai giorni nostri.
2)Gli studi della patologia si approfondiscono con le specializzazioni: Patologia
Vegetale, Entomologia Agraria, Nematologia, Virologia, Malerbologia, ecc.
3) La farmacopea agricola però rimane ferma con i primi prodotti, per lo più
inorganici: in tutto una cinquantina.
Una farmacopea moderna si ha solo nel dopoguerra ('45) con gli
antiparassitari organici di sintesi.
Ed in particolare uno di essi, il DDT, si renderà subito utile sia in campo
medico (contro il vettore della malaria) sia contro un dannoso insetto appena
arrivato: la dorifora (tab. 1).

(tab1) INSETTICIDI/ACARICIDI ANTICRITTOGAMICI
1^ generazione
ARSENIATI, RAMEICI
ANNI FINO NICOTINA /et al.veg. SOLFO
1945 OLII MERCURIORGANICI
POLISOLFURI
2 ^ geneazione CLORORGANICI (DDT/ECE DITIOCARBAMMATI
FOSFORGANICI CAPTAN (ftalim)
'50/'60 CARBAMMATI PNCB
'70/'80 PIRETROIDI BENZIMIDAZOLI
TIOFANATI
CAPTAFOL
Acaricidi: STANNORGANICI DICARBOSSIMIDICI
M.E.T.I. TRIAZOLI/IBS
FENILAMMIDI
REGOLATORI DI CRESCITA:
DI ULTIMA -antichitinici Che attivano le
GENERAZIONE -sulla muta(accel.) difese delle piante :
PHOSETYL –AL et al.
NUOVI NEUROTOSSICI
avermectin (GABA) Analoghi di naturali:
imidacloprid: neonicotinici
spinosad (analoghi STROBILURINE
di naturali. Az. recettori nicotinici)

MEZZI ALTERNATIVI: BIOLOGICI
B.T. ( Bacillus thu= K-84
biologici,para= ringiensis) (insett.) (antibatterico)
biologici MEZZI BIOLOGICI, GENETICI, BIOTECNICI, ecc
__________________________________________________________________________
FUMIGANTI DEL TERRENO
Fino agli anni '50 Solfuro di carbonio
Acido cianidrico
………
anni 60 Dicloropropano -Dicloropropilene
Metan sodio (e simili)
Bromuro di metile
__________________________________________________________________________
DISERBANTI
Fino anni '50 Borati Clorati Arseniti
anni '70 Paraquat
anni '80 Glifosate

4) Seguiranno poi altri p.a. più specifici ed efficaci. Tra questi per la
floricoltura molto importanti: i BENZIMIDAZOLICI ed i PIRETROIDI.
-I primi renderanno "trattabili" malattie fungine prima di allora incurabili.
-I secondi, sostituendo per varie lotte i fosforganici, ed essendo molto meno
tossici di questi, apporteranno vantaggi sul piano igienico-sanitario.
5) Grazie a queste nuove molecole la fitoiatria si rinvigorisce:
-le Case fitofarmaceutichemettono a punto valide tecniche di lotta;
-Presso alcune Università sorgono poi le prime Cattedre di Fitoiatria. Una di
queste -quella di Torino- retta da un nostro illustre conterraneo: il prof.
Angelo Garibaldi, il quale -come vedremo-si dedicherà poi molto alla
floricoltura.
Anche altri Centri di Ricerca contribuiranno ad estendere gli studi sia sulla
patologia, sia sulla fitoiatria nel settore floricolo:
-l'Istituto di Entomologia Agraria, e di Fitovirolgia del CNR, di Torino;
-L'Istituto di Zoologia Agraria di Firenze;
-le Università di Bologna, Napoli, et al.
ed in particolare gli Organismi locali:
-ad Albenga, il Centro Orticolo della Camera di Commercio;
-ed a Sanremo, l'Istituto Sperimentale e l'Istituto Regionale per la Floricoltura;
-nonchèi tecnici dell'Industria.

6) Sperimentazioni quanto mai utili per "adattare" questi prodotti alla
floricoltura.
Tra gli "adattamenti " più importanti:
-l'ottimizzazione della tecnica d'impiego del benomyl, con lavori del prof.
Garibaldi, nella lotta contro le tracheomicosi. Ed il benomyl(e similari)
consentirà poi di annientare totalmente la fialoforosi(malattia comparsa in
Liguria nel 1958-scomparsa nell‘ 87).
- La messa a punto -sempre da parte di Garibaldi -di una complessa tecnica di
lotta per il controllo della tracheofusariosi, malattia che nel frattempo era
diventata in assoluto la più dannosa per il garofano.
- Sul fronte degli insetti, ricordo i risultati nella lotta contro una nuova Tortrix
-arrivatacinel ‘69-e che obbligava il coltivatore a ben 30-35 trattamenti
all'anno.
7)Anche la floricoltura industriale inizia dopo il '50 grazie:
-alla ripresa economica;
-ai garofani “Mediterranei”: ottenuti dai nostri primi ibridatori e che hanno
raggiunto poi la perfezione dell'attuale standard negli anni '70(cv Alice), grazie
alle ibridazioni di un altro nostro illustre conterraneo: il dr. Giacomo Nobbio.
-ma grazie anche ai mezzi tecnici (attrezzature, fertilizzanti, ..) e soprattutto ai
fitofarmaci.

8 ) Si tratta infatti di coltivazioni molto esigenti in fatto didifesa
antiparassitaria.
-Si calcolava che il costo per la difesa in floricoltura potesse raggiungere il 20
% dell'intero costo di produzione, contro un 10% delle frutticole ed un 5%
delle cerealicole.
-Il garofano è il più bersagliato dalle malattie:
sono (o meglio erano) circa 40 i suoi potenziali nemici, contro ad esempio i
circa 15 della rosa e del crisantemo, i 7-8 della delle specie da mazzeria e del
ruscus; ed i pochi o nessuno delle piante da fronda.
9) Nonostante questi problemi di carattere fitosanitario la floricoltura
industriale (ed in particolare la dianticoltura che ne costituisce l'asse
portante) si sviluppa e raggiunge il culmine negli anni 71-72 (con i 1200 ha a
garofano) per poi però iniziare un rapido declino.
10) Ma saranno poi proprio le malattie (ed in particolare la tracheofusariosi),
che contribuiranno a far calare la coltura del garofano: che migrerà al sud, su
terreni meno infetti.

11) L'intensificazione colturale
aveva favorito la diffusione e
l'incattivirsi delle malattie
nostrane; (tab2) i traffici
avevano portato nuovi
parassiti d'oltrefrontiera; certi
problemi fitosanitari
s'aggravavano anche per colpa
degli antiparassitari (es. ragno
rosso).
Per contro però, grazie alla
lotta chimica ed alla profilassi,
altre malattie, altri parassiti,
perdevano di importanza o
addirittura scomparivano
(fialoforosi,
tracheorizzotoniosi, tutta una
schiera di parassiti "antichi”
...).

12) L'andamento dei consumi
ha seguito le esigenze del
momento (v. tab 3 e 4).

Attualmente questi consumi sono molto diminuiti, essendo diminuite le
coltivazioni più intensive, e nel frattempo il quadro della terapia vegetale è
migliorato rispetto a quegli anni:
-i nuovi fitofarmaci sono in genere molto meno tossici e spesso si usano in
dosi veramente lillipuziane; (tab5)
-il coltivatore in genere utilizza i fitofarmaci con maggior prudenza ed ha la
possibilità di ottenere diagnosi fitopatologiche ed assistenza tecnica dagli
Istituti locali;
-in certi casi iniziano a prender corpo mezzi di lotta alternativi
(agronomici, biologici, ... da soli od integrati con i mezzi chimici).
Alla base di questi cambiamenti vi sono i risvolti negativi manifestati da
molti antiparassitari:
-il problema della resistenza da parte di molti parassiti, per
cui il farmaco perde d'efficacia;
-gli effetti boomerang: comparsa di parassiti non-bersaglio,
malattie iatrogene (rottura di "equilibri biologici"),
fitotossicità;
-ed in particolare i pericoli per l'uomo.

(tab 5)
primi 900 1°dopoguerra '80 '90
Arseniati Clororganici Piretroidi Regolatori
e prod. inorganici Fosforganici di crescita
p.a./ha da 3- 5 kg. 200/500 g 20/50 g 50/80 g
LD 50 50 ppm 10/400 ppm 100/400 ppm >3000 ppm
(*) Prodotti che hanno meccanismo diverso, non neurotossici.
(*)

13) Il miglioramento del quadro tossicologico inizia con la legge del 1968
n°1255) G.U. 327/68 sulla produzione e vendita dei fitofarmaci, la quale
stabilisce, tra l’altro, i requisiti necessari per ottenere la registrazione dei
fitofarmaci:
-Dati sulla LD50 (su ratto e non roditore), acuta a breve (90 gg), cronica (2
anni); orale, dermale, inalatoria.
-Ricerche sulla mutagenesi, cancerogenesi, teratogenesi, effetti allergenici,
effetti a livello epatico su formula sanguigna, sulla riproduzione, sulla
genotossicità, ecc.
-Influenze sull’ambiente.
-Informazioni per il pronto soccorso.
-Prove di serra e di campo.
-Ricerche sui RESIDUI sui vegetali trattati.
-Ricerca del NEL(livello di nessun effetto su cavie).
-Stabilendo ulteriore fattore di sicurezza (in genere 1/100).
-Dose giornaliera accettabile (ADI) (espressa in mg di peso corporeo) tenendo
conto di un fattore dieta.
Da questi dati si desumono:
-LIMITI DI TOLLERANZA
-Tempi di carenza
-Numero di registrazione, autorizzazione delle prescrizioni in etichetta

Prosegue con tutta una serie di limitazioni e proibizioni (vedi esempi in
elenco) e con altre leggi:
- es. leggi del 1985, del 1990, e soprattutto del 1995 (Direttiva91/414/CEE (DL
17/03/95 n°194)) con la quale si richiedono ulteriori e più approfondite prove
tossicologiche ed ecotossicologiche.
-Tra tutte le cose importanti di queste nuove norme ricordo:
-1) l’estensione delle ricerche sui metabolititossicologicamente importanti
-2) studi tossicologici anche sul formulato
-3) protocolli sperimentali comuni per tutti gli Stati membri della CE
osservando la Buona Pratica di Laboratorio
-4) continua raccolta di dati epidemiologici relativi agli effetti di tali prodotti
-5) concessione della registrazione a soli 10 anni (salvo rinnovi) e possibilità di
revoca in qualsiasi momento
-In seguito al ricontrollo dei vecchi prodotti si sono avute numerose revoche di
autorizzazioni nonché ritiri autonomi da parte delle case fitofarmaceutiche.

-L’obbligo di registrazione, e quindi di studi tossicologici anche per i biofitofarmaci,
i microrganismi ed i virus.
Altri fatti che contribuiscono a migliorare il campo della fitoiatria:
tutta una schiera di nuove molecole più efficaci e meno pericolose per
l’uomo e per l’ambiente;
prodotti che stimolano la resistenza della pianta;
mezzi etologici, fisici e LOTTE AGROONOMICHE.

Divieti introdotti nel corso degli ultimi trent’anni
1971 Divieto di antibiotici in agricoltura
1972 Divieto di composti a base di mercurio
1973 Divieto del quintozene
1973 Divieto dei Clorociclodienici(già limitati nel 1968)
1974 Divieto dell’aminotriazolo(ATA)
1974 Divieto dell’esaclorocicloesano
1978 Divieto del DDT (limitazioni legislative giàdal 1970)
Fine anni ’70 ritirato TEPP
1983 Divieto del mevinfos
1987 Divieto del captafol
Primi anni ’90: ritirato Monocrotophos
1994Misure cautelative concernenti i presidi sanitari a base di bromuro di
metile (il cui impiego verràtotalmente abolito entro il 2008).

1993 Programma di revisione di 90 sostanze attive presenti nei
fitofarmaci
1995 Nuove norme per le autorizzazioni (Circolare 10/06/95 in
attuazione della Direttiva 91/414/CEE) e successive modifiche e
integrazioni.
In seguito a tali leggi un elevatissimo numero di altri prodottisono stati
ritirati dal commercio o ne è stato limitato l’impiego.

13) Il miglioramento del quadro tossicologico inizia con la legge del 1968 n°1255) G.U. 327/68 sulla produzione
e vendita dei fitofarmaci, la quale stabilisce, tra l’altro, i requisiti necessari per ottenere la registrazione dei
fitofarmaci:
-Dati sulla LD50 (su ratto e non roditore), acuta a breve (90 gg), cronicas (2 anni); orale, dermale, inalatoria.
-Ricerche sulla mutagenesi, cancerogenesi, teratogenesi, effetti allergenici, effetti a livello epatico su formula
sanguigna, sulla riproduzione, sulla genotossicità, ecc.
-Influenze sull’ambiente.
-Informazioni per il pronto soccorso
-Prove di serra e di campo.
-Ricerche sui RESIDUI sui vegetakli trattati.
-Ricerca del MEL (livello di nessun effetto su cavie).
-Stabilendo ulteriore fattore di sicurezza (in genere 1/100).
-Dose giornaliera accettabile (ADI) (espressa in mg di peso corporeo) tenendo conto di un fattore dieta.
Da questi dati si desumono:
-LIMITI DI TOLLERANZA
-tempi di carenza.
Numero di registrazione, autorizzazione delle prescrizioni in etichetta
-Prosegue con tutta una serie di limitazioni e proibizioni (vedi esempi in elenco) e con altre leggi:
--es. leggi del 1985, del 1990, e soprattutto del 1995 (Direttiva91/414/CEE (DL 17/03/95 n°194) con la quale si
richiedono ulteriori e più approfondite prove tossicologiche ed ecotossicologiche.
-Tra tutte le cose importanti di queste nuove norme ricordo:
-1) l’estensione delle ricerche sui metaboliti tossicologicamenteimportanti
--2) studi tossicologici anche sul formulato
--3) protocolli sperimentali comuni per tutti gli Stati membri della CE osservando la Buona Pratica di
Laboratorio.
-4) continua raccolta di dati epidemiologici relativi agli effetti di tali prodotti
-5) concessione della registrazione a soli 10 anni (salvo rinnovi) e possibilità di revoca in qualsiasi momento
-In seguito al ricontrollo dei vecchi prodotti si sono avute numerose revoche di autorizzazioni nonché ritiri
autonomi da parte delle case fitofarmaceutiche.