31.05.2013 Views

Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Futura</strong> 89<br />

pratico presso la corte imperiale, alimentarono però per secoli l’immaginazione<br />

di intere generazioni di ingegneri, uomini di scienza e, come vedremo più avanti<br />

perfino filosofi. Fu infatti il Medio Evo prima e il Rinascimento poi a concedere<br />

alle diverse e nuove macchine del de rebus bellicis un’eredità che difficilmente<br />

l’autore avrebbe potuto immaginare.<br />

Le macchine fantastiche nel Medio Evo e nel Rinascimento<br />

Diligentemente copiate in codici altomedievali e medievali, le tavole del de<br />

rebus bellicis suscitarono lo spirito e stimolarono l’immaginazione dei più colti<br />

trattatisti medievali e rinascimentali. Insieme alla già citata Epitoma rei militaris<br />

di Vegezio, di gran lunga il più influente trattato antico nella cultura medievale,<br />

le favolose macchine dell’anonimo furono ben conosciute e servirono come<br />

fonte di ispirazione. Ne troviamo chiare tracce, ad esempio, nelle numerose raffigurazioni<br />

di navi da guerra a ruote, ricorrenti in gran parte dei trattati del tardo<br />

Medio Evo e Rinascimento.<br />

Concentriamoci però sugli autori di questi trattati 160 . Se il Medio Evo è ricco<br />

di tecnici militari, autori di taccuini di appunti e manuali tutti perduti, ad eccezione<br />

del solo lavoro di Villard de Honnecourt, la figura dell’ingegnere militare<br />

nasce (o rinasce, se prendiamo in considerazione anche l’antichità) intorno alla<br />

fine del XIV secolo. Curiosamente, il termine ingegnere suona alle orecchie<br />

moderne quanto mai improprio, dal momento che gli autori dei trattati solo in<br />

alcuni casi avevano una reale competenza tecnica: ad esempio, Guido da<br />

Vigevano era un medico, Roberto Valturio un colto umanista al servizio di<br />

Sigismondo Malatesta, avvezzo a codici, manoscritti e adulazioni di corte ma del<br />

tutto estraneo al mestiere delle armi.<br />

Ma, a prescindere dalla diversificata origine dei loro autori, praticamente tutti<br />

i trattati di ingegneria militare del XIV-XVI secolo presentano una caratteristica<br />

comune. Accanto ad una rassegna di macchine assolutamente “serie” e reali,<br />

danno spazio, senza distinguerle in alcun modo, a raffigurazioni di macchine<br />

fantastiche. Abbiamo così carri a propulsione eolica, giganteschi scudi semoventi,<br />

artiglierie a polvere dalla fogge più disparate, balestre immense e molti altri<br />

esempi ancora. Soffermiamoci brevemente su alcuni di essi. Guido da Vigevano<br />

160 Esiste un’ampia letteratura sulla trattatistica tecnica rinascimentale. Gli studi maggiormente utilizzati<br />

in questa sede sono stati GALLUZZI 1972.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!