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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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<strong>Storia</strong> <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> <strong>Futura</strong> 79<br />

sopravvivenza e a far seguire sporadicamente alle minacce azioni concrete che ne<br />

preservino la credibilità. E’ questa, d’altronde, l’essenza delle moderne guerre<br />

asimmetriche: i successi tattici del nemico vengono trasformati in vittorie sul<br />

piano strategico.<br />

Ciò che caratterizza le attuali guerre asimmetriche o “di quarta generazione”<br />

rispetto ai conflitti irregolari del passato non è però solo l’impatto che su di esse<br />

ha l’accesso su scala globale e in tempo reale alle informazioni. Anche l’avvento<br />

delle tecnologie moderne – dalla diffusione delle armi di distruzione di massa a<br />

quella di internet – ha concorso a moltiplicare i fattori di rischio presenti in questo<br />

tipo di conflitti. Queste infatti conferiscono a piccoli gruppi o ad individui<br />

singoli sia una capacità di distruzione che una volta era monopolio dei governi,<br />

sia un raggio d’azione globale che permette loro di estendere le loro azioni offensive<br />

fino al cuore dei territori dell’Occidente, come d’altronde gli attacchi dell’11<br />

settembre hanno ampiamente dimostrato.<br />

Deve essere tuttavia chiaro che il sapiente utilizzo del “virtuale” non è una prerogativa<br />

dei nemici “di quarta generazione”, ma può anche essere la chiave di<br />

volta <strong>della</strong> lotta alle moderne strategie asimmetriche. Lo sviluppo delle neuroscienze,<br />

in particolare, apre nuovi spazi alla comunicazione strategica, strumento<br />

<strong>della</strong> cosiddetta strategic influence.<br />

Sulla base di tali progressi scientifici, inclusi quelli sulla semiotica, era stato ad<br />

esempio costituito al Pentagono, quando erano in corso le operazioni contro i<br />

Talebani in Afghanistan, l’Office of Strategic Influence (OSI).<br />

Concepito per il coordinamento del contenuto delle emissioni radiofoniche e<br />

dei volantini propagandistici, la missione ad esso assegnata era quella di<br />

“influenzare i cuori e lo spirito dell’avversario” e di produrre “dei messaggi che<br />

incoraggiassero alla resa le forze nemiche”. 151 Il risultato è stato tuttavia deludente,<br />

dato che l’OSI è stato soppresso dopo aspre polemiche, soprattutto in<br />

relazione alla sua compatibilità con il Freedom of Information Act, pilastro <strong>della</strong><br />

democrazia statunitense.<br />

In seguito a ciò, alcune funzioni che spettavano ad esso sono state trasferite al<br />

Rendon Group, un’impresa di Boston specializzata nella comunicazione e nelle<br />

relazioni pubbliche con cui il governo americano lavora regolarmente per condurre<br />

azioni di propaganda e disinformazione. Dopo la prima <strong>Guerra</strong> del Golfo,<br />

questa era stata anche incaricata dalla CIA di promuovere delle iniziative volte a<br />

151 BAUD 2003, p. 195.

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