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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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66<br />

Atti del Convegno maggio <br />

(sovietiche), ma esteso altresì a quello di sostegno, da condursi nelle retrovie nemiche<br />

con armi di precisione a lunga gittata.<br />

I Toffler hanno altresì evidenziato nel loro resoconto l’apporto decisivo dato<br />

all’avvio <strong>della</strong> RMA americana da due generali dell’U.S. Army: l’italo-americano<br />

Don Morelli e Donn A. Starry, che per primi avrebbero attirato al principio<br />

degli anni ottanta l’attenzione dei pianificatori statunitensi sull’opportunità di<br />

incorporare le tecnologie affermatesi nell’economia civile al fine di produrre una<br />

nuova generazione di materiali d’armamento intelligenti, da integrare successivamente<br />

in un sistema capace di estendere fin dalle prime ore di un eventuale<br />

conflitto le operazioni all’intero territorio del Paese avversario e contestualmente<br />

ridurre al massimo i combattimenti di contatto e le conseguenti perdite che<br />

normalmente ne derivano.<br />

Stando alla medesima ricostruzione, con l’ausilio di un gruppo informale creato<br />

in seno al TRADOC, Don Morelli, che sarebbe poi prematuramente scomparso,<br />

si sarebbe incaricato di sviluppare gli aspetti dottrinali <strong>della</strong> svolta, mentre<br />

Starry si sarebbe occupato di sollecitare l’elaborazione dei requisiti delle armi del<br />

futuro 134 .<br />

Gli studi svolti all’interno del TRADOC produssero nel 1982 la prima edizione<br />

di una dottrina ancora più avanzata di Active Defense - l’Air-Land Battle che sarebbe<br />

stata fatta propria anche dall’Alleanza Atlantica – e contestualmente anche i<br />

principali sistemi d’arma destinati ad interpretarne le esigenze sul campo: dal carro<br />

M1 ABRAMS all’elicottero APACHE; dal blindato BRADLEY al missile anti-aereo<br />

PATRIOT; dal radar aeroportato J-STARS ai lanciarazzi multipli MLRS, che avrebbero<br />

giocato un ruolo di primo piano nel corso <strong>della</strong> <strong>Guerra</strong> del Golfo 135 .<br />

L’Air-Land Battle, successivamente divenuto Air-Land Operations e via via ribattezzato,<br />

può essere considerato la cornice teorica e dottrinale di riferimento <strong>della</strong><br />

RMA. A questo riguardo, è senza dubbio interessante rilevare come il documento<br />

raccomandasse sin dalla sua originaria formulazione lo stretto coordinamento tra<br />

operazioni aeree e terrestri, l’attacco in profondità contro tutti gli scaglioni di forze<br />

allestiti dal nemico e, soprattutto, il ricorso a nuove tecnologie per neutralizzare<br />

chirurgicamente bersagli precedentemente assegnati in Europa alle armi nuclea-<br />

134 Morelli e Starry avrebbero potuto contare sulla collaborazione di un ristretto numero di alti ufficiali,<br />

fra i quali l’emergente Carl Vuono, e sulla copertura di influenti superiori, fra i quali spicca il<br />

nome del Capo di Stato Maggiore pro-tempore dell’U.S Army, E.C. Meyer.<br />

135 TOFFLER 1994, pp. 17ss, 72ss.

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