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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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64<br />

Atti del Convegno maggio <br />

Parte cospicua delle difficoltà interpretative sorge dal fatto che <strong>della</strong> RMA riflettiamo<br />

in medias res, con tutti i limiti che ciò implica e che alcuni osservatori<br />

e cultori degli studi strategici hanno già colto, primi fra tutti i colonnelli cinesi<br />

Wang Xiangsui e Qiao Liang autori del saggio tradotto in Italia con il titolo<br />

<strong>Guerra</strong> senza limiti, sulle tesi del quale ci si soffermerà in seguito.<br />

Conosciamo in effetti le caratteristiche <strong>della</strong> RMA in corso, che investe una<br />

molteplicità di dimensioni <strong>della</strong> strategia, mentre è appena abbozzato il confronto<br />

su cosa debba effettivamente intendersi per Rivoluzione negli Affari Militari.<br />

Per cui è una tentazione quasi irresistibile quella di dedurre il concetto, che è un<br />

universale, dall’esperienza storica contingente, che ne rappresenta in ogni caso<br />

niente più che una singola manifestazione.<br />

Secondo Williamson Murray, l’idea di “rivoluzione militare” si sarebbe affacciata<br />

per la prima volta nel 1955, ad opera di Michael Roberts che lo introdusse<br />

nel corso <strong>della</strong> sua prolusione inaugurale alla Queens University di Belfast, ma<br />

avrebbe catturato l’attenzione degli storici soltanto in relazione ai fatti che si produssero<br />

in Europa a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo.<br />

Soltanto nel marzo del 1991, significativamente appena un mese dopo la conclusione<br />

di Desert Storm, Clifford Rogers avrebbe dato un nuovo impulso al dibattito<br />

accademico sull’argomento, sostenendo in una sessione dei lavori <strong>della</strong><br />

Society of Military History la tesi che non vi sarebbe stata un’unica rivoluzione<br />

militare nell’era moderna, ma piuttosto una serie che si sarebbe prodotta dal<br />

Medioevo ad oggi ad intervalli sempre più ravvicinati 131 .<br />

E’ chiaro che le posizioni e le opinioni sul tema riflettono il condizionamento<br />

rappresentato dall’attuale RMA statunitense e dalle sue caratteristiche. Da un<br />

lato, vi sono coloro che cercano nel passato gli esempi che permettano di qualificare<br />

come epocale il cambiamento di stile di guerra che si sarebbe prodotto in<br />

America negli ultimi trenta anni. Dall’altro, stanno invece gli studiosi più conservatori,<br />

che propendono per una tesi più prudente e preferiscono rimettere alla<br />

storia il verdetto.<br />

Una delle più efficaci descrizioni del problema che ci è di fronte la dobbiamo<br />

probabilmente ad uno studio condotto per la Rand Corporation da Richard<br />

Hundley:<br />

131 MURRAY 1997, pp. 69-70. Sulla primogenitura del termine “rivoluzione militare” concorda anche<br />

John Arquilla. Williamson individua almeno quattro rivoluzioni militari in coincidenza <strong>della</strong> nascita<br />

dello Stato-Nazione, <strong>della</strong> Rivoluzione Francese, <strong>della</strong> rivoluzione industriale e <strong>della</strong> prima guerra<br />

mondiale.

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