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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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26<br />

Atti del Convegno maggio <br />

fuoco “cadenzato”, sperimentato in Fiandra tra il 1590 ed il 1600 da Maurizio e<br />

Guglielmo di Nassau 49 . I moschettieri erano allineati su tre o più file, che aprivano<br />

il fuoco a turno, supportati dall’artiglieria, schierata davanti o tra le compagnie<br />

dei moschettieri. La battaglia si concludeva dopo qualche scarica di fucileria<br />

con il crollo di una delle due parti che veniva posta in rotta dall’attacco <strong>della</strong><br />

cavalleria 50 . Per strano che possa sembrare, anche la battaglia napoleonica, pur<br />

nelle sue complesse manovre e varianti, non si discostava sostanzialmente da<br />

questo schema. Lo scontro si risolveva sempre in uno scambio di fucileria ravvicinato<br />

a circa 50 m tra formazioni di fanti. L’attacco alla baionetta, o la carica di<br />

cavalleria concludevano lo scontro che era stato aperto da fuoco concentrato dell’artiglieria<br />

51 .<br />

Nelle battaglie delle guerre di Crimea 52 , <strong>della</strong> guerre d’Indipendenza italiane,<br />

ed anche in numerosi scontri <strong>della</strong> guerra civile americana rimase comunque<br />

pressoché invariato lo schema del combattimento <strong>della</strong> fanteria che apriva il<br />

fuoco in piedi 53 . L’unica differenza rilevante era la maggior distanza di ingaggio<br />

che si allungava con l’introduzione di fucili con maggior portata come il Miniè.<br />

La prima rivoluzione industriale aveva fornito agli eserciti la possibilità di armarsi<br />

su larga scala, la guerra nell’epoca napoleonica era diventata “totale”, le marine<br />

avevano navi con il motore a vapore, ma il modo di combattere non era stato<br />

modificato nei suoi tratti essenziali.<br />

Per Bloch, questo modo di combattere era destinato a sparire con l’avvento<br />

<strong>della</strong> polvere infume, prodotto <strong>della</strong> Seconda rivoluzione industriale. Altre innovazioni<br />

seguirono nel settore dei congegni di puntamento, nella chimica degli<br />

esplosivi e nella tecnica di costruzione delle canne dei cannoni e delle spolette.<br />

Il punto sostanziale, secondo Bloch, è che la nuova tecnologia avrebbe alterato<br />

il modo di condurre la guerra. I nuovi fucili, i nuovi cannoni, avrebbero impedito<br />

di combattere allo scoperto ed in ordine serrato ai fanti. Questi sarebbero<br />

stati costretti a rintanarsi nelle trincee che sarebbero diventate le opere difensive<br />

per eccellenza.<br />

Non meno rilevanti sarebbero stati gli effetti sociali e politici <strong>della</strong> nuova rivolu-<br />

49 ID, p. 35<br />

50 BARTHORP 1992.<br />

51 CHANDLER 1992, p. 260.<br />

52 YAEGER 1991.<br />

53 LURAGHI 1966.

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