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Storia della Guerra futura Storia della Guerra Futura

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22<br />

Atti del Convegno maggio <br />

sarebbe stata vinta da chi semplicemente sarebbe riuscito a produrre più armi o<br />

munizioni.<br />

I veri problemi dell’economia di guerra erano le condizioni economiche,<br />

sociali, culturali del capitale umano, la dipendenza dai prodotti strategici ed il<br />

grado di permeabilità alle spinte disgregatrici di carattere politico e la capacità di<br />

finanziare lo sforzo bellico.<br />

Nella visione di Bloch il progresso tecnico metteva a disposizione i sistemi<br />

d’arma e quindi regolava il modo di combattere. Ma la natura <strong>della</strong> guerra<br />

moderna, determinata dai sistemi d’arma, faceva sì che questa venisse decisa<br />

nelle retrovie del fronte, dagli elementi di forza e di debolezza delle economie dei<br />

contendenti .<br />

L’economia non era un elemento esterno allo sforzo bellico sul campo di battaglia,<br />

una semplice fornitrice di cannoni, un accessorio <strong>della</strong> strategia, ma la<br />

regolatrice <strong>della</strong> guerra, perché determinava in ultima analisi la capacità di<br />

sopravvivenza dei singoli stati come organizzazioni sociali.<br />

L’indagine doveva dunque estendersi dagli effetti dei nuovi sistemi d’arma al<br />

confronto fra i sistemi economici dei potenziali belligeranti, Russia, Germania,<br />

Gran Bretagna e Francia.<br />

La ricerca si focalizzava in particolare sulle debolezze delle economie nazionali:<br />

la vulnerabilità al blocco dei commercio per il Regno Unito, la fragilità finanziaria<br />

<strong>della</strong> Russia ed il basso livello del suo capitale umano, il fabbisogno alimentare<br />

<strong>della</strong> Germania ed il pericolo di una crisi demografica in Francia.<br />

Su questa base, Bloch prevedeva che la guerra avrebbe distrutto le economie<br />

di tutti i belligeranti, fatta forse eccezione per la Francia. La crisi economica<br />

avrebbe fatto crollare i fronti interni e, particolarmente in Germania, sarebbero<br />

state probabili rivolte socialiste, che avrebbero impedito all’esercito del Kaiser di<br />

continuare una lotta ancora possibile sul piano militare. La previsione dei grandi<br />

scioperi e delle rivolte operaie in Germania non derivava quindi da generiche<br />

analisi sociali ma dallo studio preciso sul fabbisogni alimentari tedeschi.<br />

Dalle “predizioni” catastrofiche al pacifismo il passo era breve. Bloch non era un<br />

socialista, ma un sostenitore del capitalismo, delle istituzioni parlamentari, di quegli<br />

assetti sociali che voleva proteggere dal rischio di una rivoluzione anarchicosocialista,<br />

a suo avviso sbocco annunciato e fatale di una grande guerra europea.<br />

Prevedeva infatti che la guerra non avrebbe portato alla supremazia di uno<br />

Stato sugli altri ma, attraverso il caos economico, al sovvertimento dell’ordine<br />

costituito in tutta l’Europa. Considerava il militarismo la levatrice del sociali-

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